Riecco il Napoli, la versione è Champions e le chance per il ritorno tante
di Luca Muratgia.
La serata sono quelle da ricordare e una delle partite più importanti della sua storia il Napoli se lo vive da protagonista, nonostante le avversità, che sono state tante, e che conferiscono ancora più valore alla prestazione che in verità, con le premesse della vigilia, appariva del tutto insperata.
Il Napoli, proprio nella partita di ieri, ha dimostrato di essere una grande squadra imponendo calcio in uno stadio ostile, con la penalizzazione psicologica del traumatizzante 0-4 di due settimane fa, senza attaccanti a disposizione, privo non solo del suo centravanti, e stiamo parlando di uno degli attaccanti più forti al mondo, ma anche dei suoi sostituti naturali, con Simeone, infortunatosi venerdì scorso a Lecce, che ne avrà ancora per un mesetto almeno e con Raspadori in condizioni fisiche precarie, al rientro da un infortunio che lo ha costretto lontano dai campi da calcio per più di 40 giorni, contretto ad inventarsi Elmas centravanti, lui che centravanti non è che. A tutte queste avversità si è aggiunta una direzione di gara da parte dell’arbitro rumeno Kovacs quantomeno discutibile e con alcuni provvedimenti, relativamente alla gestione dei cartellini, al limite della parzialità. Ma Spalletti ha plasmato questa squadra a sua immagine e somiglianza, lui che da sempre è rinomato per la capacità di esaltarsi nelle avversità, ha forgiato la sua squadra con queste caratteristiche.
Il risultato di 1-0 per i rossoneri appare oltremodo ingeneroso per i valori espressi in campo e per il numero di occasioni gol create nonostante l’inferiorità numerica che i partenopei hanno dovuto sopportare nella fase finale della partita.
La partita esprime un Napoli vecchio stile, quella squadra capace di dominare di prepotenza e di gestire completamente il comando delle operazioni. Dopo appena un minuto gli uomini di Spalletti indirizzano il match creando la prima, clamorosa occasione con Kvaratskhelia sul cui tiro si immola Kjier che sulla linea salva letteralmente il risultato, poi Di Lorenzo ancora sfiora il gol e Maignan, sui tiri da fuori area di Anguissa prima, e di Zielisky poi, dimostra di essere uno dei portieri più forti al mondo. Il Napoli gestisce la partita insomma e solo un contropiede di Leao, conseguente ad una magia di Diaz, allarma la difesa azzurra. Come da copione, il Milan capitalizza le sue caratteristiche sulle ripartenze e al 42’ Leao serve a Bennacer, a tu per tu con Meret, il pallone che regala il vantaggio al Milan. Prima della fine della prima frazione di gioco, c’è spazio per una clamorosa traversa di Kjier che su calcio d’angolo, incorna da pochi passi trovando il legno che impedisce il raddoppio ai rossoneri.
Il secondo tempo è caratterizzato dalle discutibili decisioni arbitrali che indirizzano il match a favore dei rossoneri, dapprima un evidente fallo di Tonali su Kvaratskhelia al limite dell’area, meritevole di ammonizione (diffidato avrebbe saltato la partita di ritorno) non viene visto dall’arbitro rumeno. Sugli sviluppi dell’azione sopravviene la prima, ingiustificabile ammonizione per Anguissa che peserà moltissimo perché il camerunese, poco dopo, sarà nuovamente ammonito costringendo i partenopei a disputare la fase finale e decisiva della partita in inferiorità numerica. Ancora l’arbitro Kovacs si rende protagonista ammonendo per proteste Kim che, diffidato, salterà il match del ritorno al Maradona. Ma come detto, questo Napoli, nonostante le difficoltà, emerge e lotta. È in inferiorità numerica, crea due occasioni clamorose per reindirizzare la partita sui binari della parità. Dapprima Di Lorenzo viene fermato da uno strepitoso Maignan con un tiro a botta sicura e poi Oliveira, artefice di un eccellente inserimento in area di rigore, di testa mette la palla di poco alta sulla traversa.
La partita si conclude con il risultato di 1-0 a favore dei rossoneri ma la qualificazione alle semifinali appare del tutto in bilico. Se il Napoli nel match di ritorno al Maradona, dovesse ripetersi, riproponendo una prestazione come quella di ieri, ci saranno corpose possibilità di ribaltare il risultato. C’è bisogno della spinta del pubblico amico però nella speranza che le questioni legate alla diatriba Presidenza tifosi vengano risolte al più presto, ne va della storia di questa squadra. E proprio la storia da scrivere, per quanto detto, appare ampiamente alla portata degli azzurri perché ieri, i 23 punti di distacco in campionato, si sono visti tutti.
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