Attualità

Presidio Mi Riconosci Campania contro le privatizzazioni

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Il 16 giugno, mentre Franceschini si arroccava a Palazzo Reale coi ministri della cultura del Mediterraneo, si è svolto a piazza Municipio un presidio colorato e partecipato. Presenti Mi Riconosci, GRIDAS, Forum delle Culture, Scugnizzo liberato, La Biblioteca Nazionale di Napoli non si tocca, Comitato di Portosalvo, lo Sgarrupato, Ex opg e molte altre associazioni, comitati e semplici cittadini. 

Le rivendicazioni degli intervenuti riguardano i processi di privatizzazione che sta portando avanti il comune di Napoli, la scarso dialogo con i cittadini nelle scelte che riguardano la gestione del patrimonio pubblico degli stessi, la negazione del “Maggio dei Monumenti”, il paventato spostamento della biblioteca nazionale, lo sfratto dei presidi sociali e culturali dei quartieri per quanto riguarda la rete dei beni comuni.

Il giorno prima del presidio, lo Sgarrupato ha ricevuto ordinanza di sfratto: dopo che per due anni ha aiutato centinaia di famiglie del quartiere in difficoltà, con tanto di riconoscimenti da parte del comune. Oggi stesso invece, due ordinanze che hanno fatto discutere: il divieto di stendere il bucato ai balconi e quello di giocare al pallone in strada. E così al presidio non sono mancati un pallone e panni stesi. In una città manchevole dei servizi essenziali, sporca e con problematiche sociali e culturali così forti, si può davvero avere una visione così miope?

“Abbiamo creato una rete trasversale, portando in piazza realtà anche molto diverse tra loro ma che concordano tutte su un punto: vogliamo presidi culturali, biblioteche di prossimità, partecipazione civica nei processi decisionali, vogliamo che la Biblioteca nazionale resti dov’è, vogliamo che Castel dell’ovo resti libero e gratuito” dichiara Marina Minniti. “Abbiamo percepito subito i rischi del Piano Cultura promosso da Manfredi: per questo abbiamo lanciato una petizione online che ha raccolto già molte firme. Questo è il secondo presidio che organizziamo e non ci fermeremo finché non avremo ascolto”.

“Con “Mi riconosci” e molti altri attori cittadini nonché parlamentari ed illustri giuristi abbiamo avviato un discorso parallelo alla piazza elaborando una mozione di difesa dei beni dei cittadini di Napoli che invitiamo tutti a sottoscrivere e che presenteremo al Sindaco ed al Ministro Franceschini. La mozione si oppone alla svendita o all’estesa privatizzazione di beni pubblici fatta dalla Società per Azioni a cui il Comune intende conferire i beni. Si oppone alla creazione di Fondazioni per la gestione e valorizzazione dei monumenti principali della città e delle stazioni dell’arte della metropolitana. Questa mozione invita a tenersi alla larga da logiche di profitto privato quando si tratta di garantire i pubblici servizi perché patrimoni pubblici e beni culturali sono risorse della comunità cittadina” dichiara Valeria Spinelli, architetta ed esperta di patrimonio culturale.

“Siamo felici di vedere così tante persone in piazza a sostenere la nostra causa – dichiarano gli attivisti e le attiviste del comitato “La biblioteca nazionale di Napoli non si tocca” – la biblioteca in questi anni ha svolto un ruolo fondamentale per i cittadini che lo riconoscono ed oggi sono pronti a difenderla”.

Tante le persone in piazza, rilevante la presenza della stampa. Una giornata di lotta, di gioia, di partecipazione democratica in un momento in cui tutte le porte dell’autorità sono chiuse ai cittadini.


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