Operazione contro la camorra a Caserta
Lamorgese: apprezzamento per l’attività degli investigatori della Polizia di Stato
Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha espresso l’apprezzamento per l’operazione di questa mattina a Caserta nei confronti del clan Belforte.
«Gli arresti eseguiti sulla base dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Napoli sono il frutto della intensa attività degli investigatori della Polizia di Stato di Caserta, con il coordinamento della Direzione Distrettuale antimafia di Napoli, che ha permesso di far luce sulle dinamiche macro-criminali nell’agro di Maddaloni, facendo emergere l’organizzazione dei sodalizi camorristici che operano in quella zona», ha detto la titolare del Viminale.
«E’ un altro un duro colpo inferto grazie al costante impegno di magistratura e forze di polizia: la risposta più efficace dello Stato per liberare i territori dalla pressione camorristica e rispristinare la legalità. La spinta più forte ad uscire da quella situazione di assoggettamento e di omertà diffusa che in certe zone spesso fa da sfondo all’attività delle organizzazioni criminali», ha proseguito il ministro Lamorgese.
Camorra: 9 arresti a Caserta nel clan Belforte
Arrestate questa notte dalla Squadra mobile di Caserta nove persone ritenute le “nuove leve” del clan Belforte della zona Maddaloni. Otto di queste sono finite in carcere mentre per una sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Attraverso l’estorsione e l’assoggettamento, tipici del metodo mafioso, gli indagati avevano imposto la loro supremazia nel territorio. Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nonché per porto e detenzione di armi.
I reati sono stati commessi prevalentemente nell’agro di Maddaloni, nel casertano, tra il 2017 e il 2019. I poliziotti, attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché pedinamenti e perquisizioni, hanno ricostruito le dinamiche del clan Belforte che, negli ultimi due anni, aveva paralizzato l’economia del territorio in vari settori produttivi, a cominciare da quello edile.
Uno degli affiliati gestiva tutta l’attività di spaccio di droga nonostante fosse agli arresti domiciliari facendo leva sulla forza di intimidazione e sulla condizione di assoggettamento.
Altra attività documentata dai poliziotti nell’area maddalonese è stata quella del monopolio nel settore dell’installazione di apparecchi automatici per la distribuzione di caffè, snack e bevande. Allo stesso tempo, è stata confermata la commissione di varie estorsioni in danno di imprenditori e commercianti dell’area, realizzate col cosiddetto metodo delle tre rate: “Natale, Pasqua e Ferragosto”.
Gli investigatori hanno accertato che, a causa della crisi economica, per adattarsi alle contingenze del momento il clan aveva cambiato le modalità delle estorsioni riducendo le cifre di denaro pretese, ma anche “accontentandosi” di beni funzionali alle proprie esigenze, piuttosto che di soldi.
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