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“Nessuno vince da solo”. Al Premio Arci Mediterraneo riconoscimenti a Koulibaly e Ghoulam, Paolo Antonio Ascierto, Virginia Costa e Anna Fasano

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Il Sindaco Zinno: “ Proteggere ed includere si declinano innanzitutto nella difesa della dignità e dei diritti dell’uomo.

“Nessuno vince da solo”. Dalle parole del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi al teatro Sannazaro   di Napoli in occasione del premio Rete Mediterranea per l’Impatto sociale di Arci Mediterraneo, parte il concetto di squadra intesa come città, comunità. E nella giornata dei Diritti Umani l’Arci Mediterraneo, guidata da Mariano Anniciello che ha deciso di premiare le personalità che si sono distinte per impegno sociale, diventa il punto di riferimento del popolo dell’accoglienza con una luce verde come simbolo: la lanterna del cammino dei popoli in fuga, di chi scappa da guerre e carestie in cerca di un domani migliore. Presente anche il Sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno.

Parlare di persone che si impegnano per la solidarietà è molto importante ci fa capire che la strada che abbiamo intrapreso è l’unica strada possibile per aiutare gli altri. Ho sempre fatto di tutto per realizzare i miei sogni ma se non avessi avuto persone che mi stavano accanto non ci sarei riuscito. Dobbiamo ricordarci sempre di chi ha bisogno”. Poche parole ma dritte al cuore quelle di Kalidou Koulibaly che ha ritirato dal palco del teatro Sannazaro. Insieme a lui anche Faouzi Ghoulam  che ha detto quanto sia  “orgoglioso di ricevere questo premio, continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto, aiutare gli altri, dare sorrisi ma lo faremo col silenzio e la discrezione che la nostra religione ci impone”.

“Napoli accoglie tutti e tutti sono fratelli di un mondo aperto fatto di tanti popoli che hanno trovato casa qui. Dobbiamo sempre lavorare per rendere ancora più capace di accogliere – ha aggiunto il sindaco Manfredi – A Napoli ci sono persone che sanno sempre abbracciare, anche con il Covid, perché hanno capito che ci si abbraccia con la vicinanza del cuore”.

E proprio per il suo lavoro svolto nel periodo più buio del Covid che Arci Rete Mediterranea ha assegnato un riconoscimento al Dottor Paolo Ascierto. “La storia ci insegna che dalle pandemie si esce ma senza un programma di vaccinazione mondiale non ne usciremo, non si può lasciare parti del mondo sole, occorre uno sforzo per vaccinare tutti. E ne usciremo. Lo stesso sforzo che hanno fatto molto dei ragazzi con cui lavoro. Se siamo riusciti a portare a livelli altissimi l’oncologia napoletana lo devo soprattutto a loro che con contratti irrisori percepivano uno stipendio basso restando dalle 8 di mattina alle 8 di sera in laboratorio”.

“Il Premio Rete Mediterranea per l’Impatto Sociale è un riconoscimento  rivolto a coloro che hanno fatto della solidarietà un impegno coerente e costante nella propria vita, attraverso azioni di sostegno nei confronti di chi ha maggiormente bisogno di aiuto – ha detto il Sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno.  

Ogni giorno parliamo di accoglienza, protezione ed inclusione, consapevoli che il presente delle nostre società è ricco di diversità e si fonda ormai su relazioni interculturali. Eppure spesso dimentichiamo che proteggere ed includere si declinano innanzitutto nella difesa della dignità e dei diritti dell’uomo. Arci Mediterraneo da 30 anni svolge proprio questa missione: costruire accoglienza, creare sviluppo e condividere solidarietà.  Abbiamo il dovere di guardare oltre i confini e i pregiudizi verso un Mediterraneo di pace perchè nessuno è invisibile e nessuno deve sentirsi ultimo”.

“Che sia in un laboratorio o in una terra straniera, l’impegno quotidiano di chi lavora ogni giorno nei territori difficili, in silenzio lontano dai riflettori vuol dire che ci sono persone che sanno di non potersi voltare dall’altra parte. Non possiamo fare finta di niente”. Ha spiegato Mariano Anniciello responsabile Arci Mediterraneo annunciando il premio a Virginia Costa responsabile del Servizio Accoglienza Italiano e Anna Fasano presidente di Banca Etica: “Si fa sempre un lavoro di squadra.  Enti Locali e Terzo settore svolgono insieme un lavoro imprescindibile. Questo lavoro non è solo un impegno a fare buona accoglienza, ci auguriamo che chi viene a cercare protezione qui in Italia ne diventi cittadino”.  “Banca Etica è tra le realtà più impegnate per la coesione sociale, attiva dall’Africa alla Palestina con reti di finanza sociale per radicare un economia umana nei paesi del Mediterraneo, da sempre un luogo di scambio e incontro dei popoli. La nostra visione va oltre l’interesse del singolo arrivando davvero a tutti”. 

Le motivazioni del Premio:

Faouzi Ghoulam e Kalidou Koulibaly.

I due calciatori, difensori del Napoli Calcio, da sempre si distinguono per l’impegno nel sociale. Lontano dai riflettori e con grande amore dedicano il loro tempo ai ragazzi di strada e ai giovani meno fortunati. A loro il Premio Rete Mediterranea per l’impatto sociale 2021 con la seguente motivazione

“Per la loro opera di solidarietà in strada ad aiutare chi ha bisogno e per la loro vicinanza ai piccola ammalati negli ospedali per provare a regalare un sorriso ai bambini o a chi è in difficoltà”.

Paolo Antonio Ascierto.

Clinico, ricercatore di fama internazionale, durante la prima fase della pandemia da Covid si è distinto per la sperimentazione nel trattamento della malattia ottenendo riconoscimenti in ambito mondiale. Il Premio Rete Mediterranea per l’impatto sociale 2021 con la seguente motivazione

“Per la sua attività di ricerca durante la pandemia e per le sue intuizioni che hanno permesso di salvare molte vite”

Virginia Costa.

Responsabile del Servizio centrale Sai, sistema di accoglienza e integrazione stranieri, con la seguente motivazione

“per il suo lavoro nell’accoglienza ai minori stranieri non accompagnati e per il suo impegno costante nel migliorare i percorsi di integrazione”.

Anna Fasano.

Presidente di Banca Etica, con la seguente motivazione

Per il lavoro di costruzione di un’economia orientata al bene comune e all’attenzione e al benessere delle persone e dei territori come quello della vita produttiva di una comunità. 


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