Riecco il sangue negli occhi. Vittoria di carattere alla Mazzarri
di Luca Muratgia.
Dopo la traumatica sconfitta interna contro lāEmpoli, dopo tutto quanto ne ĆØ conseguito, con lāinevitabile esonero di Rudy Garcia con il ritorno sulla panchina azzurra di Walter Mazzarri dopo dieci anni e dopo unāinterminabile sosta dovuta agli impegni delle nazionali (dove, tra lāaltro, lāItalia ha ottenuto il lasciapassare per i prossimi europei al termine di un sofferto e discusso pareggio a reti bianche contro lāUcraina sul neutro di Leverkusen), il Napoli targato Mazzarri, riparte con un ciclo di partire estremamente impegnative. Il neo allenatore, inoltre, ha avuto pochissimo tempo disponibile per cercare di imprimere il suo marchio di fabbrica sullāassetto tattico della squadra considerando che la maggioranza dei calciatori azzurri non ĆØ risultata disponibile a causa dei sopra citati impegni delle rispettive nazionali e che solo da un paio di giorni il tecnico toscano ha avuto contezza della bontĆ dellāorganico, troppo pochi per trarre le prime valutazioni e soprattutto insufficienti per impartire i primi accorgimenti tattici e le prime idee di gioco, ma sicuramente sufficienti per imprimere ciĆ² che Mazzarri sa imprimere meglio, il carattere, le motivazioni, il cuore. I test dāingresso Atalanta, Real Madrid al Bernabeu, Inter e Juventus allāAllianz Stadium venerdƬ 8 dicembre, rappresentavano, alla vigilia, un avvioĀ drammatico, perchĆ© in questo nuovo inizio, in queste quattro, probanti partite il Napoli, soprattutto se le cose non dovessero andare come tutti auspicano, si giocherebbe lāintero campionato. In particolare, lāimpegno contro gli orobici, risultava particolarmente ostico per una molteplicitĆ di ormai noti motivi; a quelle latitudini, il termine Napoli, non pare particolarmente apprezzato, in qualsiasi sfaccettatura lo si voglia pronunciare. I partenopei a Bergamo hanno storicamente sempre trovato numerosissime difficoltĆ ambientali. Le caratteristiche tecniche e tattiche dei nerazzurri poi, consolidate ormai da qualche anno con la continuitĆ tecnica di Gasperini, mal si sposavano con la possibilitĆ di un esordio tranquillo; pressing, aggressivitĆ , fisicitĆ e marcature a uomo, rappresentano, ormai da tempo, i tratti distintivi arcinoti della squadra lombarda. Quello che ĆØ emerso dalla partita ĆØ che, se ĆØ vero come ĆØ vero che Mazzarri non ha avuto il tempo di delineare aspetti tattici e di organizzazione alla squadra, di sicuro, da quello che si ĆØ riscontrato, ha avuto modo di imprimere il suo marchio distintivo, cioĆØ il carattere. Una squadra corta, aggressiva, compatta che, in questo modo, ha favorito le qualitĆ tecniche dei singoli. Un primo tempo da incorniciare, dove il risultato di 0-1, maturato alla fine della prima frazione di gioco, andava addirittura stretto ai partenopei. Un gol annullato a Rahmani per un fuorigioco millimetrico dello stesso kossovaro, il gol di Kvaratskhelia su un incoronata di testa su cross al bacio del capitano Di Lorenzo e in gol divorato proprio allo scadere lasciavano presagire una ritorno in campo rassicurante. Eppure lāinizio del secondo tempo si dimostra particolarmente complesso per gli azzurri. Dopo il pareggio di Lookman, sempre di testa, il Napoli inizia a soffrire e arretra pericolosamente il proprio baricentro. Poi la svolta, rientra dopo due mesi Victor Osimhen ed Elmas che era rimasto colpevolmente ai margini nella precedente conduzione tecnica. Proprio i due subentrati confezionano la rete che decide il match, errore nel rilancio di Carnesecchi e il nigeriano riesce in scivolata a servire al macedone un pallone facile facile che andava solo depositato in rete. Lo stesso Osimhen poi, con la sua prestanza fisica e con le sue caratteristiche, riesce sempre a tenere alta la squadra e ad evitare sofferenza e patemi inutili. Unica nota stonata, ĆØ il brutto infortunio occorso a Mathias Oliveira, lā uruguaiano, scivolando da solo, ha riportato una lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro, un grave infortunio che, sommato a quello di Mario Rui, fa si che i partenopei risultino improvvisamente sguarniti sulla fascia sinistra. Buona la prima insomma, ma siamo ancora allāinizio e le prossime tre partite, presenteranno un grado di difficoltĆ ancora maggiore.
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