Russia – Ucraina. Tra cattiva informazione e “nuova” globalizzazione
Da quando è cominciato questo conflitto ho la sensazione di trovarmi di fronte al nulla, oppure a una fiera di parole senza senso, come le voci dei morti nell’ade, mentre un Caronte qualunque mi porta a passeggio per visitare l’ambiente. Osservo e scrivo per i lettori che leggono il riflesso incondizionato di anime che, come me, scorrono la vita.
“Volete far cessare veramente la guerra? Non fornite armi ad un belligerante. Organizzate a Roma una conferenza di Pace presieduta dal Papa e da Kirill. Riconoscete l’indipendenza del Dombass e il diritto dell’Ucraina a esistere, come Stato neutrale fuori dalla NATO. E pace sarà.”
Mario Adinolfi, giornalista e scrittore, presidente del Popolo della famiglia
Ma la globalizzazione cosa ha portato di così irrinunciabile?
“A cosa serve la globalizzazione se in economia ha fatto arricchire la Cina, non ha garantito la democrazia alla Russia e non ci ha evitato una guerra al centro dell’Europa?”
Augusto Minzolini, direttore de Il Giornale
“Se esiste una cosa positiva in questa difficile situazione è l’aiuto generalizzato ai profughi. Perché gli USA non lo fanno? Con le navi e con gli aerei basterebbe poco …”
Marco Rizzo, PC
“Certo, la prima vittima della guerra è la Verità, perché da una parte e dell’altra il conflitto si gioca anche con la propaganda, tanto più efficace, quanto più falsa.
Nessuno, insomma, la racconta giusta, quindi è sbagliato credere che le notizie di una parte siano sempre credibili, mentre dall’altra parte… soltanto menzogne ed omissioni.
Si denuncia, ad esempio, la strage di civili ucraini.
I dati ufficiali dell’ONU danno la cifra di 474 morti e 861 feriti, dopo parecchi giorni di bombardamenti (il dato si riferisce al periodo 24 febbraio-7 marzo).
Ricordo che pochi minuti di bombardamenti, 19 luglio 1943, sul quartiere San Lorenzo di Roma causarono 3 mila vittime, di cui 719 civili (i civili feriti furono 1.659).
Eppure, nessuno oserebbe dire che gli Alleati, che colpirono così duramente Roma, fossero intenti al genocidio dei romani.
Insomma, cerchiamo di ragionare e di distinguere il grano dal loglio, non abboccando alle opposte false amplificazioni, concentrandoci piuttosto sulle gravi conseguenze della guerra sulla nostra esistenza.
Spetta alle persone capaci di razionalità e non solo di emotività non farsi travolgere dalle disinformazioni, prima di essere invasi dalle conseguenze della guerra in atto.”
Giancarlo Lehner, giornalista e scrittore, già parlamentare della Repubblica
Conseguenze che porteranno dei grossi cambiamenti.
“Slutskij, negoziatore russo al tavolo con Kiev, dice che ad ogni incontro le posizioni si sono avvicinate in maniera sostanziale, e che non è escluso che alla prossima tornata si definiscano accordi pronti per essere formalizzati. fin qui nulla di nuovo. un segnale sicuramente confortante è che, al di là delle sparate di propaganda di entrambe le parti, si continui a dialogare. bisognerebbe però che mosca e Kiev facessero bene i conti: l’una non può pretendere la “smilitarizzazione” (mai spiegata) dell’ucraina perché sarebbe una prevaricazione della sovranità nazionale di qualsiasi stato e parallelamente dovrebbe tenere presente (ma forse già lo sanno) che una lunga campagna bellica non è sostenibile stante le ormai palesi difficoltà di ogni tipo (logistica, affidabilità, addestramento) incontrate dalle ffaa, figuriamoci controllare un paese vasto e ostile come l’Ucraina una volta terminato il conflitto (Afghanistan docet, serve da subito una exit strategy); l’altra parte dovrebbe venire a patti finché è possibile avanzare condizioni, perché se i russi decidono di intraprendere combattimenti urbani a Kiev, che costeranno loro perdite enormi, per farla finita, chiederanno la resa senza condizioni, inoltre si dovrebbe capire che crimea e Donbass, di fatto, non sono più regioni ucraine e quindi cederle secondo le condizioni di mosca. certo, quest’ultimo punto sarebbe il riconoscimento che la forza bruta paga in ambito internazionale e che l’ordine stabilito dal diritto (onu) è carta straccia, che poi è proprio quello che vuole mosca (e pechino): riscrivere le regole del diritto internazionale. staremo a vedere. questa guerra, come ho già detto, ha cambiato il nostro mondo: c’è solo da capire quanto lo cambierà.”
Paolo Mauri, giornalista, analista di geopolitica
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