Reggio Calabria: Arresti domiciliari per Antonino Castorina, consigliere comunale in carica, recentemente eletto in quota al PD
La Polizia di Stato di Reggio Calabria ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di Antonino CASTORINA, consigliere comunale in carica, recentemente eletto in quota al PD, e Carmelo GIUSTRA presidente di seggio alle ultime consultazioni elettorali, indagati in concorso per plurime fattispecie di falsità in atto pubblico e reati elettorali.
Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, dal Procuratore Aggiunto Gerardo Dominijanni e dai sostituti Paolo Petrolo e Nunzio De Salvo della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, sono state condotte dai poliziotti della DIGOS, con il supporto del Compartimento Polizia Postale e delle Telecomunicazioni di Reggio Calabria e del Reparto Prevenzione Crimine Calabria.
Partendo dagli ordinari controlli svolti presso le sezioni nel corso delle recenti elezioni amministrative della città di Reggio Calabria svoltesi il 20 e 21 settembre scorso, è emerso un complesso meccanismo volto ad condizionare l’espressione del voto popolare a favore del Castorina, conseguito da costui mediante l’incetta di un considerevole numero di duplicati di tessere elettorali di soggetti particolarmente anziani, generalmente ultraottantenni, e alcuni addirittura deceduti, che venivano utilizzati all’interno di alcuni seggio in cui operavano operatori compiacenti, nominati illegittimamente dal Castorina senza che questi ne avesse il potere.
All’interno del seggio, veniva attestata come avvenuta la votazione dell’elettore del quale ci si era – senza che costui ne sapesse nulla – procurati il duplicato della tessera elettorale, e ci si sostituiva a loro nell’espressione del voto. Con un canovaccio comune a tutti i contesti analizzati, tali tessere venivano annotate sui registri elettorali, associate a cittadini censiti all’atto del voto con, il più delle volte, l’attestazione della identificazione del cittadino la modalità “per conoscenza personale”.
A volte venivano, invece, inseriti nei registri dei votanti numeri di documenti identificativi falsi di elettori parimenti ignari.
Il complesso ed articolato lavoro investigativo portato avanti con puntualità ed approfondimento dalla DIGOS della Questura di Reggio Calabria ha, allo stato, consentito di rilevare una serie di evidenze oggettive, nella copiosissima documentazione analizzata, che induce a ritenere fondatamente che gli elettori per cui Castorina aveva richiesto il duplicato della tessera elettorale non lo avevano delegato, non erano a conoscenza di siffatta circostanza e, soprattutto, non si erano recati a votare, contrariamente a quanto attestato nei relativi registri. Quattro di questi elettori erano addirittura deceduti prima dello svolgimento delle elezioni.
La complessità dell’illecito sistema venuto alla luce e la mole di documentazione esaminata e da esaminare comporta che le indagini, lungi dall’essere concluse, proseguono per ricostruire nel dettaglio tutti gli aspetti, penalmente rilevanti, di tale illecito meccanismo, sia sotto il profilo di eventuali ulteriori fattispecie delittuose perpetrate, sia sotto il profilo della individuazione della compiuta rete di soggetti che ne hanno consentito la realizzazione anche, eventualmente, in relazione ad altre figure elettorali.
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