3 Gennaio 2025
Magazine

Rischio monossido, vademecum per sfuggire al ‘killer silenzioso’

Condividi

(Adnkronos) – Capodanno è arrivato e tanti si sono messi in viaggio per trascorrere l'ultimo giorno del 2024 in case di montagna o di campagna, abitazioni delle vacanze magari chiuse da mesi. Complice un caminetto acceso con un tiraggio insufficiente per scarsa manutenzione, vecchie stufe o caldaie malfunzionanti, il rischio è che si insinui un ospite invisibile e pericoloso: il monossido di carbonio. "Tutti gli anni la fase invernale è ovviamente il momento clou delle segnalazioni di intossicazioni legate a quello che viene definito un 'killer silenzioso'", sottolinea all'Adnkronos Salute Carlo Locatelli, direttore del Centro antiveleni e tossicologico Maugeri (Pavia), una struttura di riferimento a livello nazionale. Silenzioso perché "è un gas inodore, incolore, insapore" che, come si spiega anche in un focus disponibile sul portale del centro, origina da processi di combustione incompleta che si possono verificare in caso di impianti di riscaldamento malfunzionanti, canne fumarie ostruite, utilizzo improprio di bracieri (per esempio in ambiente confinato o poco aerato). Uno degli ultimi casi saliti alla ribalta delle cronache si è verificato vicino Udine, a Forni di Sopra, proprio nei giorni scorsi: intossicazione per un'intera famiglia che stava trascorrendo le feste in un'abitazione utilizzata come casa di vacanza per brevi periodi, con un bilancio pesante (una donna di 66 anni morta, il marito e la figlia in gravissime condizioni). Poi i turisti tedeschi intossicati a Cefalù nel Palermitano, con un giovane deceduto, e ancora un caso a Trieste dove un turista austriaco 60enne è morto e altre persone sono rimaste intossicate. "Un dato verosimile, da stime scientifiche, è che in Italia si verifichino alcune migliaia di casi all'anno, ma non abbiamo dati precisi, certi e completi", riferisce Locatelli, sia per quanto riguarda i trattamenti nelle camere iperbariche, sia per gli accessi in pronto soccorso. Uno dei motivi è anche la difficoltà di riconoscere e classificare subito come tale l'intossicazione. "Non a caso, il monossido di carbonio è chiamato anche il 'grande imitatore' perché i sintomi che dà 'mimano' altre condizioni, dalle gastroenteriti a una profonda stanchezza", osserva Locatelli. E questo fa sì che vengano anche sottovalutati.  Sono sintomi aspecifici "che possono sembrare banali": cefalea, nausea, vomito, dolori addominali, dolore toracico, ma ci sono anche segni più gravi come svenimento, convulsioni, secondo quanto elencato nella scheda sul sito web del centro antiveleni. "Questi episodi di intossicazione si verificano tipicamente quando si accendono i riscaldamenti", illustra l'esperto. Il pericolo monossido colpisce "in varie zone in modo diverso, ovviamente in particolare dove fa più freddo, quindi con una prevalenza nel Nord del Paese, ma non solo. Persino nelle zone insulari e al Sud non è raro che ci siano episodi simili, magari in abitazioni singole, indipendenti, con impianti non centralizzati che si usano poco; capita dove si usano bracieri o stufe vecchie e ferme da tempo. E' un problema ubiquitario e nei periodi di vacanze natalizie non è infrequente", descrive Locatelli che invita alla prudenza e alla prevenzione: "Per mettersi tempestivamente in allarme, basta davvero un rilevatore di monossido di carbonio, uno strumento di basso costo ed elevatissima utilità, salvavita".  Gli incidenti di questo tipo "forse in alcuni casi potrebbero essere prevenuti con una maggiore attenzione e cura. Del resto – riflette il tossicologo – chi va a pensare che c'è magari un nido di uccelli che ostruisce la canna fumaria o problemi simili. Anche per questo non sarebbe male dotarsi di rilevatori di monossido carbonio, che si trovano facilmente online. Dove c'è combustione ci dovrebbe essere come prevenzione uno strumento di questo tipo che segnala la presenza di monossido di carbonio appena raggiunge livelli un po' elevati. E' bene dunque portarli con sé quando si sa che si accenderanno riscaldamenti dopo tanto tempo. Sono dispositivi che possono salvare la vita a intere famiglie. Perché poi questi incidenti spesso coinvolgono più persone, nuclei familiari al completo, rischiando di decimarli".  Con i nuovi impianti e le caldaie installate all'esterno, "il pericolo di episodi di avvelenamento da monossido dovrebbe diminuire, e si spera anche i morti. Un'altra importante forma di prevenzione – continua Locatelli – è non chiudere mai le aperture che ci devono essere in prossimità di cucine con fornelli a gas, e a maggior ragione dove c'è una stufa, un camino o una caldaia dentro casa. Sono aperture per far entrare ossigeno e far sì che non si formi monossido di carbonio".  Quando preoccuparsi? Sicuramente, è un'altra indicazione che viene data nel focus dedicato al monossido di carbonio, si deve sospettare l'esposizione quando ci sono sintomi come quelli citati, presenti in più persone che si trovano nello stesso ambiente, con tempi di comparsa simili. Se si sospetta un'intossicazione è cruciale chiamare immediatamente i soccorsi, aerare il locale, allontanando le persone (sia quelle con sintomi che quelle asintomatiche). —salute/[email protected] (Web Info)


ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !
 
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.

Redazione

I nostri interlocutori sono i giovani, la nostra mission è valorizzarne la motivazione e la competenza per creare e dare vita ad un nuovo modo di “pensare” il giornalismo. [email protected]