Pamela Prati e la sua esplosiva, scintillante, entusiasmante carriera professionale.
Maria Cuono, giornalista e scrittrice incontra per i lettori Pamela Prati che debutterà con lo spettacolo diretto da Francesco Branchetti dal titolo Senza Respiro, venerdì 10 gennaio al Teatro Marconi di Roma fino a domenica 12 gennaio. Fra gli interpreti anche Simone Lambertini e Gianluca Lombardi.
Si tratta di una storia che racchiude un cumulo di incertezze, dove l’egoismo è l’unica legge conosciuta. Tre personaggi affrontano un fatto delittuoso, l’Avvocato della difesa espone la sua strategia, la moglie del colpevole cerca di smontare le colpe del marito forzando una visione priva di concretezza, il giovane Assistente di studio si barcamena nel nascondere la ludopedia dell’Avvocato. Pian piano tutto si capovolge, nel capovolgere le loro posizioni i protagonisti difendono allo spasimo il proprio nuovo ruolo, la moglie ribalta la visione del fatto trasportando la storia in una nuova ottica di un reale al limite dell’assurdo. Non ci saranno incontri ma scontri, dove l’ironia è servita per degenerare nella farsa e nell’impossibilità di trovare una scappatoia che abbia un senso reale in questo esilarante gioco al massacro, perché il reale sarebbe la sconfitta di ognuno di loro, e come spesso succede: se non siamo vittoriosi almeno immaginiamo di esserlo.
Pamela Prati quando ha iniziato a debuttare in teatro?
Sono sulle scene da più di quarant’anni e fu per me un’emozione unica.
Che cosa rappresenta per lei il teatro?
Il Teatro è passione, magia, è bellezza, condivisione di emozioni, sensazioni. Il pubblico può uscire, sceglierti e anche parcheggiare male per comprare il biglietto e venire a vederti.
Ha condotto su Canale 5 la prima edizione di La sai l’ultima? Che ricordo ha di questo suo lavoro?
Ho un bel ricordo anche perché era la prima volta che lavoravo al di fuori della Rai e quindi fu un debutto esplosivo perché portammo un sacco di audience alle altre che non erano quelle Nazionali. Lavorando con Pippo Franco, ho condiviso il palcoscenico de La Sai l’Ultima.
Ha affiancato Teo Teocoli nella seconda e terza edizione di Scherzi a parte. Com’è stato lavorare al suo fianco?
Mi sono divertita tantissimo e nella prima edizione portammo un bel audience di più di sedicimila spettatori con Telegatto come trasmissione dell’anno.
È stata primadonna nello spettacolo della compagnia del Bagaglino. Ci racconti.
Ci sarebbe tanto da raccontare. Ricordo proprio l’inizio, la prima arrivai che arrivai su quel palcoscenico, dove sono rimasta poi trentacinque anni, il primo incontro con Castellacci, con il mio Maestro Pingitore, con il mio Maestro Oreste Lionello con cui ho condiviso tutto: tanta vita vissuta, tanti Natali insieme, tante risate, tanta intelligenza e tant’arte.
Ci racconti della sua esperienza al G.F. Vip.
Ho fatto due edizioni di cui la prima sette anni fa usciì fuori con una frase iconica “Chiamatemi un taxi” e tutti sanno di cosa parlo. L’ultima di due anni fa con una Pamela diversa. Sono stata molto contenta di quest’ultima edizione perché rappresenta la prova di non voler essere ripresa da tante telacamere. È stata una bellissima esperienza con me stessa. Dai reality esce fuori anche il lato brutto di una persona.
Consiglieresti i reality ai giovani che aspirano ad entrare nel mondo dello spettacolo?
Dipende sempre dal tuo carattere. Un reality ti può dare o ti può togliere. Come ho detto poc’anzi puoi dare il bello o anche peggio di te.
Ritorniamo al Teatro. Presto sarà in tournée in uno spettacolo diretto da Francesco Branchetti. Quale sarà il suo ruolo?
Ritornando alla primadonna, lo sono anche in questo spettacolo in un atto unico con due grandi “gnocchi” come Simone e Gianluca. Mancavo da tempo in teatro ed è per me come ricominciare d’accapo. Ringrazio molto il regista Francesco Branchetti per avermi dato quest’opportunità.
Tre aggettivi per meglio definire la sua carriera professionale?
Esplosiva, scintillante e entusiasmante.
Che messaggio si sente di dare ai suoi ammiratori?
Ringrazio i miei ammiratori per l’affetto che mi dimostrano da diverso tempo. La bellezza sta nell’incontrarli. Sono sempre presenti.
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