Piano anti-assembramenti a Napoli; telecamere per la sicurezza
Il prefetto: necessaria la collaborazione in particolare dei giovani. Prefettura al lavoro sul fronte anti-camorra
«Abbiamo deciso di anticipare 1 tempi per mettere in campo tutte le forze affinché vengano rispettate le disposizioni vigenti ed evitati gli assembramenti». Il prefetto di Napoli Marco Valentini parla con Il Mattino-Napoli, nell’intervista pubblicata oggi, della decisioni prese nel comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato ieri sera in prefettura, con la partecipazione tra gli altri del sindaco Luigi De Magistris e del vicepresidente della regione Campania Fulvio Bonavitacola.
All’ordine del giorno il problema degli assembramenti nelle zone della movida, registrati in città lo scorso week end in violazione delle norme anti contagio da Covid-19, e i temi del contrasto a criminalità, marginalità sociale e degrado.
«Sulla questione assembramenti c’è stato un impegno comune, nell’ambito delle rispettive competenze, per armonizzare le rispettive decisloni. Un fatto che giudico positivamente», afferma Valentini, che ha registrato «con soddisfazione un impegno coeso di tutti i soggetti istituzionali presenti al tavolo».
«Le immagini di macchine incolonnate alle quattro del mattino di venerdì scorso lungo via Caracciolo hanno fatto molto scalpore», spiega il prefetto precisando che – come ha evidenziato durante la riunione del comitato – «il tema non riguarda solamente le Forze dell’ordine, ma investe direttamente la responsabilità dei cittadini, soprattutto dei più giovani». Anche perché «non è realistico né d’altronde auspicabile che di fronte a qualsivoglia esigenza di rispetto di regole si pensi alle Forze di polizia», soprattutto in una realtà complessa come quella dell’area metropolitana di Napoli, dove sono impegnate ogni giorno su molti fronti, come dimostrano i dati recenti: dal 18 al 27 maggio sono state impegnati 21.000 operatori per 4.564 reati registrati, quasi la metà dei 9.600 riscontrati nello stesos periodo dell’anno scorso.
L’attenzione rimane alta a 360°, concentrata in particolare su 2 aspetti:
– il contrasto alla criminalità diffusa,attraverso la razionalizzazione dei sistemi di videosorveglianza per aumentare la copertura;
– la sicurezza soprattutto nelle zone più in sofferenza, attraverso la «programmazione di impegni ad “alto impatto” di tutte le forze dell’ordine con cadenza settimanale», anche coinvolgendo le associazioni civiche;
– il contrasto alla camorra, anche per fronteggiare il rischio infiltrazioni criminali nei finanziamenti pubblici della fase 2.
Sotto questo ultimo aspetto, la prefettura è al lavoro su «un cospicuo numero dl interdittive” e un «programma di controllo nei cantieri per vigilanza preventiva».
L’impegno personale del prefetto, preso subito dopo l’insediamento alla guida dell’ufficio territoriale del governo di Napoli, e ripreso ora, con la maggiore libertà di movimento della fase 2, è quello di conoscere le realtà locali. «Visiterò tutti i comuni dell’area metropolitana, incontrerò gli uomini e le donne delle Forze dell’ordine dislocati sul territorio, come pure i vigili del fuoco» annuncia Valentini senza dimenticare gli stabilimenti produttivi e l’associazionismo che aiuta le fasce più vulnerabili.
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