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Notre Dame Parigi, al via la gara di solidarietà: 300 milioni di euro donati dai colossi del lusso

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È già partita la gara di solidarietà per la ricostruzione di Notre-Dame, la cattedrale di Parigi devastata dalle fiamme ma la cui struttura portante è stata salvata.

E una delle famiglie più ricche della Francia, i Pinault, all guida del colosso del lusso Kering, ha annunciato la donazione di 100 milioni di euro per il restauro dell’edificio religioso, uno dei più visitati dai turisti di tutto il mondo.

Ad annunciarlo alla stampa francese è stato François-Henri Pinault.

Ma non finisce qui: il gruppo LVMH (Louis Vuitton Moet Hennessy) e la famiglia Arnault hanno annunciato una donazione di 200 milioni di euro.

Il gruppo, il quarto patrimonio del mondo, ha spiegato di volere partecipare “alla ricostruzione di questa straordinaria cattedrale, simbolo della Francia, del suo patrimonio e della sua unità“, annunciando anche di mettere a disposizione “tutte le sue squadre di creatori, architetti e finanzieri per aiutare nel lungo lavoro di ricostruzione e di raccolta di fondi“.

Infine, la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha annunciato un contributo di 50 milioni di euro per il restauro, auspicando anche una “grande conferenza internazionale dei donatori” con “mecenati del mondo intero per raccogliere i fondi necessari al restauro“.

L’INCHIESTA

È stata aperta un’inchiesta per “distruzione involontaria per incendio“. La pista di un incendio accidentale che è partito dal cantiere sul tetto della cattedrale “attira l’attenzione degli investigatori“, ha affermato una fonte vicina agli inquirenti.

Nella notte sono stati ascoltati gli operai coinvolti nei lavori di restauro. L’incendio pare si sia sviluppato a partire dal livello delle impalcature installate sul tetto dell’edificio, in attività da diversi mesi.

Quattrocento vigili del fuoco con 18 manichette antincendio, alcuni appollaiati su bracci meccanici a decine di metri di altezza, sono intervenuti per spegnere l’incendio.

Un pompiere è rimasto ferito.

Si è parlato molto dell’uso o meno dei Canadair: “La caduta d’acqua su questo tipo di edificio avrebbe portato al collasso dell’intera struttura“, ha twittato la Protezione civile.

I DANNI

Verso le 19.50, la guglia della cattedrale, uno dei simboli di Parigi con i suoi 93 metri d’altezza è crollata. In poche ore buona parte del tetto dell’edificio è stato ridotto in cenere e l’entità del danno all’interno di Notre-Dame è ancora sconosciuto.

La corona di spine e la tunica di San Luigi sono state salvate dalle fiamme, ha detto il vescovo Patrick Chauvet, il rettore della Cattedrale.

Eric Fischer, direttore della Fondation de l’Ouvre Notre-Dame, ha spiegato che ci vorranno “decenni” per ricostruire Notre-Dame.

MACRON – Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, poco prima di mezzanotte, ha affermato: “Il peggio è stato evitato, anche se la battaglia non è ancora pienamente vinta. Ricostruiremo Notre-Dame perché è quello che i francesi stanno aspettando, perché è quello che la nostra storia merita, perché è il nostro destino più profondo“.

LA CURIOSA COINCIDENZA

Sedici statue, ‘per miracolo’, sono sfuggite al terribile incendio.

Non si tratta naturalmente di una consolazione ma queste statue assumeranno una dimensione diversa dopo questa tragedia che ha sconvolto il mondo intero.

L’11 aprile scorso, infatti, queste sedici statue in rame sono state sganciate dalla guglia della Cattedrale, crollata poco dopo l’inizio delle fiamme.

Su di esse la curatrice del patrimonio della Cattedrale, Marie-Hélène Didier, alla stampa locale, ha detto: “È un evento eccezionale e magico. Questa è la prima volta che le vediamo dopo che sono state posizionate” negli anni 60 dell’Ottocento.

Le statue sono giunte due giorni dopo, il 13 aprile, a Périgeux per essere ristrutturare e tornare nel posto originario nel 2022. Tuttavia, dopo quanto sta succedendo, non si può adesso sapere quando potranno tornare a casa. Addirittura, qualche esperto ha sostenuto che ci vorranno almeno tre decenni per riparare i danni dell’incendio, ammesso che ciò possa avvenire.

Le 16 sedici statue rappresentano i 12 apostoli e i quattro evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Risalgono al 1860 e al grande restauro della cattedrale di Viollet-le-Duc.

In particolare, la guglia, alta 93 metri, fu smantellata nel XVIII secolo perché minacciava di crollare da un momento all’altro.

Le statue ora sono al sicuro. Se fossero state nella guglia, sarebbero andate perse per sempre.

LA TESI DEL COMPLOTTISTA

«È come l’11 settembre, è l’11 settembre francese, ma naturalmente sentirete la storia dettata dal politicamente corretto che ci dirà che probabilmente è un incidente». È quanto ha sostenuto, intervistato da Fox News, un commentatore francese, Philippe Karsenty facendosi portavoce di tesi complottiste riguardo alle cause dell’incendio che ha devastato Notre Dame. Ed a sostegno di queste tesi il commentatore francese ha detto che negli ultimi anni «chiese vengono dissacrate ogni settimana in tutta la Francia».

«Dobbiamo essere pronti», ha aggiunto prima che l’intervistatore dell’emittente della destra americana gli togliesse la parola, considerando eccessive e non fondate le sue teorie complottiste. «Non facciamo illazioni sulle cause di qualcosa che non conosciamo», ha detto il giornalista. Karsenty è stato eletto vice sindaco di Neuilly-sur-Seine nel 2008 ed è una figura controversa del mondo dei media francesi, nel 2013 condannato per diffamazione, riporta la Bbc.

 


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Antonio De Falco

Giornalista pubblicista. Laureato in Ingegneria Gestionale. Scrivo perché il mondo non è ancora compiuto e le storie non sono state raccontate tutte: l'abilità di scrivere è nell'immaginare che i fatti continuano ad accadere e che esistono ancora infinite storie.