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Osama bin Laden e la lettera in cui parla di Biden. E la Cina è ormai avanti su tutto

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Anna Tortora

Come erano felici certe donne italiane per le vicepresidenza di Kamala.
Ecco mie care, con il buon Biden e la sua vice Kamala, sono tornati i guai e le donne in Afghanistan non si sa che fine faranno.
“Perfino Osama bin Laden aveva capito che Joe Biden è buono solo per compiere disastri.
Poco prima di essere ucciso nel 2011, Osama aveva scritto una lettera di 48 pagine ad Atiyah Abd al-Rahman, uno dei capi di Al Qaeda.
La lettera è uno dei documenti che furono ritrovati nel nascondiglio di Abbottabbad, in Pakistan, dove bin Laden fu ucciso.
Nella lettera proponeva di creare due squadre da mandare a compiere attentati negli Stati Uniti e pianificare l’assassinio del presidente Barack Obama.
Veniva però esplicitamente vietata l’uccisione del suo vice Joe Biden con questa spiegazione: ‘Obama è il capo degli infedeli e ucciderlo farà assumere automaticamente a Biden la presidenza per il resto del mandato, come è la norma laggiù. Biden è totalmente impreparato per quel posto, e porterà gli Stati Uniti in una crisi’.”
Marco Nese, giornalista e scrittore

E ancora…
“Ma dove vogliono andare questi nostri governicchi occidentali?
AFGHANISTAN – COSA VOGLIONO VERAMENTE I CINESI ?
I Cinesi hanno aiutato i talebani perché attratti dalla ricchezza .
Cosa cercano in AFGHANISTAN ?
In primo luogo litio, senza il quale le batterie dei nostri smartphone avrebbero un’autonomia di mezz’ora, non esisterebbero le automobili elettriche, i droni e qualsiasi apparato tecnologico che ha bisogno di energia per funzionare.
Cosa scrivono i grandi dell’Afghanistan sul punto ? Sotto i piedi dei Talebani c’è tanto litio.
Non solo, ma vi sono anche le famose ‘terre rare’ materiali preziosi e vitali per poter fabbricare telefoni cellulari, televisori, motori ibridi, ma anche per la tecnologia a laser, apparecchiature militari, sistemi di navigazione per carri armati, componenti e sistemi di guida missilistica, satelliti e sistemi di comunicazione militari.
Quindi, sotto i piedi di questi talebani, non vi è solo un deserto arido, montagne bruciate dal sole, ma pietre preziose, terre rare che sono state visionate per anni da droni ed aerei specializzati. Il risultato è il seguente: il sottosuolo afghano contiene fino a 60 milioni di tonnellate di rame e fino a 2,2 miliardi di tonnellate di ferro, e poi vene di alluminio, oro, argento, zinco, mercurio e litio oltre alle famose terre rare, come lantanio, cerio, neodimio.
Quindi, non è vero che in Afghanistan c’e’ solo oppio e droga, ma c’è molto altro che ha spinto i cinesi alla cooperazione con i talebani .Quindi, a fronte di venti anni di solenne dormita dei nostri governi, la Cina, dopo aver avuto conferma dei giacimenti, si è spesa per ottenerne il controllo e l’uso con una operazione commerciale da ‘cinesi’.
I numeri dei cinesi fanno paura ed è vicina la conquista del mondo da parte loro. In Argentina la Cina controlla il 41 % della produzione e il 37% delle riserve di terre rare; in Australia il 58% della produzione e il 19% delle riserve; In Bolivia, le cui riserve si ritengono le più grandi del Mondo (ma probabilmente dopo quelle ancora non sfruttate dell’Afghanistan), la Cina partecipa al 100% nel settore tramite un accordo azionario; In Brasile partecipa al 100% della produzione; in Cile al 67%, nella Repubblica popolare del Congo influenza oltre il 52% della produzione di cobalto con quote di partecipazione e accordi di fornitura; in Sudafrica partecipa ai due terzi di tutti i principali siti di estrazione e lavorazione.
Grazie al capitale di stato, ed alla flessibilità di imprese private, la Cina entra in tutti i paesi del mondo per sfruttare le risorse e poter primeggiare in ogni settore nel mondo ,mentre gli altri Stati pensano ad uno sterile dominio territoriale, la Cina lavora sotto traccia .
La Cina, ,mentre gli Usa e l’Europa dormono, ha già ottenuto i diritti di esplorazione per i giacimenti di rame, carbone, petrolio e litio in tutto l’Afghanistan.”
Luigi Bobbio, magistrato e già senatore della Repubblica

L’Italia ha la forza per poter affrontare situazioni così grandi? Chiaramente impossibile, ma la vita è ricca di sorprese.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.