Russia – Ucraina. Il Parlamento italiano è diviso?
“La Russia ha espulso 24 diplomatici italiani. La cacciata era nell’aria. Il 5 aprile il governo Draghi aveva messo alla porta 30 addetti dell’ambasciata russa, etichettandoli come persone non gradite. A stupire è il ritardo della «rappresaglia» di Putin.”
Maurizio Belpietro, direttore de La Verità
“Draghi dice che le sanzioni alla Russia sono efficaci e avranno il massimo impatto in estate e sono uno strumento per convincere la Russia a sedersi al tavolo delle trattative.
Sarà. Mi piacerebbe sapere quali sono i parametri oltre i quali si avrà qualche dubbio sull’efficacia.”
Claudio Borghi Aquilini, Lega
“Kyev quindi aderisce alla linea del Regno Unito (liberazione totale del territorio) e di conseguenza – deduciamo – alla dottrina americana della guerra totale contro la Russia. Credo si tratti della posizione più Chiara mai espressa dall’Ucraina sul punto.
Sintesi: La pace è lontanissima”
Nico Piro, giornalista
Infatti…
“Bene Draghi. Bene la linea italiana sull’Ucraina.
Basta distinguo e polemiche. Chi non vuole sostenere la resistenza, anche con le armi, abbia il coraggio di dire che vuole la resa di Kiev, non la pace. Non si governa un Paese con l’ipocrisia.”
Giovanni Toti, governatore della regione Liguria
“Draghi riferisce in Parlamento nell’85esimo giorno dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Se esiste ancora la possibilità di una pace vera è grazie al sostegno economico, umanitario e militare che il mondo libero ha fornito al paese aggredito.
Il resto è talk show.”
Tommaso Nannicini, PD
“Chi ha senso dello Stato sa che un’unica bussola deve orientare le scelte dei governi e dei partiti di maggioranza in politica estera, soprattutto in contesto di guerra: il realismo. Molte delle affermazioni di chi oggi maschera col pacifismo antiche malattie come la sondaggite e l’antiamericanismo violentano la realtà dei fatti. Una tra le tante: “Putin non può accettare di confinare con un paese Nato, perciò invade l’Ucraina”. È chiaro a tutti che se non avessimo armato gli ucraini, l’Ucraina oggi sarebbe russa e la Russia confinerebbe con la Polonia: dunque Putin potrebbe legittimamente invadere anche la Polonia. E Poi? Diceva Raymond Aron che la politica estera è la forma più alta di Politica. Giochetti e posizionamenti non sono tollerabili, perché ledono l’interesse e la sicurezza nazionali. Fate attenzione, colleghi, perché chi manca del dovuto rispetto alla politica estera offende la Politica, e la Politica, prima o poi, si vendica sempre”. È parte dell’intervento che ho appena pronunciato in Senato dopo l’informativa di Draghi sull’Ucraina.”
Andrea Cangini, Forza Italia
“Il discorso di Ignazio La Russa dimostra che sulla guerra in Ucraina c’è un’opposizione molto più responsabile di alcune forze di maggioranza.”
Luciano Capone, giornalista de Il Foglio
“Dopo l’intervento di oggi di Fratelli d’Italia mi chiedo sinceramente perchè non si mettano anche formalmente nella maggioranza Draghi. Sono d’accordo con lui su tutto.”
Raphael Raduzzi, L’Alternativa c’è
E Matteo Salvini contro la diplomazia di Di Maio: “Se vuoi dialogare con qualcuno e gli dai del cane, è difficile che poi si sieda a parlare con te”.
“Il nostro appello al Parlamento ha raccolto il favore di tre gruppi parlamentari:
Il segretario nazionale di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, ha definito l’appello «un contributo importante in un momento come quello che stiamo attraversando. Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina l’unica risposta è stata quella delle armi e di un’escalation che ha progressivamente cancellato la pace come terreno di una iniziativa politica e diplomatica. Nel nostro Paese l’informazione ha largamente sostenuto questo approccio riducendo al minimo lo spazio di un dissenso che, nella società italiana, è assai significativo. Si è arrivati spesso e volentieri a indicare nelle posizioni di chi sostiene la pace e la diplomazia come strada necessaria il nemico pubblico numero uno»
Anche il gruppo parlamentare Alternativa «raccoglie l’appello» per voce del deputato Pino Cabras:
«Essendo una delle poche forze politiche che si è espressa contro l’invio di armi in Ucraina e sempre battuta perché si perseguisse la via del dialogo diplomatico per la soluzione della crisi russo-ucraina».
L’appello è stato accolto anche dalle deputate Yana Ehm e Doriana Sarli del gruppo ManifestA:
«Raccogliamo con entusiasmo l’appello. La narrazione unica della guerra in Ucraina voluta dal Governo, da tutta la maggioranza e dalla quasi totalità dei mezzi di informazione è pericolosa. La censura operata verso chi non si allinea alla posizione del Governo, preoccupante.La politica deve lasciare in pace la libera informazione. Questa battaglia per noi rappresenta l’essenza della democrazia. Intendiamo farci promotrici fin da subito»…”
Michele Santoro, giornalista e scrittore
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