Putin detta le condizioni e Zelensky parla di terza guerra mondiale
Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “questa guerra non finirà così. Scatenerà la guerra mondiale”. Lo ha detto nel corso di un’intervista al programma “World News Tonight” della ABC. Zelensky afferma inoltre che il presidente russo Vladimir Putin è un criminale di guerra: “Tutti coloro che sono venuti sulla nostra terra, tutti coloro che hanno dato gli ordini… sono tutti criminali di guerra”
Zelensky sta andando troppo fuori. Questa è la vita reale, non il set di un film; e nella vita reale i sobillatori portano solo problemi.
“Ma davvero quelli che chiedono più armi per l’Ucraina pensano di aiutare quel popolo? Sono solo governanti, politicanti e affaristi senza scrupoli. Serve invece la cessazione immediata delle ostilità. Applichiamo l’art. 11 della Costituzione. Togliamo le bombe atomiche USA e Nato dall’Italia. Per la pace, contro la guerra.”
Marco Rizzo, PC
“Serve una mediazione di alto livello che accanto ad attori fondamentali come Cina e USA veda protagonista l’Europa.
E’ l’occasione di superare la trappola nella quale siamo stati in questi anni: gigante economico, ma nano politico.
L’obiettivo è una nuova Helsinki che ridisegni la cooperazione e la sicurezza in Europa.
Perché l’incubo della guerra non ritorni mai più.
I morti civili, i profughi, la devastazione economica ci dicono che il nostro dovere morale in questa fase è proteggere gli ucraini aggrediti. Senza alimentare escalation militari che porterebbero alla catastrofe.
Putin sta aggredendo un popolo, va condannato da tutta la comunità internazionale senza esitazioni.
Lo fermiamo anche se non diventiamo come lui, se difendiamo i principi universali di democrazia e libertà.
Lo fermiamo se evitiamo anche noi insopportabili relativismi etici.
La pace è una politica, non è un principio astratto e sentimentale.”
Arturo Scotto, Articolo Uno – Leu
Sarebbe così semplice, se i problemi non fossero così ampiamente storici.
“Putin col suo proditorio attacco all’Ucraina, Stato libero e sovrano, si è messo al di fuori dell’ordine internazionale e del diritto internazionale, con il sospetto inoltre che le sue truppe stiano commettendo crimini di guerra. Su questo punto siamo tutti d’accordo.
Tuttavia ci sono delle domande alle quali non sono state date risposte soddisfacenti, risposte suscettibili di farci capire meglio come si sia arrivati alla guerra e se non erano possibili iniziative tese a evitarla.
Perché il governo di Kiev non ha concesso l’autonomia regionale al Donbass per la tutela delle minoranze russe, come ne aveva preso l’impegno a Minsk nel 2015? Perchè invece ha favorito una politica di oppressione e repressione, facendo aumentare pericolosamente la tensione?
E’ vero o non è vero che nel 1991, mentre le truppe russe si ritiravano dall’Europa orienale, la NATO aveva dichiarato che non si sarebbe estesa all’est? Impegno non formale, ma derivante da un gentlemen’s agreement, come risulta dai verbali di alcune riunioni;
E’ vero o non è vero che il Cancelliere Khol rassicurò Gorbaciov che la NATO non si sarebbe estesa all’est “nemmeno di un centimetro”?
Perché la NATO non si è sciolta quando scomparve l’URSS, visto che l’Alleanza atlantica era nata per contrastare l’espansionismo sovietico in Europa e quindi non aveva più un nemico contro cui combattere?
E’ vero o non è vero che la NATO ha sempre saputo che l’adesione dell’Ucraina sarebbe stata considerata dalla Russia una insopportabile minaccia alla sua sicurezza?
Come non considerare la Crimea storicamente appartenente alla Russia? Sebastopoli é stata da tempo immemore la base navale militare della Russia (le truppe piemontesi si batterono contro i russi lungo il fiume Cernaja nell’assedio di Sebastopoli, ricordate?Lo abbiamo studiato al liceo). Yalta poi è stata la città di villeggiatura degli zar prima e dei dirigenti sovietici dopo…Non a caso Stalin scelse per la sede della Conferenza di Yalta (1945) la residenza estiva di Nicola II (palazzo Livadija), quasi in una sorta di incosapevole continuità storica… Poi l’Ucraina fu “regalata” da Mosca all’Ucraina nel 1954, nell’ambito di un’impero dove però vigeva la sola legge sovietica.”
Domenico Vecchioni, ambasciatore
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