Salvini a processo e Renzi ‘garantista a senso unico alternato’
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L’aula del Senato ha autorizzato il processo all’ex ministro dell’interno, Matteo Salvini, per la vicenda Open Arms. Favorevoli 149, contrari 141.
Tutti ricorderanno lo scontro dello scorso anno tra Salvini, Conte e Trenta per lo sbarco dei migranti. Poi con Palamara vengono fuori delle spinte a processare Salvini “Ha ragione, ma dobbiamo attaccarlo”.
Gian Domenico Caiazzo, presidente dell’Unione Camere Penali commenta ad HuffPost, dopo la decisione del Senato di mandare Salvini a processo “Suona strano che l’iniziativa della Procura nasca come fatto individuale esclusivo di Salvini, quando al governo erano regolarmente ed esplicitamente a sostegno di quelle decisioni. C’è qualcosa che non torna…
Ci tengo a precisare che credo che non ci sia un atto di Salvini ministro dell’interno che io abbia apprezzato. Per il resto sono perplesso su questa vicenda parlamentare e giudiziaria”.
Berlusconi “Siamo di nuovo all’uso politico della magistratura”.
Renzi che ha votato a favore dell’autorizzazione a procedere “La domanda cui bisogna rispondere oggi non è se Salvini abbia commesso un reato o se fosse accompagnato da altri nella scelta di non far sbarcare i migranti da Open Arms, ma se vi vosse un interesse costituzionalmente tutelato o un preminente interesse pubblico. No, non c’era interesse costituzionale tutelato o preminente interesse pubblico nella scelta di Salvini di non far sbarcare i migranti: così non bloccava l’immigrazione, ma aumentava i followers su Facebook. È la visione populista dell’immigrazione”.
Certamente l’applicazione seria ai propri doveri, le prestazioni di qualità, l’atteggiamento leale, coerente e dignitoso, sono caratteristiche tanto encomiabili sul piano morale, quanto irrilevanti sul piano del riconoscimento sociale (followers sui social). Questo vale per Salvini ma pure per Renzi.
A quest’ultimo risponde la Renzulli con post su Facebook “I rapporti politici non avrebbero dovuto influire sul voto di oggi in Senato, così come quelli personali. Sono amica di Matteo Salvini da molti anni e i nostri rispettivi partiti fanno entrambi parte della coalizione di centrodestra. Il voto sulla Open Arms va però ben oltre tutto questo. Ho votato convintamente contro la richiesta dell’autorità giudiziaria per il merito della questione, né per ragioni politiche e tantomeno per l’amicizia che ci lega da tempo. I processi devono essere fondati. Il punto oggi è proprio questo: la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dell’ex ministro dell’Interno non ha alcun fondamento. Matteo Salvini ha agito per difendere un interesse pubblico e lo ha fatto in base a un programma di governo, condividendo quindi una determinata strategia relativa agli sbarchi con i ministri interessati e, soprattutto, con il presidente del Consiglio. Tutto questo è estremamente chiaro, anche a chi ha scelto, per l’ennesima volta e in modo del tutto strumentale, di utilizzare la magistratura come mezzo di lotta politica: Pd, Movimento 5 Stelle e Leu. Peggio di questo c’è solo il comportamento di chi, pur riconoscendo la strumentalità e l’infondatezza della richiesta di autorizzazione a procedere, ha deciso comunque di votare a favore del processo. Ancora una volta Matteo Renzi ha infatti scelto le poltrone: nell’Aula del Senato ha chiaramente parlato di una responsabilità oggettiva dell’intero governo, ma gli va bene mandare a processo il solo Salvini, così da rimanere tranquillamente al governo con Conte. Forse Renzi pensa di ottenere qualche consenso in più in questo modo, ma in realtà ha dimostrato di non avere visione e strategia politica. Semmai per il voto di oggi ci sarà un processo, quel giorno gli italiani saranno ancora più convintamente dalla parte di chi da ministro ha tentato di fare l’interesse dell’Italia”.
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