Attualità

Rai, insulti via social al segretario UniRai: “Non ci faremo intimidire”

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(Adnkronos) – "È in atto da mesi una campagna di delegittimazione nei confronti di questo sindacato. La cosa mi dispiace molto perché chi crede nel pluralismo dovrebbe accogliere con uno spirito diverso una voce che si aggiunge a quelle già esistenti. Questo clima si sta trasferendo anche sui social con attacchi alla mia persona da parte di chi non ha neanche il coraggio e la dignità di usare il suo vero nome". E' la denuncia del segretario nazionale di UniRai – Liberi Giornalisti Rai, Francesco Palese, che tramite l'Adnkronos rende noto di aver ricevuto
attacchi e insulti arrivati via social al profilo del nuovo sindacato dei giornalisti Rai, rivolti sia al sindacato che direttamente alla sua persona. Gli insulti, visibili sui social, arrivano da account non definiti da nome e cognome ma da anonimi 'nickname'. "Ladri", "mafiosi", "cogl…", "parassiti", si legge, tra gli altri epiteti, sul profilo X dell'organizzazione sindacale. "Naturalmente segnaleremo questi profili alla polizia postale -scandisce il segretario UniRai- È superfluo anche aggiungere che non ci facciamo intimidire da qualche imbecille".  Solidarietà al segretario Paese e al sindacato è arrivata da diversi esponenti del mondo politico. "Solidarietà a Francesco Palese e per suo tramite a tutti gli aderenti al sindacato Unirai, di cui è segretario, per le minacce ricevute. La libertà di informazione, che è una delle precondizioni di una democrazia, si difende anche rispettando il lavoro e le idee altrui", scrive sul social 'X' Paolo Emilio Russo, capogruppo di Forza Italia in Commissione Affari Costituzionali. "Desidero esprimere la mia solidarietà a Francesco Palese, valido e corretto giornalista di RaiNews24, oggetto ormai da mesi di un’odiosa campagna social di insulti e delegittimazione che coinvolge anche il sindacato di cui è segretario, Unirai -dichiara in una nota la senatrice di Fratelli d’Italia Cinzia Pellegrino- La cosa che più lascia attoniti è che, oltre a utenti spesso anonimi sui social, la campagna contro Unirai coinvolge anche alcuni mezzi d’informazione. È opportuno chiedersi se la ragione di questi attacchi non sia un merito di Unirai, ossia l’aver interrotto un monopolio nel servizio pubblico, che dovrebbe essere il luogo per eccellenza del pluralismo". —[email protected] (Web Info)


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