22 Novembre 2024
Magazine

“Resta in noi”, la crisi del mondo contemporaneo nel romanzo di Stefania De Girolamo

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L’amicizia tra un giovane e un anziano, i temi dello sfhifting, la denuncia delle distorsioni della società attuale e della manipolazione delle vite e delle coscienze, sono i temi salienti di un racconto originale che parte dagli anni contemporanei e si proietta nel futuro fino al 2052.

 

L’amicizia tra un giovane e un anziano: una comunanza di cuori e d’intenti in una società caratterizzata da una crisi identitaria epocale. Arriva nelle librerie Resta in noi (editrice Porto Seguro, Firenze, 2022), di Stefania De Girolamo. L’autrice, genovese, attivista del “Movimento contro ogni violenza sulle donne”, collabora con la testata giornalistica “Il coraggio delle donne”, dove si occupa di temi sociali e diritti umani. Pubblica il suo quarto romanzo e sceglie un genere letterario originale, in cui il racconto di una storia d’amore, quella dolcissima tra Gianluca ed Emilia, si interseca con la vita del giovane, caratterizzata da mille problemi e con quella di altri co-protagonisti, le cui vicende scorrono parallele lungo le pagine del romanzo.

Resta in noi è un romanzo distopico, che si proietta nel futuro e che, partendo dalla forte crisi dell’uomo contemporaneo, racconta scenari immaginari, cupi, caratterizzati da una società che ha travolto e dimenticato definitivamente i valori umani. Il libro contiene anche ampi spaccati di denuncia sociale: l’azione dei governi, la coercizione delle coscienze, l’emarginazione di giovani e anziani, fotografano una realtà che l’autrice definisce di “negazione coatta della libertà fisica, ma anche del pensiero e della parola” di “un popolo abilmente istruito, manipolato, diviso”.

Filo conduttore del romanzo è lo shifting, un’esperienza che consente al giovane e ad altri co-protagonisti del romanzo, di spostarsi su realtà parallele e di vivere esperienze distoniche rispetto alla vita ufficiale. Grazie allo shifting Gianluca si riappropria della propria storia e di quella dei suoi avi, recupera il rapporto con le sue origini.

L’azione del romanzo inizia nel 2020 e si proietta in un futuro immaginario (il 2025, il 2028 e poi gli anni a venire fino al 2052), in cui i protagonisti vivono una vicenda personale difficile all’interno di una società dove la manipolazione delle coscienze ha ormai preso il sopravvento: l’uomo vale solo in funzione del provento economico, giovani e anziani sono dimenticati ed eliminati, se non sono in grado di produrre profitti.

Il tema iniziale è l’amicizia tra l’anziano Agostino e il giovane Gianluca, un ragazzo disadattato e infelice, anche a causa della mancanza di affetti familiari. Gianluca conosce Agostino, ex industriale che aveva visto dissolversi l’azienda di famiglia, ospite di una casa di riposo (che egli, più prosaicamente, definisce “casa di smaltimento”, riflettendo sul fatto che essa accogliesse solo anziani e persone in attesa della morte). I due si concedono brevi e fugaci momenti fuori dalle mura, protagonisti di improbabili fughe (il vecchio dalla casa di riposo, il giovane dall’abitazione di famiglia). L’amicizia tra i due nasce e si consolida nelle ore notturne, vissute spesso su una panchina oltre una recinzione.

Poi la vita li divide: Agostino decide di lasciare l’istituto che lo ospita e di tornare nella villetta vicina al mare. Gianluca subisce un Tso. Quando tornerà nuovamente sulla strada non troverà più il suo anziano amico.

Le loro storie si intrecciano nuovamente quando Gianluca, dopo aver perso il lavoro e aver sposato Emilia, decide di andare a vivere in un vecchio rustico sulla costa ligure. Egli vuole ricostruire, insieme al rudere, anche la sua esistenza, attratto dai ricordi di un passato che fa capolino spesso nella sua vita.

Alcuni capitoli racchiudono anche i temi del recupero della fede cristiana, del rifiuto delle ricchezze, improvvisamente arrivate nella vita di Gianluca grazie al ritrovamento di un misterioso baule.

Nel romanzo, le cui pagine scorrono lievi e cariche di fascino, con una narrazione avvincente, coesistono più temi: gioia e dolore, realtà e immaginazione, storia presente, passata e futura si intersecano rendendo talvolta impossibile distinguere l’una dall’altra, il vero dal verosimile, la delusione dalla speranza, che ritorna nelle ultime pagine del libro per poi cedere il passo ad una dolorosa e drammatica rassegnazione.

Resta con noi sarà presentato sabato 21 maggio alle 15, presso il Salone del Libro di Torino. L’intervista all’autrice, Stefania De Girolamo, sarà condotta dalla giornalista Viola Conti.


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