Attualità

Russia – Ucraina. I nodi vengono al pettine

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Anna Tortora

“L’Italia vende molto meno alla Russia, ma in valore monetario compra di più dai russi. Non è un paradosso, Draghi ed il suo governo sono semplicemente contro il popolo italiano.”
Marco Rizzo, PC

“Continuare ad alimentare la russofobia affermando che qualsiasi cosa accada sotto il cielo russo sia il male assoluto è profondamente sbagliato; raccontare che Putin è Hitler genera una retorica conseguente che porta lontano da qualsiasi pacificazione possibile ed è un tragico errore perché con Putin e la Russia occorre tornare a parlare, con Hitler e la Germania nazista non si poteva fare, bisognava ucciderlo e ridurre il Reich a macerie.”
Mario Adinolfi, giornalista e scrittore, già parlamentare della Repubblica e presidente del Popolo della famiglia

“Cina: ‘la comunità internazionale sa che gli Usa hanno responsabilità nel conflitto russo-ucraino’
Il 27 maggio, il portavoce del ministero degli Esteri cinese ha presieduto una conferenza stampa regolare. Un reporter ha posto la seguente domanda: “è stato riferito che il ministro degli Esteri iraniano ha affermato alla riunione annuale del Forum Economico Mondiale di Davos che gli atti provocatori degli Stati Uniti e della NATO hanno portato la Russia a lanciare una guerra contro l’Ucraina. La parte iraniana sostiene la risoluzione del conflitto russo-ucraino attraverso il dialogo e la diplomazia. Qual è il commento della Cina al riguardo?”
Wang Wenbin ha detto di aver preso atto delle dichiarazioni del ministro degli Esteri iraniano e che questo dimostra ancora una volta che la comunità internazionale ha una chiara e obiettiva comprensione delle responsabilità che gli Stati Uniti dovrebbero assumersi nel conflitto russo-ucraino.
Wang Wenbin ha sottolineato che più di 140 dei 190 paesi membri delle Nazioni Unite – con una popolazione di oltre 6 miliardi di abitanti – non hanno sostenuto le sanzioni contro la Russia. Appare chiaro che la grande maggioranza dei paesi del mondo non è d’accordo con l’adozione di sanzioni unilaterali e con la giurisdizione a braccio lungo che non hanno alcun fondamento nel diritto internazionale e che non possono ottenere l’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza. In realtà tutti sono contrari ad un atteggiamento di parte e al confronto tra blocchi contrapposti.
Wang Wenbin ha sottolineato che gli Stati Uniti dovrebbero ascoltare attentamente la voce obiettiva ed equa della comunità internazionale, riflettere seriamente sulle proprie responsabilità nella crisi in Ucraina e avviare un dialogo con la Russia il prima possibile e che tenga conto di ogni aspetto.”
Radio Cina Internazionale

Inoltre…
“I Russi non volevano prendere Kiev.
Bisogna ascoltare, capire i messaggi che ci arrivano dalla Russia. E spesso noi siamo stati miopi e sordi nei confronti di Putin. La telefonata di Draghi è una bella iniziativa, ma che arriva in terribile ritardo. La presa di Kiev era un bluff.”
Nicolai Lilin, scrittore

“Dopo il Pentagono e il New York Times, anche Zelensky ammette che difficilmente i russi verranno respinti dal Donbass e dal Sud. Attendiamo quanto prima una levata di scudi da parte del Corriere, de La Stampa, Open e La Repubblica: «Zelensky è putiniano!».
Più onesta sarebbe una levata di scuse da parte di media e istituzioni che per mesi hanno spinto sull’invio di armi e il prolungamento della guerra perché «l’Ucraina può sconfiggere la Russia», quando si è sempre trattato di una guerra per procura che gli USA hanno fatto combattere al popolo ucraino, e pagare alle economie europee, per tentare di indebolire la Russia. Solo due giorni fa Ursula Von Der Layen ripeteva che «l’Ucraina deve sconfiggere la Russia».
Quando i nodi verranno al pettine, e Putin avrà ottenuto quello che sin dall’inizio chiedeva (le Repubbliche del Donbass e la Crimea) bisognerà chiedere a tutti coloro che in nome dei «valori occidentali» hanno alimentato fiamme e morti e armato criminali di guerra nazisti: non ci si poteva sedere al tavolo delle trattive il 25 febbraio, invece che essere costretti a farlo migliaia di vittime dopo, trattando sulle stesse identiche basi?”
Per un Partito Comunista Popolare


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.