23 Novembre 2024
PoliticaPolitica Interna

Russia – Ucraina. Rimaniamo lucidi

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Anna Tortora

Una visione a 360 gradi aiuterebbe molti a comprendere cosa sta accadendo in questo conflitto di cui tanto si parla.
Troppo comodo risolvere la faccenda trovando i colpevoli, mentre continuano a morire innocenti.
“Ai Russi che hanno comperato ville in Italia è proibito venire in Italia e godere dei loro beni privati. Ma l’Italia è in guerra con la Russia? Se non lo è non è illegale quello che facciamo? L’Italia manda armi all’ Ucraina. Siamo diventati i nemici della Russia: cosa perdono le imprese italiane che lavorano con quel mercato? Perché facciamo tutto questo? Non capisco e non mi piace…
Vi è chi spinge per far scoppiare la terza guerra mondiale che distruggerebbe l’Europa. Vorrei che l’UE dicesse NO alla guerra e si dichiarasse neutrale.”
Girolamo Sirchia, ex ministro della sanità

“Il ricco oligarca ucraino Mikhail Watford, 61 anni, è stato trovato impiccato nel garage della sua lussuosa residenza in Inghilterra.”
Marco Nese, giornalista e scrittore

Una morte che lascia tanti interrogativi.
“Dietro la guerra c’è il commercio delle armi. Quando la politica è sotto agli interessi economici e militari si viola l’articolo 11 della Costituzione. Riflettiamo sul mondo in cui viviamo…
La maggioranza degli italiani è contraria all’invio di armi e soldati… (ma non fa notizia).”
Marco Rizzo, PC

E poi c’è Enrico Letta che, mentre sventola bandiere di pace, si dichiara favorevole all’invio di armi all’Ucraina. Bipolare o paraculo? Se ne uscirà con la solita storia della sinistra liberal: siamo i migliori, quelli buoni e abbiamo inviato le armi perché un popolo è stato aggredito. Chissà perché per altri popoli bombardati, l’Italia non ha inviato armi.
“La battaglia che infuria per il controllo di Kiev ha una posta in palio che vale assai più dell’Ucraina: è l’epicentro di sconvolgimenti militari nell’Est Europa, strategici fra Occidente e Russia, politici a Mosca e globali per il Pianeta intero.”
Maurizio Molinari, direttore di Repubblica

Infatti…
“Il presidente Zalesky ha dichiarato che in otto giorni di guerra sono stati uccisi 10.000 soldati russi. Non sono un esperto militare e quindi potrei sbagliarmi. A me tuttavia questa cifra appare alquanto irrealistica: una media di 1200 russi eliminati ogni giorno. Ma allora, ci si potrebbe chiedere: quanti sono i militari ucraini caduti? 30.000, 40.000, visto lo squilibrio numerico delle forze in campo in favore di Mosca?
Zalesky parla di 10.000 soldati russi uccisi per mostrare quanto siano efficienti i suoi soldati, ma non fornisce alcuna cifra sui caduti ucraini per non impressionare l’opinione pubblica.
Semplice ed efficace propaganda di guerra.
Come si è rivelata un’informazione alquanto manipolata quella relativa ‘all’attacco’ russo alla centrale atomica di Zaporizhzhia, che ha fatto temere una catastrofe nucleare 10 volte superiore a quella di Chernobyl. Ora secondo esperti indipendenti (Aiea) la centrale non è mai stata in pericolo. L’incendio infatti è divampato a distanza, fuori delle strutture e non dentro, come fu appunto nel caso di Chernobyl. Dubbi inoltre sono stati avanzati su chi o che cosa abbia provocato l’incendio… In ogni caso l’informazione è stata alterata per spingere finalmente la NATO ad intervenire.
Semplice ed efficace propaganda di guerra.
Rimaniamo lucidi se vogliamo aumentare le chance di un avvio di negoziato che porti alla fine delle ostilità, nella prospettiva di una grande conferenza di pace, dove il contrasto russo/ucraino venga inserito nella più ampia prospettiva della sicurezza di tutto il continente europeo.”
Domenico Vecchioni, ambasciatore


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.