Territorio

POST COVID-19 – Emergenza lavoro 10 operatori RSA Madonna dell’Arco Sant’Anastasia (NA) in cassa integrazione

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Sant’Anastasia, 29 giugno- A circa 3 mesi dalla scoppio del focolaio epidemico per COVID- 19 alla RSA di Madonna dell’Arco (NA) fortunatamente risoltosi, in cui 10 operatori risultarono contagiati e messi in quarantena. Per fronteggiare l’emergenza furono contrattualizzati a tempo determinato operatori in numero superiore con contratti dai 3 ai 6 mesi, ad oggi invece i vecchi operatori strutturati a tempo indeterminato sono stati posti in cassa integrazione.

A renderlo noto gli stessi lavoratori iscritti alla UIL, la cui segreteria regionale scrive una lettera agli utenti della RSA Madonna dell’Arco ed alla cittadinanza di Sant’Anastasia (Na) in cui si legge “La scrivente UIL, denuncia una grave carenza di personale addetto all’assistenza all’interno della RSA Madonna dell’Arco di Sant’Anastasia. Grave carenza di personale con inevitabile ripercussioni sui livelli assistenziali. Carenza di personale che vede i lavoratori fortemente sotto pressione considerato che il turno di notte è garantito da solo due operatori socio sanitari che si sono trovati ad assistere 20 pazienti della RSA convenzionata, 20 della RSA privata e 10 ospiti della casa albergo. Operatori che oltre che garantire l’assistenza agli ammalati, devono fare anche le pulizie, e spesso sono costretti a violare le più elementari norme igieniche. Inoltre si comunica che i lavoratori strutturati sono stati collocati in cassa integrazione e sostituiti con altro personale non strutturato, in violazione alle norme sugli ammortizzatori sociali. Sulla scorta di quanto sopra, ci scusiamo anticipatamente con gli utenti e la cittadinanza, se queste giornate si di protesta dovessero creare disagio, ma si rendono indispensabili per la tutela dei diritti contrattuali e la tutela dei diritti degli Ammalati”.

 

 

 

 

 


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