Napoli svogliato e con la spina staccata. A Monza la quarta sconfitta stagionale
di Luca Muratgia.
Un Napoli svagato, apparentemente demotivato e senza particolari mordente, incappa nella quarta sconfitta stagionale, seconda in trasferta,Ā contro il Monza guidato da Palladino dimostratosi una compagine particolarmente ostica da affrontare e che ha condotto un campionato esemplare, conquistando, con largo anticipo, il proprio obiettivo stagionale, la salvezza appunto, addirittura affacciandosi, con la vittoria di ieri, nelle zone alte della classifica,Ā
Ā strizzando lāocchio ad un ipotetico ed inaspettato posto utile per la qualificazione in Conference League. Resta inteso che tale eventualitĆ al momento, risulta sub judice, cioĆØ subordinata ad un eventuale penalizzazione della Juventus nellāambito della tanto discussa Inchiesta āPrisma ā.
La carenza di motivazioni e il raggiungimento di un traguardo storico ed indimenticabile come la conquista del terzo scudetto nella storia azzurra non possono costituire,ad ogni buon conto, un alibi convincente perĀ una prestazione tanto negativa perchĆ© anche i brianzoli, al pari dei partenopei, non risultavano assillati da particolari esigenze di classifica. Inoltre questo andamento altalenante e discontinuo, si era dolorosamente palesatoĀ ben prima che Il Napoli ottenesse la matematica certezza della conquista del titolo ed in particolare dopo la sosta di fine marzo dovuta agli impegni delle nazionali. Da allora tre vittorie, tre pareggi e due sconfitte per un rendimento assolutamente non allāaltezza di una formazione neo laureatasi Campione dāItalia. Inevitabilmente la squadra non poteva mantenere determinati ritmi per lāintero arco della stagione. Un calo nella forma fisica risulta inevitabile e fisiologico oltre che prevedibile. Peccato che detto calo si ĆØ manifestato, come del resto lāanno scorso, in una fase cruciale del campionato, laddove lāanno passato ĆØ costato agli azzurri la possibilitĆ di contendersi il tricolore fino alla fine del campionato, e questāanno la possibilitĆ di accedere, dopo un cammino strepitoso, alle semifinali di Champions per la prima volta nella loro storia. Se due indizi fanno una prova, ci sarĆ sicuramente qualcosa da rivedere nellāambito della preparazione atletica che per la seconda volta in due anni ha evidenziato delle defaiace proprio nel mese di aprile.
Tra lāaltro, sussistono degli obiettivi secondari ancora raggiungibili come ad esempio la conquista del titolo di capocannoniere da parte di Victor Osimhen, al momento fermo a quota 23 reti in campionato e avvicinato da Lautaro Martinez attualmente salito a quota 20 e ad appena tre lunghezze dal nigeriano. Inoltre Il Napoli ha ancora la possibilitĆ di raggiungere il record di punti in serie A, attualmente ancora detenuto dal Napoli di Sarri a 91 punti. Questo traguardo perĆ², con la sconfitta rimediata ieri, si complica maledettamente perchĆ© per giungere a quota 92, e battere quindi il precedente record, sarĆ necessario vincere tutte e tre le rimanenti partite, impresa che, al momento, considerando lāattuale stato di forma degli uomini di Spalletti, appare assai improbabile. Tra lāaltro i partenopei domenica prossima saranno impegnati al Maradona contro lāInter di Inzaghi che risulta la squadra piĆ¹ in forma del campionato e reduce da sei vittorie consecutive tra campionato e Champions. Altra nota stonata ĆØ rappresentata dalle continue ed incessanti voci di mercato che paventano uno smantellamento della squadra e della dirigenza a cominciare dal Direttore Sportivo Giuntoli che, a detta della stampa e dei media, risulterebbe in procinto di passare alla Juventus e dei pezzi pregiati della formazione azzurra, attirati dalle sirene e dai danari della Premier. Insomma per la stampa e per i media nazionali festeggiamenti e la gioia immensa di un popolo dovrebbe ben presto svanire, sopraffatta da un orizzonte a tinte fosche tendenti al grigio.
Per quanto riguarda la partita di ieri, Il Napoli si ĆØ presentato al Brianteo con una formazione largamente sperimentale, Spalletti ha voluto premiare quei giocatori che fino al raggiungimento dello storico traguardo, hanno trovato meno spazio. Quindi largo a Bereszynski e a Zerbin. Ma Il Napoli si mostra troppo compassato e lento nella manovra mentre gli avversari paiono pimpanti e soprattutto veloci nelle ripartenze. GiĆ sul primo gol, realizzato da Mota, gli uomini di Spalletti palesano delle carenze difensive giĆ evidenziate da qualche mese a questa parte. Nel secondo tempo la squadra, con gli innesti dei titolari Kvaratskhelia e Politano, cerca di reagire allo svantaggio ma viene infilata di nuovo e questa volta dallāex Petagna, libero in area di stoppare il pallone, di girarsi e di realizzare il 2-0 del tutto indisturbato. Il Napoli avrebbe anche lāopportunitĆ di dimezzare lo svantaggio ma un Di Gregorio in forma strepitosa, il palo su colpo di testa di Oliveira e non ultimo un disastroso arbitraggio di Cossi che nega ai partenopei due rigori tanto solari quanto clamorosi, bloccano sul nascere ogni tentativo di rimonta. Ora gli azzurri sono chiamati ad una reazione importante perchĆ© se ĆØ pur vero che lo storico traguardo ĆØ stato ormai raggiunto, ĆØ altrettanto vero che perdere non ĆØ mai piacevole soprattutto quando al Maradona si presenterĆ una rivale storica come lāInter.
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