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Crisi di Governo: Renzi punta a sostituire Conte

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«Abbiamo convocato questa conferenza per fare il punto sulla situazione politica del paese e per annunciare le dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti e del sottosegretario Scalfarotto».

Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nel corso di una conferenza stampa alla Camera. «Ci vuole grande coraggio, senso di responsabilità per farlo: è molto più difficile lasciare una poltrona che aggrapparsi allo status quo», ha aggiunto.

«Davanti a questa crisi il senso di responsabilità consiste nel risolvere i problemi non nasconderli e siamo consapevoli che la nostra responsabilità dare risposte al Paese. La crisi politica non è aperta da Italia Viva, ma è aperta da mesi. La politica richiede il rispetto delle regole, non si possono risolvere i problemi con un tweet o con un post, questo è populismo».

Il senatore toscano ha continuato: «Noi non giochiamo con le istituzioni, la democrazia non è un reality show, nell’affermare la fiducia nel presidente della Repubblica, noi pensiamo che si debbano affrontare i tre punti cardine che le ministre e il sottosegretario hanno scritto al presidente del Consiglio».

«Voteremo sì allo scostamento di bilancio, saremo dalla parte del governo, quale sarà, per il decreto ristori, ma non siamo pronti ad essere come gli altri, quelli che fingono che andrà tutto bene – ha continuato Renzi – Siamo pronti a dare una mano, non stiamo facendo niente di irresponsabile, se c’è una crisi politica la si affronta nelle sedi istituzionali, non con i post su Facebook».

Il leader di Italia Viva punta a sostituire l’attuale presidente del Consiglio. I nomi dei candidati a Palazzo Chigi. Ma prima deve far saltare l’ultimo tentativo dell’Avvocato. Che è alla caccia di Responsabili

 Il senatore di Rignano ha fatto capire a tutti le intenzioni. Ufficialmente lascia la maggioranza alle discussioni, immaginando un Conte-Mastella e un manipolo di Responsabili che possono salvare il premier dalla caduta sostituendo Italia Viva e lasciandogli così le mani libere durante la legislatura. Ufficiosamente lavora per sostituire l’inquilino di Palazzo Chigi per trovare una nuova maggioranza e un nuovo governo. E ha già un paio di nomi in mente.

Quello di Luciana Lamorgese, secondo il Corriere della Sera. O quello di Mario Draghi, su cui oggi punta La Stampa. Il terzo invece, quello della presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia, gira da qualche giorno dalle parti del centrodestra perché sarebbe più digeribile a una parte della coalizione (Fratelli d’Italia), ma presupporrebbe una nuova maggioranza o l’astensione di Salvini, Meloni e Berlusconi per un esecutivo di scopo che invece avrebbe vita piuttosto breve. E non è questo che vuole Renzi.

Lui vuole che la legislatura duri e per questo sarebbe anche disposto a sostenere un presidente del Consiglio espressione del Partito Democratico. Come Dario Franceschini, suo acerrimo nemico ai tempi di Gentiloni e forse proprio per questo oggi suo candidato preferito (perché poi potrebbe cannoneggiarlo meglio) nell’improbabile rosa di nomi Pd. Che però ieri su Twitter si è unito al MoVimento 5 Stelle e a Liberi e Uguali nel sostenere che there is no alternative, come diceva la Zietta: Conte o le elezioni. Quelle che porterebbero il centrodestra a vincere o addirittura a stravincere. Renzi si è detto pronto ad andare all’opposizione “con dignità”, ma il suo obiettivo è un altro:

Eccolo l’azzardo che il capo di Italia viva propone agli (ex) alleati: cambiamo il presidente del Consiglio e un nuovo esecutivo si rifà in cinque minuti, «noi siamo orgogliosamente costruttori, ma vogliamo vedere il progetto», rivendica citando Mattarella. Il quale, ricevendo poco prima Conte al Quirinale, aveva esortato «a uscire presto da questa situazione di incertezza».


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