Salerno: “Questa pandemia ci ha insegnato a fare squadra”
Intervista al prefetto che invita commercianti e cittadini a denunciare situazioni sospette e a rispettare le regole
È una riflessione a 360 gradi sulla situazione emergenziale in atto, quella del prefetto di Salerno Francesco Russo, che parte dall’analisi dei dati nazionali e locali, che hanno trasformato il modo di lavorare e di collaborare non solo tra istituzioni, centrali e periferiche, ma anche tra queste e la società civile. «Nel primo lockdown la “paura dell’ignoto” ci ha tenuti uniti – cittadini e Istituzioni – in un fronte comune in cui le decisioni adottate, anche con sofferenza, hanno fatto del nostro Paese un esempio virtuoso»”.
Arriva, quindi, a descrivere l’attuale situazione «oggi ci ritroviamo a fare i conti con una nuova fase di “transizione epidemiologica”, forse ancor più delicata di quella di marzo e aprile … e in questo momento particolarmente delicato dobbiamo fare tesoro di quanto abbiamo imparato: la coesione delle Istituzioni e il rispetto delle regole da parte dei cittadini. Soltanto uniti possiamo sconfiggere il virus».
È consapevole delle difficoltà per cittadini e imprese a orientarsi tra i numerosi provvedimenti che si sono succeduti e accavallati, e dei momenti di frizione che questi hanno provocato, ma tutto ciò «appartiene a quella dialettica costruttiva tra Regioni e Governo, parte “fisiologica” del nostro sistema democratico”, in cui il Governo è chiamato a monitorare l’andamento del Paese, sulla base dei dati forniti dalle regioni e a intervenire, in caso di allarme, con provvedimenti normativi, calibrati poi a livello territoriale dalle stesse regioni».
Entra poi nello specifico per raccontare le effettive richieste sollecitate in questo periodo dal territorio e dai loro amministratori nei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica. Due in particolare: supporto ai sindaci nell’emanazione delle ordinanze contingibili e urgenti (che gli stessi sono chiamati ad adottare in attuazione dei dpcm per prevenire fenomeni di assembramento attraverso la chiusura di strade o piazze nei centri urbani) e collaborazione nell’attuazione dei provvedimenti, attraverso una maggiore vigilanza sui luoghi di maggiore aggregazione.
Una presenza, quella delle Forze dell’ordine, che ha saputo sempre adeguarsi alle nuove esigenze, con specifiche direttive per razionalizzare l’impiego degli uomini, evitare sovrapposizioni e fare in modo che la ripresa delle attività non fosse causa di focolai sul territorio. Ricorda, al riguardo, i numeri importanti dei controlli degli operatori di polizia dal mese di marzo ad oggi: 355.402 persone, di cui 7.419 sanzionate, e 115.767 esercizi commerciali.
Non manca un passaggio sulla delicata situazione dei trasporti pubblici connessa alla riapertura delle scuole rispetto al quale si è rivelata efficace l’istituzione di un tavolo permanente in prefettura con la partecipazione di regione, enti locali, organizzazioni sindacali, aziende sanitarie e di trasporto e istituzioni scolastiche.
L’ultima riflessione è dedicata allo stato di difficoltà del settore economico locale con aziende che stentano a riprendersi e il commercio in crisi. Anche in questo caso non abdica al suo ruolo di interlocutore privilegiato con l’Amministrazione centrale per segnalare le misure necessarie a fronteggiare l’emergenza. A imprese e commercianti chiede, nel contempo, di segnalare alle autorità preposte ogni situazione sospetta e a sensibilizzare gli iscritti a tutte le associazioni di categorie sull’importanza di denunciare un fenomeno che altrimenti rimarrebbe per larga parte sommerso.
Con uno sguardo attento alla comunicazione e alla percezione di sicurezza dei cittadini, è lineare la riflessione del prefetto, che invita i cittadini a fare affidamento a una comunicazione istituzionale: «nella gestione di questa pandemia è fondamentale una comunicazione chiara e corretta. La disinformazione, ma anche l’eccesso di informazione, rischiano di ingenerare un eccessivo allarmismo o, al contrario, una sottovalutazione del problema». Ricorda, la realizzazione dell’iniziativa “Piazze in sicurezza”, una campagna informativa di prevenzione e sensibilizzazione della cittadinanza sull’uso dei dispositivi di protezione individuale e sul rispetto del distanziamento sociale e delle altre misure dettate per il contenimento del virus, insieme a regione, Asl, 118, ordine dei Medici e Anci.
«Il virus – conclude il prefetto – in queste settimane, sta sferrando un altro duro colpo per cercare di garantirsi la sopravvivenza. È una macchina che può essere sconfitta solo con il concorso di tutti, Istituzioni e società civile».
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