Riapertura scuole. Lotta tra Governo e Regioni
Infanzia, primaria e medie in Campania chiuse fino al termine di gennaio. De Luca contro il Governo: “Irresponsabile aprire il 10 gennaio”.
Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, avvisa i cittadini.
Non si può aprire in queste condizioni, appoggiato dai Dirigenti scolastici e da molti sindaci campani.
E Dirigenti scolastici non solo campani…
” Si stima che il 10% personale scolastico sarà assente per vari motivi legati al Covid (malattie, quarantene, vaccini fragili)”.
A De Luca risponde Matteo Renzi
“…sono ornato in TV, su La7.
Ho detto perché dobbiamo evitare isterie e catastrofismo sulla comunicazione del Covid.
Dobbiamo convivere con il virus ancora per mesi.
L’unico dato che dobbiamo seguire con attenzione è quello delle terapie intensive.
Le scuole vanno lasciate aperte: quelli che alla prima difficoltà chiudono la scuola lasciando aperto tutto il resto dimostrano di non avere a cuore il futuro dei nostri figli.
Ma al contrario considerano l’educazione un bene non primario, un valore sacrificabile.
Fa male al cuore pensare di lasciare aperto tutto per chiudere le scuole.
Teniamole aperte, invece, e mandiamoci i team medici a vaccinare e a controllare la salute dei nostri ragazzi.
Chiudere la scuola è la cosa più facile da fare, ma è una scelta che fa male al cuore.
E che è sbagliata nel breve e nel lungo periodo.”
Ma i Dirigenti scolastici, responsabili della sicurezza scolastica, non sono affatto d’accordo.
E non solo
“‘Il Cts si esprima sulla scuola o sarà un calvario’
“Sulla scuola penso sia fondamentale l’autorevole espressione scientifica del Cts, che stiamo ancora attendendo, dopo che su mia iniziativa questa richiesta è stata presentata in Conferenza Regioni e portata al Governo
Abbiamo davanti uno scenario che sarà un ‘calvario’ per la scuola, tra insegnanti colpiti dal Covid, altri assenti per malattia, altri ancora no vax e nuove regole della Dad.”
Luca Zaia, Governatore della regione Veneto
Musumeci, regione Sicilia, ha posticipato l’entrata a scuola di tre giorni per dare tempo ai Dirigenti di organizzare il lavoro.
“Ho ritenuto di modificare il calendario scolastico 2021-2022, riducendone di tre giorni la durata originariamente prevista, pur sempre nel rispetto del numero minimo di giornate scolastiche. Pertanto il rientro a scuola, inizialmente previsto per lunedì 10 gennaio, avverrà in Sicilia il successivo giovedì 13. In ogni caso, la task-force regionale sarà riconvocata per mercoledì 12 gennaio.
Al termine della riunione della task-force per la scuola, registro la unanime posizione di rettori, dirigenti scolastici, rappresentanti sindacali e delle associazioni familiari, che ci chiedono di farci interprete presso il governo nazionale della necessità di rivedere la attuale posizione sulla possibile scelta della didattica a distanza come strumento di accompagnamento temporaneo verso la piena didattica in presenza. Lo abbiamo già fatto nei giorni scorsi e fino a ieri sera. Frattanto, la sensibilità che è stata evidenziata anche dai sindaci della Sicilia, non può lasciarci immobili, ma non possiamo neppure alimentare un inutile conflitto con il governo centrale che ha già annunciato di volere impugnare decisioni in contrasto con la legislazione vigente. Abbiamo adottato la soluzione più ragionevole, giuridicamente compatibile, che tiene conto della decisione di tutti: quella di utilizzare i nostri poteri di autonomia primaria sul calendario scolastico consentendo uno slittamento dell’apertura delle scuole di alcuni giorni, fino ad un massimo di cinque. Questo lasso di tempo ci permette di cogliere lo stato di andamento della pandemia e consente alle scuole e al sistema sanitario di prepararsi a realizzare gli obiettivi condivisibili posti dal governo centrale. Ringrazio gli assessori Roberto Lagalla e Ruggero Razza per l’impegnativo e non facile lavoro delle ultime ventiquattr’ore.”
Nello Musumeci, in una dichiarazione di ieri.
“Il Governo italiano, nonostante i rischi epidemiologici legati all’ancora basso livello vaccinale dei bambini da 5 a 11 anni, ha deciso di far riprendere le lezioni in presenza da lunedì 10 gennaio.
Le vostre preoccupazioni sulla riapertura della scuola sono anche le mie e quelle dei presidenti delle regioni italiane. Le Regioni hanno, invano, richiesto un posticipo della riapertura per avere il tempo di completare le vaccinazioni degli studenti e in particolare quelle dei più piccoli, ma il Governo sul punto è stato irremovibile.
Non posso intervenire con un’ordinanza regionale perché lo scorso 6 agosto è stato emanato il Decreto legge n. 111, (poi convertito in Legge con modificazioni) che consente ai Presidenti delle Regioni di derogare alle disposizioni nazionali solo quando una regione si trova in “zona rossa”. La Puglia in questo momento si trova in “zona bianca”, ha un tasso di incidenza dei contagi e delle ospedalizzazioni inferiore alla media nazionale e percentuali di vaccinazione sopra la media. Quindi non ci sono i presupposti giuridici.
Quello che sicuramente possiamo fare è spingere al massimo sulle vaccinazioni.
La Puglia è di gran lunga la prima regione italiana ad aver protetto i bambini con la migliore copertura vaccinale, come vedete dal grafico allegato, ma ciononostante abbiamo raggiunto al momento solo il 25,2% del target.
Per quanto riguarda i pugliesi di 12-19 anni: l’83% ha ricevuto almeno una dose, il 76%, due dosi (+5,3 punti della media nazionale), l’8% ha già il richiamo.
Siamo anche tra le Regioni che più hanno vaccinato docenti e personale scolastico.
Il lavoro va avanti, cercando sempre di fare meglio”.
Michele Emiliano, governatore della regione Puglia
“Per me non esiste un problema più rilevante della scuola. Sono convinto che la DAD amplifichi le disuguaglianze. Tuttavia con Omicron dobbiamo essere certi che le scuole abbiano una solida preparazione, altrimenti richiuderemo tutto rapidissimamente e per più tempo.”
Carlo Calenda, Azione
E concludo che molti sindaci già avevano firmato ordinanze per riaprire le scuole il 17 Gennaio.
Chi vincerà, il Governo o i Presidenti di regione?
Credo sia facile immaginare l’esito.
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