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Sanremo 2024, la seconda serata si regge sul messaggio-dono di Giovanni Allevi

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Nonno Ruggiero irrompe sul palco dell’Ariston dando il via alla seconda serata sanremese. Il suo siparietto con Amadeus intende dimostrare che il Festival appartiene a tutti e che la musica non ha età.

Lo stratagemma di Fiorello serve a creare un diversivo introduttivo. La serata vede 15 artisti presentare altri 15 colleghi in gara. È la nuova formula adottata da Mamma Rai ed Amadeus, che dá ai volti della musica nuovo spazio, quasi a voler sottolineare che la padronanza del palco di Sanremo è solo della Musica con la maiuscola, ed anche lo spettacolo ruota intorno ad essa.

Questa occasione permette di conoscere meglio i cantanti e di valutarne look ed abilità. Ghali nel suo vestiario asimmetrico presenta Fred De Palma che conquista il suo spazio ad inizio serata, dopo gli ultimi minuti spettatigli in prima serata.

I La Sad arrivano sul palco in smoking, con un retro giacca dedicato ad Amadeus con capelli a cresta rosa, verde e blu. ‘Stasera siamo il nuovo Volo’, asseriscono, mentre presentano Renga e Nek, due artisti che come compagnoni si esibiscono carichi di entusiasmo.

Si nota subito che il secondo ascolto delle canzoni, sicuramente di un livello complessivo diverso rispetto a quelle dello scorso anno, riescono ad avere una credibilità più importante.

I ritmi sono soft, ma procedono serrati, nell’intento di rispettare tempistiche ed orari, secondo scaletta.

Un po’ in ritardo esordisce come co-conduttrice il mito Giorgia. La sua partecipazione anni ‘90 al Festival, resta indimenticabile ed in frac pop (con short pants), la cantante rinverdisce il brano con cui esordì, presentando una esecuzione sussurrata che la rende indiscutibile regina. Sia in sala stampa che in platea e a casa, si canta a squarciagola ‘E poi’. Che momento! La seconda serata ribadisce che non serve spendere milioni di euro per invitare cantanti stranieri, ma che restare “in casa nostra”, con i nostri talenti, è importante a far riscoprire tutta la storia e la bellezza della musica italiana. E Giorgia è un asso da Novanta che dimostra a tutti come si canta davvero, senza l’ausilio di auto-Tune! La platea le tributa una spontanea standing ovation per i 30 anni della canzone con cui ha vinto il suo primo Festival.

Alfa e Mr.Rain si presentano insieme sul palco. Senza infamia e senza lode, Alfa canta e va via, mentre Dargen D’Amico gli succede, presentato da Diodato. Il look del cantante di ‘Onda alta’, presenta una faccia della luna tra le stelle, per mostrare che tutti siamo sotto lo stesso cielo e meritiamo pace. La sua canzone ha un ritmo patriottico che ci invita a smuovere la coscienza collettiva. E ci piace il modo in cui lo fa!

”Ho commesso molti peccati nella mia vita, ma non ho mai pensato alla politica. Ero più concentrato sull’amore ed è su questo che punto”, sottolinea Dargen per rispondere a chi ieri ha letto nelle sue dichiarazioni un intento diverso da quello che aveva. E Diodato gli dona supporto.

Con un look più basic, forse per invertire la rotta rispetto all’outfit dei colleghi La Sad, Il Volo canta ‘Capolavoro’. I tre intonatissimi supportano il brano che pian piano cresce, palesandosi un’ottima colonna sonora da film o campagna pubblicitaria. Tra i giovani fanno la differenza.

Lo sportif look accomuna i Bnkr 44 e Gazzelle, che intona in gara ‘Tutto qui’, con un piccolo passo in avanti rispetto alla prima esecuzione di ieri.

Il primo super ospite inorgoglisce l’Italia. Giovanni Allevi torna alla luce in quel Back to Life che un tempo suonó e che è stato il paradigma e la parabola della sua vita.

Le sue lacrime, i capelli grigi, il ripetersi sottovoce ‘È bellissimo’, è qualcosa in cui lui stesso forse non avrebbe sperato nelle ore più buie di degenza. “All’improvviso mi è crollato tutto. Non suono più un pianoforte davanti al pubblico da due anni. E non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi. Ho perso molto ed era come se il dolore mi avesse offerto anche degli inaspettati doni”.

È la testimonianza musicale più vera e toccante che sancisce la resilienza fatta di musica. Giovanni ha sempre un tocco leggero, quello dell’anima pura che sa comporre qualcosa che sa di divino. Il suo monologo da solo sarebbe bastato a reggere tutta una serata in cui il cielo stellato di Kant, la mutevolezza, l’eterno, trovano immanenza nella vita di ognuno.

’Come è liberatorio essere se stessi’, ripete, “Voglio accettare di essere me stesso”. Con queste parole Allevi dá forza e speranza a chi lotta contro la sofferenza e si rimette al piano disegnando col cuore meraviglie, suonando con tutta l’anima.

Suadente Emma Marrone in total black con ‘Apnea’. La cantante appare ancora più “sul pezzo” di ieri. Con lei si apre il turn on della disco dance della seconda tappa sanremese.

Il look tatami di Mahmood cozza con la sua ‘Tuta Gold’. L’artista sofisticato nella forma, danza con disinvoltura sulle sue stesse note.

Giorgia intanto fa il suo andirivieni sul palco mostrando ironia, dimestichezza e divertimento nel nuovo ruolo di presentatrice. Lo stesso Amadeus ne resta sorpreso e rimpiange di non averla convocata prima.

È la volta di Big Mama che arriva sul palcoscenico in versione gothic. La 23enne Marianna Mammone ricorda un po’ Madonna in questa performance in cui la sua immagine è puramente pop. ‘Amate liberamente’, grida a fine esibizione l’avellinese che dedica il brano alla comunità Queer.

Finalmente compie il suo ingresso John Travolta. Il 70enne attore attiva la “febbre del mercoledì sera’. Amadeus si rapporta a lui da fan e non da padrone di casa con lui. Lo si nota dal luccichio che ha negli occhi mentre parla de ‘La febbre del sabato sera’. John è un ballerino provetto e con Greese e Pulp Fiction ha fatto letteralmente scuola. Ma è con Il Ballo del Qua Qua che fa il suo “salto di italianità”, anche al costo di ridicolizzarsi.

I The Colors e Geolier raccolgono il testimone di Bob Sinclar e fanno danzare l’Ariston.

’Ascolta, accogli, accetta, impara, verità, accanto, no, insieme’, sono le 8 parole che segnano il confine del rispetto tra uomo e donna. A spiegarle sono i giovani del cast di ‘Mare fuori’, che interpretano con intensità il senso di un messaggio dedicato al contrasto alla violenza sulle donne. I volti della quarta stagione della serie si fanno portavoce tra i loro coetanei con partecipazione e dedizione, del testo affidatogli.

Sangiovanni che introduce Loredana Bertè è una sintesi del confronto generazionale sano. Lady Italian rock, a furor di popolo è la beniamina di questa edizione. Concilia modernità, storia ed evoluzione musicale. Sopra le righe sì, ma decisamente imponente con la sua presenza acclamata a questo Sanremo.

Gaetano Castelli riceve il premio Città di Sanremo alla carriera, consegnatogli dalla figlia Chiara. Alle 00.28, quasi sul finire, si celebra il lavoro dalle maestranze che rendono grande una manifestazione come il Festival.

Talento chiama talento, così come gradimento sollecita gradimento. Anche Annalisa si contende un eventuale posto nel podio per coinvolgimento generale.
Irama è il penultimo cantante in gara, presentato da I ricchi e poveri. Voce possente ed emozione consistente, per la sua seconda serata. Chiude alle 00.55 la carrellata dei primi 15 artisti ad esibirsi, Clara, accompagnata dai Negroamaro.

La top five di questa serata votata dal pubblico a casa e dai professionisti della radio, vede i seguenti artisti in classifica:

1 Geolier – I’ p’ me, tu p’te

2 Irama – Tu no

3 Annalisa – Sinceramente

4 Loredana Bertè – Pazza

5 Mahmood – Tuta Gold


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.