Attualità

Rai, Mara Venier e Ghali

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Anna Tortora

A me Mara Venier non è mai piaciuta fino in fondo. Sì, è una bella donna, sempre ben vestita e con accessori sobri ed eleganti, ma la trovo alquanto ipocrita. E non tollero il suo modo di fare troppo “sguaiato”.
Ma più di tutti non mi piacciono quelli che, da ieri, la stanno usando come capro espiatorio. E la moda di sparlare del Governo è diventata un’ossessione, comuni utenti social che attaccano la Venier, definendola serva del Governo, con risultati tra il goffo e il penoso. Mara Venier, ieri, non ha zittito Dargen D’Amico, ha semplicemente ricordato il motivo della trasmissione: le canzoni. Nessuno, però, solleva il vero problema e cioè quello di voler essere critici verso questo o quello, di voler parlare di politica ad ogni costo e in ogni luogo. L’immigrazione è un tema delicato, non può essere discusso in poco tempo. Cosa avrebbe detto di sbagliato la zia Mara che, fino a quando ospitava tutto il parterre sinistro, era bellissima e bravissima.
Ora “una serva”. Eh, sì. Questa è vera e becera ipocrisia.
Perché, poi, sempre gli stessi adulano Ghali per la sua dichiarazione, durante il Festival di Sanremo, contro il genocidio.
“La RAI è una televisione pubblica (speriamo ancora per poco), cioè finanziata dallo Stato e da noi cittadini con la gabella denominata canone. Ergo, sarebbe la televisione di tutti, pluralista. Essa, pertanto, non deve permettersi di veicolare, in nessun caso e sotto nessuna forma, messaggi politici di parte. Purtroppo, invece, questo è ciò che è accaduto con l’uscita di un cantante di Sanremo il quale ha esposto uno striscione, durante una trasmissione, con la scritta “stop genocidio “, o simile, chiaramente dando, senza replica, ad Israele la patente definitiva di Stato genocida. Il riferimento alla vicenda di Gaza è palese. E la lettura è inequivoca. Non c’era scritto “stop alla guerra “, che sarebbe stato ammissibile perché neutrale, bensì il messaggio conteneva la chiara indicazione dei buoni e dei cattivi. La RAI andrebbe multata. Ma questo è un dettaglio.
Il mio rilievo è di metodo e non di merito: se si continuano a ignorare e calpestare forme e regole, al di là e prima del merito delle questioni, non vi sarà più possibilità di convivenza civile.”
Luigi Bobbio, magistrato e già senatore della Repubblica
Ecco, la Rai che diventa cattiva quando zia Mara non fa propaganda di sinistra, ma allo stesso tempo è buona perché Ghali ha fatto il discorso “pacifista”.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.