Presidenziali Francia. Vittoria di Macron
Macron si riconferma Presidente, i temi da tenere in considerazione sono tanti e non bisogna sottovalutarli. Lavoro, assistenza, immigrazione i principali.
“La vittoria da parte di Emmanuel Macron nelle elezioni presidenziali francesi è una splendida notizia per tutta l’Europa.”
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi
“Non occorre avere in simpatia Emmanuel Macron per capire che con Marine Le Pen ogni prospettiva di condivisione dei migranti sbarcati in Italia e dei debiti sovrani degli Stati europei, di riforma del Patto di stabilità e di nascita di un’Europa politica di sarebbe arenata ledendo senza ombra di dubbio il nostro interesse nazionale. Forza Italia l’ha capito sin dall’inizio, altri non l’hanno capito né prima né dopo, qualcuno ha capito che era meglio evitare endorsement nei confronti della candidata del Rassemblement National.
Detto questo, il risultato storico della Le Pen e l’alto astensionismo ricordano a tutti, e non solo a Macron, che il malessere sociale è molto, molto alto.”
Andrea Cangini, Forza Italia
“Ho accompagnato Elsa al seggio di Roma a Villa Borghese per le elezioni presidenziali francesi.
Per fortuna è andata come doveva andare.
La Francia ha rifiutato l’estrema destra di Le Pen ed evitato che in Europa vincesse una forza pericolosa, xenofoba e nazionalista.
La vittoria di Emmanuel Macron fa tirare a tutti noi un sospiro di sollievo.
Tuttavia, i problemi restano tutti sul tappeto.
L’astensionismo è il più alto della storia della Quinta Repubblica.
La democrazia è salva, ma le ragioni della sua crisi restano intatte.
Superare la frattura sociale è la priorità.”
Arturo Scotto, Leu – Articolo Uno
“Con la nuova vittoria di Emmanuel Macron la Francia migliore salva l’Europa migliore e sceglie con fermezza i valori dell’integrazione, della solidarietà e della cooperazione contro l’alternativa sovranista. È un risultato politico fondamentale per tutti gli Stati europei, che avrà un enorme impatto in Italia: nessuno, tanto nel centrodestra quanto nel centrosinistra, potrà più prescindere da una scelta di campo netta, priva di ambiguità e di distinguo, a favore dell’europeismo.
Il futuro è tracciato: fine delle miopie e degli egoismi. Si va verso l’Europa della Next Generation EU. Ci sarà bisogno del contributo di tutti.”
Renato Brunetta, Forza Italia
“Complimenti e buon lavoro al presidente Macron. È solo con una forte spinta europeista che potremo continuare a portare avanti, tutti insieme, importanti battaglie a sostegno dei cittadini, anche in Europa”. Luigi Di Maio, ministro degli esteri, Movimento cinque stelle
“Le Pen ha perso. Macron ha lasciato per strada otto punti rispetto al ballottaggio 2017, ma non sono stati sufficienti a ribaltare l’esito finale. Insomma, ancora una volta non cambia nulla. La settimana prossima il blocco di gas e petrolio russi inguaierà le famiglie italiane.”
Mario Adinolfi, giornalista e scrittore, Presidente del Popolo della famiglia e già parlamentare della Repubblica
“Complimenti a Marine Le Pen per aver combattuto fino alla fine. Ricordo due cose:
1) che le elezioni per il Parlamento francese saranno fra due mesi e Macron va limitato.
2) che la Le Pen almeno al ballottaggio ci è arrivata. La candidata moderata di centrodestra ha preso il 4%.”
Claudio Borghi Aquilini, Lega
“I numeri dicono che quella di Macron è una vittoria storica. Il primo Presidente che viene confermato, senza dover coabitare con un governo di opposizione. Lepen però ha fatto un discorso quasi da vincitrice. Sente che nell’aria c’è qualcosa di nuovo: un partito di fatto antisistema che arriva al 43%., ha ringraziato non tutti i francesi, ma i francesi della provincia e della campagna. Il Paese quindi è diviso socialmente, politicamente, geograficamente. I partiti antisistema sono deboli sul piano delle risposte concrete, perché si scontrano con i numeri dell’economia, ma sono forti come portatori di valori. Tanta gente si sente esclusa: dal lavoro, dall’istruzione, dalla ricchezza. La pandemia e la guerra hanno reso ancora più deboli le nostre società. Se non c’è inclusione di queste masse che gridano la loro rabbia, la democrazia è a rischio. Oggi in Francia e domani in Italia. Sono troppo pessimista?”
Alessandro Forlani, giornalista
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