Orta di Atella chiede verita’ e giustizia per Mario Paciolla
Orta di Atella (Ce) – 518 giorni dopo la sua morte siamo ancora qui a chiedere giustizia per Mario Paciolla. “Giustizia per Mario Paciolla”. È proprio questo quello che recita il banner esposto stamattina alla Casa Comunale di Orta di Atella grazie anche al sostegno dell’Amministrazione Comunale locale, alla campagna di sensibilizzazione sulla tragica scomparsa dell’operatore ONU.
Scrittore, giornalista, cooperante, amante della vita e anima curiosa e vitale: è difficile poter riassumere il profilo di Mario, brillante studente dell’Università L’Orientale di Napoli. È deceduto in circostanze poco chiare il 15 luglio 2020 nell’appartamento in cui alloggiava a San Vincente del Caguàn (Colombia) dove stava lavorava come osservatore per il rispetto degli accordi di pace per conto dell’ONU.
Inizialmente indicata come omicidio, la morte del 33enne napoletano è stata poi classificata dall’ONU e dalla polizia colombiana come suicidio. Una versione intrisa di ambiguità che non convince assolutamente chi conosceva Mario.
Genitori e amici chiedono di far luce sulla vicenda per non permettere che Mario venga ucciso una seconda volta dal silenzio e dall’ingiustizia. La loro azione rivendicativa ed inarrestabile si esplica mediante il comitato “Giustizia per Mario Paciolla” e mira a creare un coro solidale alla storia di Mario capace di elevare la propria voce fino ai più alti vertici istituzionali partendo proprio dalle piccole realtà territoriali da cui è possibile sollevare cambiamenti.
Vogliamo lottare e non arrenderci, ma non farlo da soli. Chiunque può abbracciare la causa e diventare parte attiva per chiedere la verità e per ridare dignità a Mario, un giovane pieno di risorse, passioni e desideri, che aveva scelto di donare la propria vita e le proprie energie al prossimo.
Ci auguriamo che la collaborazione sia sempre più prolifica e cresca sempre più il desiderio di verità e giustizia per Mario, ma allo stesso tempo ci auguriamo che al più presto si giunga alla conoscenza vera di quanto accaduto in quel tragico giorno di 17 mesi fa.
Marika Lamberti, studentessa de L’Orientale e promotrice dell’iniziativa
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