Processo Open Arms. Fatti e misfatti
Processo Open Arms: Matteo Salvini rischia 15 anni di carcere.
“Venerdì sarò a Palermo per il processo sul caso Open Arms per aver fatto il mio dovere da ministro: difendere i confini. Ci andrò a testa alta.
A sinistra pensano che i porti aperti siano la strada giusta? I numeri parlano chiaro: meno partenze corrispondono a meno morti e più vite salvate. Basta finto buonismo.”
Matteo Salvini, prima di venerdì 17, giorno del processo
E ancora, l’ex ministro dell’interno “Sono sereno di aver fatto il mio dovere e quello che gli Italiani mi hanno chiesto con il loro voto”.
Dall’altro lato, il fondatore di Camps
“Processo a Salvini? Contento se si farà giustizia. Salviamo vite in mare, non è una questione politica”
Ma…
“Ammiraglio Liardo conferma contraddizioni Ong Milano, 17 dic. (LaPresse) – “La nave iberica Open Arms rifiutò di dirigersi in Tunisia, di sbarcare 39 immigrati a Malta, di fare rotta in Spagna (diniego ribadito in due occasioni), non fornì dettagli sullo stato di salute delle singole persone a bordo (domandò di farle sbarcare tutte, ma esclusivamente in Italia). Non solo. Fece rotta verso la Libia mentendo alle autorità italiane, visto che partì verso Tripoli dopo aver comunicato che si sarebbe fermata a Lampedusa. Avrebbe potuto accogliere a bordo solo 19 persone ma ne caricò più di 150 in tre eventi diversi. Una volta in acque italiane, Open Arms era costantemente controllata, vigilata, assistita. E, una volta in rada, era in condizioni di completa sicurezza. Addirittura vennero consentite la rotazione dell’equipaggio e lo sbarco delle persone realmente in cattivo stato di salute. Di più: sulla barca salirono senza problemi alcune autorità, a partire dal sindaco di Lampedusa, a dimostrazione di un costante monitoraggio”. Sono alcuni aspetti emersi, secondo fonti della Lega, durante la testimonianza dell’ammiraglio Sergio Liardo, rispondendo all’avvocato Giulia Bongiorno che difende l’ex ministro dell’Interno Matteo SALVINI, al processo sul caso Open Arms a Palermo. “La nave vagò per il Mediterraneo, ignorando le richieste e le proposte di Madrid e de La Valletta dal 2 al 15 agosto 2019 mettendo a rischio la salute degli immigrati a bordo”, sottolineano le stesse fonti.”
Massimo Bitonci, Lega
Ma Conte, Toninelli e Trenta?
L’ammiraglio Sergio Liardo dichiara che firmarono anche Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli, rispettivamente Ministro della difesa e Ministro dei trasporti all’epoca dei fatti (Governo Conte1).
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