5 Gennaio 2025
Attualità

Nuovo attacco Houthi a Israele, droni e missili contro il Paese

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(Adnkronos) – I ribelli Houthi dello Yemen hanno rivendicato l'attacco missilistico lanciato contro Israele la scorsa notte e il tentato attacco con drone avvenuto in mattinata. Il gruppo terroristico sostenuto dall'Iran sostiene che l'obiettivo del raid fosse una centrale elettrica a est di Tel Aviv. L'Idf ha reso noto di aver intecettato il missile entrato in territorio israeliano, ma un frammento ha impattato vicino alla città centrale di Modiin. Lo riporta il Times of Israel. Gli Houthi sostengono inoltre di aver colpito questa mattina con un drone un obiettivo militare nell'area di Tel Aviv. Secondo l'Idf, il drone è stato abbattuto dall'aviazione israeliana prima di raggiungere Israele. La delegazione israeliana è partita per Doha, in Qatar, dove si terrà oggi un nuovo round di negoziati con l'obiettivo di arrivare a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e al rilascio degli ostaggi che sono ancora trattenuti nell'enclave palestinese. Lo riporta l'emittente Channel 12 dopo che ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha autorizzato la missione dei negoziatori. Della delegazione israeliana fanno parte rappresentanti del Mossad, dello Shin Bet e dell'Idf, le Forze di difesa israeliane A Doha si trova anche una delegazione di Hamas. Ieri l'alto funzionario di Hamas Mousa Abu Marzouk ha dichiarato al quotidiano del Qatar al-Araby al-Jadeed che ''questa volta ci sono buone possibilità che i negoziati abbiano successo''. Secondo quanto spiegato da funzionari israeliani a condizione di anonimato si tratta di un tentativo dell'ultimo minuto di raggiungere una svolta nei negoziati sugli ostaggi e sul cessate il fuoco a Gaza prima che il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump presti giuramento il 20 gennaio. Le Idf hanno intanto confermato oggi di aver arrestato Hussam Abu Safiya, direttore dell'ospedale Kamal Adwan nel nord della Striscia di Gaza, per complicità con Hamas. Nelle scorse ore Amnesty International aveva denunciato la scomparsa di Abu Safiya da venerdì scorso, dicendo che la sua vita era in pericolo dopo che le autorità israeliane avevano affermato di non sapere dove si trovasse. Mentre si susseguono gli appelli per la liberazione del pediatra, Amnesty International denuncia che nel 2023 l'ospedale da lui diretto era stato perquisito dai militari israeliani e alcuni medici erano stati detenuti arbitrariamente. Nessuna accusa era stata allora mossa nei confronti di Abu Safiya. "Hussam Abu Sufaya è stato arrestato per sospetto coinvolgimento in attività terroristiche e per aver ricoperto un ruolo nell'organizzazione terroristica di Hamas, mentre centinaia di terroristi di Hamas e della Jihad islamica si nascondevano all'interno dell'ospedale Kamal Adwan sotto la sua direzione. Attualmente è indagato dalle forze di sicurezza israeliane", si legge in una nota diffusa oggi dalle Idf. Solo ieri le Idf avevano detto a Physicians for Human Rights Israel (Phri) di non avere "alcuna indicazione dell'arresto o della detenzione dell'individuo in questione". Sempre ieri la Phri ha presentato una petizione all'Alta Corte di Giustizia israeliana, chiedendo che venisse rivelato dove si trovasse Abu Safiya. La corte aveva dato alle Idf una settimana di tempo per rispondere alla richiesta. Su 'X' il direttore generale di Amnesty International Agnes Callamard scrive che, dopo il raid israeliano che aveva messo fuori uso l'ospedale di Kamal Adwan, Abu Safiya era uscito con altri medici e il supporto di organizzazioni internazionali a farlo funzionare di nuovo. La struttura ha svolto un ruolo indispensabile nel curare i bambini affetti da malnutrizione e problemi correlati alla disidratazione. L'ospedale ha anche ricevuto i feriti di una serie di attacchi israeliani contro persone affamate mentre aspettavano i camion della farina. —internazionale/[email protected] (Web Info)


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