Roma, Casa Circondariale Femminile Rebibbia ‘Germana Stefanini’- “La funzione rieducativa della pena tra sicurezza e trattamento – Storie di vita dal carcere”
Presso la sala teatro, alla presenza di rappresentanti del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, è stato presentato il report “La funzione rieducativa della pena tra sicurezza e trattamento – Storie di vita dal carcere”.
La realizzazione del progetto – frutto di una inedita collaborazione tra i due dipartimenti e fortemente voluto dal Vice Direttore Generale della Pubblica sicurezza, Prefetto Vittorio Rizzi – è stata accolta con interesse dai vertici del Dap.
Il lavoro è stato predisposto dal Servizio Analisi Criminale, articolazione interforze della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza nella quale è presente la Polizia Penitenziaria e ha proseguito il percorso iniziato nel giugno 2021 con l’elaborato “Donne e Criminalità – Analisi dei reati commessi dalle donne e della detenzione femminile negli Istituti Penitenziari”.
Lo studio ha offerto uno spaccato del sistema penitenziario, da sempre inestimabile fonte informativa. Il fenomeno criminale è stato così osservato da un diverso angolo prospettico, che ha permesso di guardare il livello successivo all’azione di contrasto dei reati sulla quale, solitamente, è diretta l’attenzione operativa delle Forze di polizia.
È stata, pertanto, realizzata un’analisi dei contributi forniti dai principali attori che operano all’interno dell’istituto penitenziario femminile di Roma Rebibbia: il Direttore, il Comandante del Reparto, l’Ispettore di Polizia Penitenziaria, il Funzionario della professionalità giuridico-pedagogica e le Psicologhe.
Le detenute hanno raccontato le proprie esperienze di vita, soffermandosi in particolare sul contesto sociale di provenienza, sui motivi che le hanno spinte a delinquere e spesso hanno manifestato un profondo desiderio di “normalità” da realizzare dopo la detenzione.
Dalle testimonianze di tutte le figure professionali è emerso quanto sia importante per queste donne poter svolgere una attività lavorativa, sia ai fini del reinserimento sociale richiesto dall’art. 27 della Costituzione sia per la riduzione della recidiva.
Il connubio tra sicurezza e trattamento a Rebibbia femminile si realizza grazie ad un incessante lavoro di squadra che coinvolge tutti gli operatori delle diverse aree operanti in carcere.
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