21 Novembre 2024
PoliticaPolitica Interna

Referendum, ha vinto il populismo?

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Anna Tortora

Ecco, finalmente libera da ipocrisie e in tutta la sua arroganza, la hybris dell’elettore!

E qual è l’anima del sistema politico di questa famosa riduzione? La possibilità di effettuare in completa autonomia la scelta, senza doverne rendere conto all’elettore.

Invece la pietra filosofale dovrebbe essere protetta ad ogni costo dalle mire dei profani, di fronte ad un’opinione pubblica sempre più arrogante e sempre più ignorante.

In realtà, di riforme in Italia si dibatte senza costrutto da almeno trentacinque anni. Alcuni nodi principali erano stati individuati dalla commissione presieduta dal senatore Bozzi, liberale e galantuomo.

Non sto qui ad elencare i vari tipi di riforme, inclusa quella di Renzi, ma non si può negare che dobbiamo aspettarcelo il taglio, altrimenti abbiamo votato a vuoto.

È stata una risposta democratica quella degli Italiani? Non credo.

Ogni risposta, però, rischierebbe di essere riduttiva. Le coordinate di riferimento di un determinato contesto, infatti, danno rilievo al problema come la cornice e lo sfondo di un quadro aiutano a leggere e a coglierne in profondità i particolari, nella consapevolezza che ogni tassello vive della vita d’insieme e si avvalora delle sue sfumature.
La politica italiana oggi non può tenere conto che ci troviamo in una realtà che evidenzia elementi di presunzione, di esaperazione e di ignoranza.
Si presume di risolvere questioni complesse, come le riforme costituzionali, in una visione immanentistica, soggettivistica e relativistica.
Il soggettivismo ha portato i 5stelle, con il loro grido di onestà, ad annientare definitivamente la visione democratica di questo Paese.
Il sistema democratico non reggerà a lungo se non verrà ricostruita l’armonia politica e ciò non avverrà con un semplice ‘ridimensionamento’ del Parlamento.
Questo ridimensionamento (ci vuole, ma non così) mette in completa balìa dei partiti gli organismi istituzionali, incapaci di ogni progettualità e programmazione ad ampio respiro.
Per poter parlare di riforma, di riduzione sana dei parlamentari, occorre che ogni cittadino rinnovi la mens civilis e la cultura politica.
Un rinnovamento di criteri dovrebbe incidere sulla formazione di una nuova coscienza, sulla mentalità di quanti sono chiamati ad operare in Parlamento e dovrebbe determinare un concreto esercizio della sovranità popolare e una vittoria sulla cultura (sinistra) clientelare e assistenzialistica.
Aspettatevi di tutto da questa riforma, ma sicuramente non potete illudervi che saranno ridotti i costi della politica e della ‘casta’.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.