Report – Minorenni vittime di abusi
In occasione della Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra il 20 novembre, giorno in cui nel 1959 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, il Servizio Analisi Criminale ha realizzato un elaborato sull’andamento dei reati riconducibili alla violenza nei confronti dei minori.
Il citato Servizio, incardinato nella Direzione Centrale della Polizia Criminale, è una struttura a composizione interforze ove opera personale dei vari ruoli e qualifiche della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Penitenziaria che, attraverso l’utilizzo degli archivi elettronici di polizia, posti in correlazione con altre banche dati, rappresenta un polo per il coordinamento informativo anticrimine e per l’analisi strategica interforze sui fenomeni criminali.
Nel Rapporto sui minorenni vittime di abuso, l’analisi è stata focalizzata su alcune forme di delittuosità che maggiormente hanno colpito i minori[1], nel biennio 2020-2021, nonché nel periodo 1 gennaio – 30 giugno 2022, confrontato con analogo periodo dell’anno precedente[2]. Dall’analisi è emerso che nel primo semestre dell’anno in corso, nell’ambito di una complessiva diminuzione dei reati commessi, che si attesta intorno al 10%, i delitti di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina, violenza sessuale e violenza sessuale aggravata perché commessa presso istituti di istruzione subiscono invece un aumento.
Nello stesso arco temporale, per la maggioranza dei reati presi in esame, diminuisce il numero delle vittime, la cui maggioranza, di genere femminile, si attesta nella fascia di età infraquattordicenne. Le segnalazioni a carico di autori noti, in maggioranza di genere maschile, riguardano principamente la fascia d’età compresa tra i 35 e i 64 anni.
Inoltre, nell’approfondimento sulla cosiddetta “frontiera del mondo virtuale“, si è evidenziato, anche grazie al contributo fornito dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, un notevole incremento dei casi trattati, nel biennio 2020/2021, in materia di adescamento online, cyberbullismo e sextorsion. Nel medesimo periodo risultano, inoltre, aumentati i reati commessi del c.d revenge porn, ovvero la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (art. 612 ter c.p.).
[1] Abbandono di persone minori o incapaci (art. 591 c.p.), abuso dei mezzi di correzione o di disciplina (art. 571 c.p.), adescamento di minorenni (art. 609 undecies c.p.), atti sessuali con minorenne (art. 609 quater c.p.), maltrattamenti contro familiari e conviventi (art. 572 c.p.), pornografia minorile (art. 600 ter c.p.), sottrazione di persone incapaci (art. 574 c.p.), violazione degli obblighi di assistenza familiare (art. 570 c.p.), violenza sessuale (artt. 609 bis, 609 ter, 609 ter n. 5-bis, 609 octies c.p.).
[2] Dati di fonte SDI/SSD consolidati, a eccezione dell’anno 2022.
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