Nuova famiglia, la vera storia. Combattere o morire. Volume 1. Luigi Giuliano con Simone Di Meo. Intervista a Simone Di Meo
Per la mia rubrica IL Personaggio sono lieta di ospitare Simone Di Meo, giornalista e scrittore, che ci parlerà del suo nuovo libro “Nuova famiglia, la vera storia.” Volume 1.
“Parla per la prima volta Luigi Giuliano, l’ex capo dei capi della camorra napoletana, il più importante collaboratore di giustizia degli ultimi anni. Un racconto verità sconvolgente.”
Che cosa ha rappresentato Luigi Giuliano negli anni ’80?
“Che cosa ha rappresentato è scritto negli atti giudiziari e nelle sentenze dei tribunali. Ciò che abbiamo voluto raccontare nel libro «Nuova famiglia» è, invece, chi è stato Luigi Giuliano al di là della versione giudiziaria, che comunque non è messa in discussione. Giuliano non è stato solo il boss dei boss della camorra del centro storico. Il fondatore della Fratellanza napoletana. L’uomo che andava a cena con Diego Maradona o che scriveva canzoni per alcuni famosi interpreti della musica napoletana. Giuliano è un personaggio la cui complessità non è restituita dalle informative di polizia giudiziaria. Che, ribadisco, raccontano l’aspetto criminale innegabile della sua vita, per il quale ha pagato con trent’anni di carcere. Ma ce ne sono tanti altri che meritano di essere ricordati. Non fosse altro perché, descrivendoli, si descrive anche un po’ Napoli.”
Come cambiò il rapporto dei napoletani nei confronti degli americani dopo la guerra?
“E’ stato un avvicinamento abbastanza cauto, lo raccontiamo nel testo. Gli americani hanno letteralmente «comprato» la fiducia dei napoletani con i dollari e con la merce a basso costo. Un mix che ha poi portato alla nascita del contrabbando. La prima, vera industria del meridione. Un’attività che, dal punto di vista sociale, era tollerata e guardata addirittura con una certa accondiscendenza. Ma attorno a cui si muovevano interessi criminali elevatissimi. Tant’è che alcune delle famiglie di camorra più importanti degli ultimi trent’anni hanno avuto l’apprendistato proprio in questo «ramo» di attività.”
Nasce il brand Forcella
Il brand Forcella si afferma intorno agli anni Sessanta, quando il contrabbando diventa così grande e ingombrante da gestire da necessitare di una vera e propria organizzazione para-aziendale. La famiglia Giuliano è una delle prime a sfruttare quest’occasione e a strutturarsi in maniera tale da arricchirsi velocemente e senza rischi, tutto sommato. Solo quando la coscienza pubblica arriverà a considerare il contrabbando un danno per le casse dello Stato, inizierà la repressione con la leggendaria guerra tra guardia di finanza e scafi blu. E, anche in quell’occasione, la famiglia Giuliano saprà come evitare guai.
Luigi Giuliano è stato il re Mida del contrabbando. Quanto gli è costata questa sovranità? Tra i suoi progetti ci fu anche quello di rubare l’oro di San Gennaro?
“Giuliano nasce contrabbandiere per poi specializzarsi, insieme a Giuseppe Misso, come ladro di banche, attivo tanto in Campania quanto nel resto d’Italia. Solo successivamente, per una serie di episodi, fonderà la Fratellanza napoletana e darà vita alla guerra contro la Nco di Raffaele Cutolo e la filiale campana di Cosa nostra fino a diventare il capo dei capi. Ma gli esordi criminali di Giuliano sono molto interessanti, perché la camorra arriva molto dopo. Nel libro raccontiamo alcuni colpi e ci soffermiamo sull’audace piano di rubare il tesoro di San Gennaro. Era tutto pronto, ma succede una specie di «miracolo». Lasciamo però ai lettori scoprire il seguito…”
Perché 6 volumi?
“Il racconto della storia e della vita di Luigi Giuliano è in realtà non solo il racconto della storia e della vita della città di Napoli ma anche di quelle dei personaggi che attorno a lui hanno ruotato per anni. Non solo criminali, uomini i cui nomi sono stati consegnati alle pagine della fredda cronaca giudiziaria. Ma anche personaggi famosi che con lui hanno intrattenuto rapporti che, oggi, faticherebbero a riconoscere come tali. Da qui la necessità di dover distribuire, su un piano editoriale lungo ben sei uscite, tutto quello che c’è da riportare. Siamo convinti di poter offrire uno spaccato inedito di una storia che, al di là del carattere criminale, offre anche una visuale inedita della storia della nostra città.”
Ringrazio Simone Di Meo per il prezioso contributo.
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