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Putin, abile giocatore di poker contro un’Europa debole

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Anna Tortora

Putin parla di accordi diplomatici, riesuma Lenin
per attribuirgli responsabilità e racconta storie messe in discussione dagli storici. Lo fa perché sa di avere molto dalla sua parte tant’è che il popolo ucraino accusa i Paesi dell’Occidente europeo di avergli dato “troppa corda”.
“Putin, abile giocatore di poker, ha messo l’Occidente nel sacco. Ora non è più questione “d’invadere l’Ucraina”, ma di portare soccorso alle Repubbliche del Donbass, alla luce  del principio dell’autodeterminazione dei popoli… Con qualche ragione, peraltro, visto che Kiev non ha voluto concedere alcuna autonomia a quelle regioni di confine (pur prevista dagli accordi di Minsk) e ha anzi applicato una dura politica di de-russificazione, arrivando a vietare anche l’utilizzo e lo studio della lingua russa! Ora cosa accadrà?

ONU. L’Onu fa tante bellissime cose, ma quando si tratta di salvare la pace nel mondo (sua principale missione),  svanisce. Arriva sempre ‘dopo’.

NATO. Ha le mani legate. E’ un’alleanza difensiva. Può intervenire solo se uno dei suoi membri è attaccato. E l’Ucraina non fa parte della Nato. Se l’alleanza intervenisse, violerebbe il suo stesso  Statuto. Non potrà che monitorare la situazione.
UE. Militarmente non esiste. Ha adottato però durissime sanzioni economiche contro la Russsia. Ma sappiamo che le sanzioni non sono un deterrente sufficiente per fermare Putin e i loro effetti deleteri poi si faranno sentire più in Europa che in Russia. Siamo consapevoli che se Putin, come reazione alle sanzioni, chiudesse il rubinetto del gas, la nostra economia andrebbe a rotoli e molti bilanci familiari in fallimento? Altro che Pnrr!

STATI UNITI. Come al solito gli Stati Uniti hanno dato l’impressione di difendere una causa giusta con metodi sbagliati. Biden ha soffiato sul fuoco…ma sul fuoco europeo. Se dovesse scoppiare una guerra, il teatro principale delle operazioni sarebbe qui in Europa. Biden inoltre non sembra essere in condizioni fisiche da affrontare il terribile stress che comporta la gestione di una crisi di guerra.
In occasione della crisi dei missili di Cuba, Kennedy e Krusciov dettero prova di grande lucidità e pragmatismo , raggiungendo un accordo equilibrato, al di là dell’estremismo di Fidel Castro, che invece spingeva per la guerra.  Via quindi i missili sovietici da Cuba, ma via anche i missili americani dall’Italia e della Turchia, con in più l’impegno formale  degli USA che non avrebbero invaso Cuba.
Ora dorrebbe accadere qualcosa di simile. Che Biden e Putin si parlino direttamente, s’incontrino e provino a raggiungere un’intesa che tenga conto degli interessi degli uni e degli altri. Non solo degli uni… Al di là di qualsiasi estremismo, compreso quello ucraino! Ma avranno la stessa lucidità e lo stesso pragmatismo dei loro predecessori?”
Domenico Vecchioni, ambasciatore

“Il conflitto tra Russia e Ucraina è  un confronto fra le democrazie occidentali e un sistema autocratico. Questo è fuor di dubbio. La partita si giocherà in un modo o nell’altro, a seconda che nelle democrazie riescano a prevalere gli anticorpi nei confronti di quei corpi maligni che sono entrati al loro interno. Le democrazie sono fatte in modo da lasciare i margini di confronto, i regimi autocratici questo non lo fanno. Ma la mia è una parola di speranza, non è una certezza”.
Giuliano Amato, Presidente della corte costituzionale

E la Germania?
“Se davvero la Germania blocca North Stream 2, chapeau. Vuol dire che l’Ucraina vale almeno un week end di austerity”
Antonio Polito, editorialista del Corriere della sera

Buongiorno.
“L’Europa è irrilevante, vulnerabile senza una propria politica estera e una propria difesa. Pagherà lei il prezzo delle sanzioni. Soprattutto, soffriranno i ceti più deboli, come già sta avvenendo.
Dove già c’è la guerra, ai confini tra le repubbliche separatiste e l’Ucraina, si continuerà a morire e la povera gente innocente -donne, bambini, anziani- è  costretta a vivere nella miseria, sotto le bombe, o a fuggire.
L’errore di base è di avere consentito che la NATO si allargasse fino al punto di far sentire insicura Russia.
L’ America è lontana dall’Europa. Biden avrà presto le elezioni: gli fa comodo tenere alta la tensione.
Putin è un autocrate, lo zar di un Paese debole, che alza la bandiera del patriottismo e dell’identità del popolo russo. Anche a lui fa comodo accrescere il livello del confronto.
Chissà quanto tempo durerà questa situazione.”
Enrico Rossi, Articolo Uno

Una situazione che potrà sfociare nell’errore più grave e fatale: coinvolgere l’Occidente in una guerra.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.