Privacy addio
Quante volte abbiamo sentito dire “Hai violato la privacy” oppure abbiamo letto “Informazioni sulla privacy.”
Questa parola così frequente ormai, ma poco conosciuta e poco rispettata.
“Molti si lamentano perché Facebook e i social in generale rubano i nostri dati e li offrono alle aziende che ci perseguitano con la loro pubblicità.
Ma il nostro vero nemico non è Facebook. E’ lo Stato.
L’invadenza dello Stato non ha limiti, controlla la nostra vita privata in ogni minimo dettaglio. L’agenzia delle entrate ficca il naso nei conti bancari, le carte di credito fanno sapere se vai al ristorante, se prendi l’autostrada e dove te ne vai, quali medicinali compri in farmacia, quali malattie risultano dalla tua cartella clinica. La tessera del supermercato rivela quali cibi compri. Anche se vai a piedi, il cellulare comunica allo Stato quali vie percorri. Lo Stato è onnisciente. Dispone di fatto dei mezzi per osservarci minuto dopo minuto. Radar, cellule fotoelettriche, sistemi di rilevamento elettronico. Siamo spiati in ogni momento della giornata. C’è da chiedersi che senso abbia un’Authority per la privacy. Quasi una beffa.
La forma attuale dello Stato è venuta formandosi negli ultimi due secoli. Nei secoli precedenti, i primi Parlamenti nacquero con lo scopo sostanziale di limitare eventuali arbitrii del monarca. Oggi lo Stato compie arbitrii continui, ha il potere totalitario di imporre tramite legge tutto quello che vuole. E tu non ti puoi opporre.
Se nascesse un partito politico con il programma di impedire allo Stato di ficcare il naso nelle nostre cose private credo che avrebbe un grande successo.” Marco Nese, giornalista e scrittore
Dato che non siamo uno Stato totalitario, in cui il potere statale cerca di controllare ogni aspetto della vita del cittadino, una certa dose di “discrezione” sarebbe indispensabile…
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