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Notte di Champions ma il Napoli non è Real

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di Luca Muratgia

Serata di gala al Bernabeu in ricostruzione nella penultima giornata della fase ai gironi di Champions dove il Napoli era chiamato a riconfermarsi dopo la roboante vittoria di Bergamo e, soprattutto, per ottenere con anticipo il lasciapassare per gli ottavi di finale nella competizione continentale. Un occasione irripetibile insomma anche alla luce della formazione madrilena fortemente rimaneggiata e priva di ben otto titolari. E invece il Napoli non ne approfitta subendo una rocambolesca sconfitta maturata nei minuti finali di gara. Perdere a Madrid ci può stare, al cospetto della squadra più forte e titolata al mondo dove c’è la libertà di rinunciare ad otto campioni, presentando una formazione comunque di primissimo livello. Il rammarico è per come è maturata la sconfitta, come riportato, nei minuti finali, dopo 80 minuti disputati alla pari e dove, soprattutto a ridosso dei due tempi di gioco, si è avuta, palese, la sensazione di poter portare a casa l’intera posta, dominando il centrocampo, e fallendo alcune opportunità che, a queste latitudini, non è consentito fallire. Una partita decisa dagli episodi, tra cui, determinante, il grossolano errore di Meret su di un tiro senza eccessive pretese, dell’esordiente diciassettenne Paz Martinez ampiamente alla portata del portiere partenopeo. Eppure l’inizio il match si era messo nel migliore dei modi per gli azzurri che trovavano il vantaggio con una zampata del Cholito Simeone, nel frattempo preferito a Raspadori per sostituire Osimhen, non ancora completamente recuperato dalla fastidiosa lesione muscolare. Ma il vantaggio degli uomini di Mazzarri dura una ventina di secondi, giusto il tempo che Rodrygo, colpevolmente lascito libero piazzi all’incrocio dei pali un gol da fuoriclasse quale è. Poi, a proposito di fuoriclasse, Bellingham si fa trovare libero di testa e realizza il vantaggio madrileno che sembra mettere una pietra tombale sul match.Ma il Napoli reagisce, e la reazione è da squadra di rango. Sul finire del primo tempo infatti, i partenopei cingono d’assedio l’area dei blancos esprimendo un sensibile predominio evidenziabile anche all’inizio della seconda frazione di gioco. Il frutto di questo atteggiamento è la rete del pareggio di Anguissa che scaraventa in porta la rete del 2-2. La partita prosegue sui binari dell’equilibrio con la sensazione che fosse addirittura il Napoli la squadra più determinata ad ottenere i tre punti. Ed invece, improvvisamente si spegne la luce, il Napoli collassa, fisicamente esausto regala metri su metri ai padroni di casa e con essi anche la segnatura del 3-2 come sopra descritto. Superfluo il gol del 4-2 realizzato Joselu su magistrale assist di Bellingham con il Napoli vanamente proteso in avanti alla ricerca della rete del pareggio. Il rammarico è inevitabile perché questa squadra mostra doti e qualità di primissimo livello senza approfittarne, che spreca quanto di buono produce con una fase difensiva a tratti disastrosa. A questo punto appaiono doverose alcune considerazioni, Rahmani è un difensore centrale validissimo così come dimostrato negli anni di militanza a Napoli ma non eccelle sicuramente per le sue doti tecniche che non rappresentano propriamente le sue qualità migliori; avrebbe dovuto avere, come sostituto di Kim, al suo fianco, un giocatore dotato e soprattutto esperto e non un promettente ragazzino di 20 anni proveniente dal Brigantino e pescato nel campionato brasiliano; ancora ,dopo lo sfortunato infortunio di Oliveira, seguito a quello di Mario Rui fermo ai box già da un mesetto tentare di rimediare con Juan Jesus adattandolo sull’out di sinistra, si sta dimostrando un esperimento fallimentare, il brasiliano, già condizionato dagli implacabili anni che passano, non riesce a difendere in maniera adeguata, non possedendo il passo e la velocità per limitare gli esterni offensivi avversari e limitando inoltre, in fase propositiva, l’estro di Kvaratskhelia, troppo spesso isolato e monco delle sovrapposizioni che lo rendono praticamente innocuo; infine Meret quest’anno sembra aver perso la tranquillità e la lucidità che gli avevano consentito, l’anno scorso, di difendere i pali di quella che sarebbe poi diventata la squadra campione d’Italia perché non è la prima volta che l’estremo difensore azzurro propone prestazioni ed interventi assai discutibili. Aspetti che inevitabilmente Mazzarri dovrà considerare su cui ci sarà molto da lavorare per raddrizzare una stagione partita con il piede sbagliato. Questa sera esisteva l’opportunità di chiudere il discorso qualificazione che sarebbe diventata matematica anche solo con un pareggio ed invece il Napoli si giocherà il passaggio del turno all’ultima giornata nella partita spareggio da dentro o fuori contro lo Sporting Braga al Maradona, gli azzurri partiranno con il vantaggio dei due risultati su tre ma in Champions tanti calcoli non è lecito farli, occorrerà solo un grande Napoli.


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