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Politica e burocrazia. Scontro tra i poteri dello Stato

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Anna Tortora

La crisi politica, negli ultimi tempi, si è pericolosamente aggrovigliata. Non solo non si vede ancora la fine della lunga transizione, iniziata ormai trent’ anni fa, ma la situazione sembra avvitarsi su se stessa con esiti imprevedibili.
Ormai è uno scontro tra i poteri dello Stato : tra governo e magistratura, tra potere legislativo e Corte costituzionale…
“La riforma Cartabia del processo civile… E io dovrei lavorare con strumenti come questo?! Il mio salumiere, con tutto il rispetto, l’avrebbe scritta meglio. E la Cartabia sarebbe del mestiere? Quello del salumiere, forse…Ma, d’altronde, quando si hanno idee confuse si generano prodotti normativi ancora più confusi. Il governo Meloni e il ministro Nordio, dal canto loro, invece di stracciarla l’hanno fatta entrare in vigore in cambio dei trenta denari del pnrr. Ma del resto è tutto un gioco tra truffatori e truffati politici. La “riforma ” Cartabia è stata spacciata alla UE come strumento di velocizzazione della giustizia; la UE ha fatto finta di crederci, ben contenta di essere truffata, tanto ad essa interessa solo l’immagine, e il governo Meloni, ben contento di non perdere i soldi, è entrato nel giochetto…”
Luigi Bobbio, magistrato e già senatore della Repubblica

Oggi si esprime ancora quel contrasto che sembrava superato, tra burocratizzazione e democratizzazione. Nella misura in cui l’uguaglianza viene concepita e percepita come ingrediente essenziale della democrazia, diventa obiettivo primario delle rivendicazioni degli uomini che abitano lo Stato democratico, ma la realizzazione di questo obiettivo ha richiesto e continua a richiedere l’intervento crescente dello Stato nella vita sociale, portando con sé la crescente influenza dei grandi apparati e la spacializzazione delle funzioni. Come già Tocqueville e Weber avevano intravisto, uguaglianza e autonomia, benché strettamente connesse, si scindono e finiscono per contrapporsi. Ed è questo un problema irrisolto che si evidenzia nei regimi democratici attuali.

E l’esempio della giustizia è solo uno dei grandi “dilemmi” si cui interrogarsi.
Ancora il giudice Bobbio “Sentire la Bongiorno, che peraltro sarebbe un avvocato, affermare che le intercettazioni sono indispensabili mi fa venire i conati. Questa classe politica, anche nella sua componente ‘tecnica’, non solo non ha la minima cultura del processo, della prova, del Diritto e della giustizia ma vive appiattita accucciata, schiacciata nei più acritici luoghi comuni strumentalmente imposti dal corporativismo giudiziario e dai suoi fiancheggiatori mass mediatici. Inutile aspettarsi nulla da politici e avvocati come la Bongiorno, preoccupati solo di non essere tacciati, con il solito ricattuccio morale, di non essere abbastanza antimafia. Per loro la giustizia è solo il conseguimento di una condanna sancita al di fuori delle garanzie probatorie, anzi, al di fuori e a prescindere dal concetto stesso di prova. Per costoro, per certi reati, il fine giustifica i mezzi. Ed è per questo che il Diritto e la Giustizia sono morti.”
Al di là di tutto, di Nordio penso tutto il bene possibile e voglio fidarmi di lui e del suo lavoro. Non dimentichiamoci di avere avuto Bonafede come ministro della giustizia…


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.