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Sanremo 2020, Rita Pavone risponde alle polemiche sulla sua partecipazione al Festival

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Sanremo, 8 gen. – Solo due giorni fa veniva inaspettatamente annunciata come artista in gara alla 70esima edizione del Festival di Sanremo.

Ora Rita Pavone deve fare i conti con le polemiche social sorte contro la sua partecipazione alla gara canora più ambita in Italia, in vista del suo presunto orientamento politico.

La cantante torinese risponde a tono lasciando  un messaggio contro le accuse rivoltele di essere sostenitrice del centrodestra.

All’Ansa l’artista dichiara: “Come diceva Charlie Chaplin, preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro”.

All’Ariston la Pavone porterà il brano “Niente (Resilienza 74)”, scritto da suo figlio Giorgio Merk (nato dall’unione con Teddy Reno). Il numero nel titolo è un riferimento alla sua età: “Ho 74 anni, ma la mia voce non l’ha ancora capito. Se non mi guardo allo specchio non me lo ricordo neanche io. […] È una gran bella canzone, un vestito cucito addosso a me, grintosa e vitale. Non vado lì per vincere, ma per far scoprire una Rita Pavone che non è più quella del ‘Geghegè’, ma che sa dare ancora energia”.

La cant-attrice denominata ‘pel di carota’ col suo genere pop è entrata nelle classifiche di tutto il mondo; dal 1964, anno della consacrazione con lo sceneggiato televisivo Il giornalino di Gian Burrasca, tratto dal celebre romanzo per ragazzi di Vamba, diretto da Lina Wertmüller, con musiche di Nino Rota, la sua carriera ha collezionato successi su successi.

Il 20 marzo 1965 si esibì per la prima volta in concerto a New York nella Carnegie Hall; fu a Sanremo per la prima volta nel 1969 e si classificò tredicesima.  Nel 1972 ritornò al Festival  con Amici mai, ma non riuscì ad accedere alla finale. Cosa accadrà questa volta? Mostrerà di essere evergreen in ogni senso?

Il suo testo parla chiaro: Rita resiste e mostrerà il valore della sua musica nella città dei fiori.


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.