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Sanità. Ospedale Pozzuoli. Sen. Giannuzzi (Cal) interroga ministro Speranza su disposizioni restrittive

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ROMA, 10 OTT.- “Occorre un chiarimento urgente da parte del Ministro della Salute in merito alle modalità per l’accesso agli ospedali da parte dei familiari in visita ai propri cari ricoverati, decreto su decreto, si è creato un discutibile spazio di discrezionalità, tanto che in alcuni casi, le misure adottate per l’ingresso, arrivano a superare finanche le disposizioni di Roberto Speranza” lo dichiara in una nota diffusa agli organi di informazione, la senatrice Silvana Giannuzzi del gruppo parlamentare CAL (Costituzione, Ambiente, Lavoro) e vicepresidente al Senato della Commissione Politiche dell’Unione europea (XIV). 

L’ultima battaglia dell’esponente parlamentare, ex cinque stelle, si concentra sulla sofferenza di chi, dal proprio letto d’ospedale, vorrebbe vedere un proprio caro e non può farlo e di chi vorrebbe visitarlo ma non può. Nello specifico, le disposizioni finite nel mirino di Giannuzzi sono quelle in uso in questi mesi presso l’Ospedale di Santa Maria delle Grazie a Pozzuoli. Una situazione di cui la vice presidente della commissione delle politiche dell’Ue è stata informata, scrivendo personalmente alla direzione del nosocomio puteolano per chiedere spiegazioni al riguardo. 

“Alcuni cittadini di Pozzuoli mi hanno riferito di aver ricevuto dinieghi alle richieste di poter assistere parenti anziani ricoverati, in stato di sofferenza, prossimi ad essere sottoposti ad interventi chirurgici,- spiega la senatrice di CAL – nonostante fossero in possesso di green pass con tre dosi e si fossero dichiarati disponibili ad effettuare pure un tampone molecolare; l’Ospedale di Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli ha confermato di aver applicato disposizioni restrittive, disponendo con delibera aziendale che l’accesso “è consentito ad un solo visitatore per paziente, munito di mascherina e green pass base, distribuito nel tempo, non consentita la presenza contemporaneamente di visitatori di due pazienti degenti in una stessa stanza e senza superare i 15 minuti a visita” infine, sempre detto accesso “è stabilito dal personale medico di reparto in base a giudizio clinico, in accordo, ove possibile, con il paziente stesso”, quindi, di fatto sarebbe possibile impedire totalmente l’accesso ai visitatori seppur in possesso dei requisiti di legge, con ciò confermando quanto riferitomi dai cittadini”. 

Sulla vicenda è stata presentata un’interrogazione a risposta scritta, l’ultima dell’ampia attività legislativa svolta dalla senatrice Giannuzzi che ha raccolto pure qualche articolo online che riportava la lettera di una figlia, addolorata di non poter assistere alla madre allettata che a sua volta chiedeva di starle vicina. 

“L’Italia si trova in una fase di normalizzazione della pandemia, – aggiunge ancora la parlamentare – la curva dei contagi si è stabilizzata, gli italiani hanno assoluta necessità, pur nel perdurare delle cautele, di ritrovare calore e fiducia, il ministro della Salute chiarisca questo grado di discrezionalità che mortifica i sentimenti di tante persone in apprensione per lo stato psicologico dei propri congiunti, non ci sono solo corpi da curare”.

 


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