23 Gennaio 2025
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Recensione – ‘Da Est ad Ovest’: Gianluca D’Agostino firma a teatro un passo a due veritiero, ma ilare

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Primo battesimo al Teatro Tram di Napoli per ‘Da Est ad Ovest’, in replica il 7 ed 8 dicembre.

Lo spettacolo di Gianluca D’Agostino, con Rossella Amato, esplora la narrazione del doppio, che si snoda in maniera incantevole in un’ora e mezzo di un passo a due teatrale. L’ultimo capolavoro di una trilogia narrativa, vincitore del Premio di drammaturgia Vallecorsi, accende la dinamica di luce e tempo, su comprensioni e Incomprensioni, verità e ilarità,  farcite da un linguaggio fresco, in movimento, sempre fluido.
La vita di coppia, l’antitesi tra maschile e femminile, avviluppata dalla immagine dei punti cardinali dicotomici, propone un racconto caleidoscopico che ci educa a muoverci nelle giuste direzioni della vita, consapevoli della filosofia Kierkegaardiana de: “La vita si può capire solo all’indietro, ma si può vivere solo in avanti”.
In quello che è un vero e proprio gioiellino ben confezionato, narrazione, scenografia, musica e luci, danzano armonicamente nel disegno registico concepito da Gianluca D’Agostino, conferma in questo suo spettacolo, di quanto siano grandi le sue abilità di attore, drammaturgo e regista. In scena con lui c’è una validissima collega, oltre che reale compagna di vita, Rossella Amato, attrice che alla sua grazia, fa sempre corrispondere grande talento, presenza scenica, e completa aderenza alla passione teatrale.
Da Est ad Ovest’ riesce ad essere implicitamente, una piccola finestra spalancata sulla filosofia di Kieerkegaard, che accompagna l’incontro tra i personaggi di Ade e Sim, ribadendo che “ogni cosa ha il suo tempo”. Così il Qohélet, manifesto del pensatore danese, pone l’accento sull’importante lavoro e percezione del cuore, chiamato a districarsi tra temporalità ed eternità. L’intreccio narrativo, visibile nella costruzione del canovaccio teatrale, viene costruito con un argumentum iniziale, che lascia intuire in un piccolo quadro scenico, cosa potrebbe accadere ai due protagonisti, le cui vite vengono scandite in fotogrammi temporali, come diapositive che alla teatralità fanno assumere l’idea cinematografica di una pellicola  da cui ci si sente rapiti, mentre la si guarda in tutta calma. Lo spettacolo è un’occasione per emozionarsi, pensando, nel leggere attraverso i racconti del mondo maschile e femminile, le pagine della propria vita e di quella altrui. In fondo ognuno di noi ha dentro sia l’est che l’ovest; in entrambe le direzioni cerca di viaggiare a seconda dei venti dell’esistenza, provando a dissertare su cosa sia giusto fare, assecondando sogni o realtà.
Ade e Sim, sono prima di tutto una giornalista e uno scrittore, che sperano di dare alla propria esistenza, l’abito giusto assecondando la propria passione. I giovani si incontrano su una panchina, mentre a vicenda, ciascuno dei due, è impegnato a leggere un libro. Sono un po’ i fidanzatini di Peynet, romantici e pieni di entusiasmo; puri ed anche un po’ timidi, ma successivamente rischiano di finire per essere separati alla più classica maniera di Medea e Giasone, dall’arrivo dei figli, che apre un importante spartiacque sul sentire emotivo del femminile e del maschile.
Si profilano così, davanti agli occhi dello spettatore, due mondi a cui il genere umano appartiene per natura e sentire. Il loro incontro attraversa le 5 fasi dell’amore: innamoramento, disillusione, equilibrio, amore maturo, e cambiamento d’insieme.
Con tutti questi presupposti, ‘Da Est ad Ovest’, si presenta uno spettacolo completo, che si evolve di continuo in modo accattivante. Con esso Gianluca D’Agostino e Rossella Amato ci fanno vibrare, ridendo anche di gusto, sul principio della reciprocità, vero pilastro di ogni rapporto umano.
D’Agostino è il violinista del suo testo teatrale: impugna l’arco della narrazione, facendo scorrere sul ticchettio del tempo, la vibrazione di ogni corda prescelta, a cui dona una variazione potente, sia dolce che amara. Con questo andamento egli inserisce perpendicolarità nella storia, dall’inizio alla fine della sua esplicazione, dolcemente assecondato dalla complice presenza di Rossella Amato.
Foto di Arturo Favella

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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.