Scuola, suor Anna Monia Alfieri: “Siamo sulla Strada Giusta”
Carissimi,
quanto sta avvenendo nel mondo della scuola è un gran passo in avanti verso il completamento del percorso “Autonomia, Parità e Libertà di scelta educativa”. Ne parliamo da vent’ anni ma ci siamo; certo le percentuali del pluralismo non sono entusiasmanti: si va dal 33%-36% nel Nord-Est al 3%-5% del Sud. Le percentuali ci preoccupano, certamente, ma abbiamo imboccato la strada giusta.
Il Premier Draghi, dall’inizio del suo mandato, ha affermato che la scuola va posta al centro del Paese; gli ha fatto eco il Ministro Bianchi con la sua ferrea volontà di contrastare la povertà educativa, colmare il divario tra il Nord e il Sud. Tutto questo passa da azioni concrete che coinvolgono tutti.
Ecco cosa sta avvenendo. Il testo di legge di conversione del 73/2021 (Sostegni bis), Atto Camera 3132 e Atto Senato 2320, riporta all’art. 28 commi 5 e 5 bis i seguenti emendamenti introdotti:
“5. Per le medesime finalità di cui al comma 4, [finalità indicate nel comma 4: Al fine di contenere il rischio epidemiologico in relazione all’avvio dell’anno scolastico 2021/2022, nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione è istituito un fondo, denominato «Fondo per l’emergenza epidemiologica da COVID-19 per l’anno scolastico 2021/2022», (…), da destinare a spese per l’acquisto di beni e servizi. Il fondo è ripartito con decreto del Ministro dell’istruzione di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con l’unico vincolo della destinazione a misure di contenimento del rischio epidemiologico (…)] alle scuole dell’infanzia e alle scuole primarie e secondarie paritarie, facenti parte del sistema nazionale di istruzione di cui all’articolo 1 della legge 10 marzo 2000, n. 62, è erogato un contributo complessivo di 60 milioni di euro nell’anno 2021, di cui 10 milioni di euro a favore delle scuole dell’infanzia.
Ovviamente, la grande novità alla quale guardano con gratitudine le scuole paritarie è il coraggio, dopo anni di fantasiosi racconti, di aver finalmente messo in atto l’operazione TRASPARENZA, così desiderata dalle scuole paritarie serie, per due semplici ragioni: 1) smascherare le scuole malavitose, 2) destinare le risorse a garantire il diritto di apprendere degli studenti, facendo acquisire loro gli strumenti per essere cittadini responsabili. Un grande successo, un importante risultato.
“Le risorse di cui al presente comma – continua il testo di legge – sono erogate a condizione che, entro un mese dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le scuole paritarie di cui al primo periodo pubblichino nel proprio sito internet:
- a) l’organizzazione interna, con particolare riferimento all’articolazione degli uffici e all’organigramma;
b) le informazioni relative ai titolari di incarichi di collaborazione o consulenza, compresi gli estremi dell’atto di conferimento dell’incarico, il curriculum vitae e il compenso erogato;
c) il conto annuale del personale e delle relative spese sostenute, con particolare riferimento ai dati relativi alla dotazione organica e al personale effettivamente in servizio e al relativo costo, nonché i tassi di assenza;
d) i dati relativi al personale in servizio con contratto di lavoro non a tempo indeterminato.E QUI aggiungo io chiederemo che il personale sia messo nelle condizioni di abilitarsi unica ragione che porta le scuole paritarie al t.d. – una vera ingiustizia. (L’Irrisolta questione dei precari –link)
e) i documenti e gli allegati del bilancio preventivo e del conto consuntivo;
f) le informazioni relative ai beni immobili e agli atti di gestione del patrimonio.
5-bis. La mancata osservanza degli obblighi di cui al quarto periodo del comma 5 comporta la revoca del contributo di cui al medesimo comma 5.”
La conversione in Legge dovrà avvenire entro il 24 luglio p.v.
Certamente le scuole riceveranno tutta l’assistenza che serve, anche con webinar ad hoc: mai più si potrà dire che la scuola pubblica paritaria è un postificio e un diplomificio, solo per lavarsi la coscienza di aver ucciso le scuole dei poveri, acuendo il divario fra il Nord e il Sud. Siamo sulla strada giusta, come ci ha indicato il Ministro Bianchi, per riportare la scuola al centro del Paese e gli studenti al centro della scuola. Allora autonomia, parità, libertà di scelta educativa passano dalla collaborazione, dalla corresponsabilità e dalla trasparenza.
Coraggio, tocca a noi! Di seguito due approfondimenti che aiutano ad inquadrare meglio la questione, a garanzia degli studenti tutti, compresi i più fragili.
21.07.2021 da INTERRIS Come fare perché la scuola italiana raggiunga gli standard europei. La gente di scuola se lo ricorderà come un termine ante e post quem. C’è un prima e c’è un dopo. Così come c’è un prima e c’è un dopo l’11 settembre 2001 o il 9 maggio 1978. Mi riferisco al 21 febbraio 2020. L’ultimo giorno di scuola in presenza dell’anno scolastico 2019/2020 (link).
E’ altresì necessario ricordare che, per far ripartire la scuola per tutti, serve l’aiuto di pensiero, di testa, di cuore di tutti. Guai a girarci dall’altra parte, perché o si vince o si perde insieme, IL FUTURO DEI NOSTRI RAGAZZI è in gioco. Ecco allora l’altro approfondimento: Fattore Erre, il Blog di Rubbettino FOCUS / PNRR e scuola. Per contrastare la catastrofe educativa (anticamera della povertà materiale e quindi della morte) abbiamo due urgenze: a) salvaguardare il pluralismo nel Nord, b) rifondarlo nel Sud.
Tutto questo domanda una assunzione di responsabilità da parte di tutti i cittadini:
compartecipazione del Governo (con i fondi), delle Regioni (con borse di studio, dote scuola, voucher), della Chiesa (con le borse di studio) in via prioritaria per aiutare le famiglie più povere a vedersi garantito il diritto all’istruzione senza alcuna discriminazione economica.
E’ chiaro che i fondi del Pnrr devono calarsi in una realtà dai dati chiari, come ben afferma il Ministro Bianchi, il quale più volte ha indicato l’impegno per acquisire una certezza di dati e intervenire con aiuti mirati.
Occorre dunque abbracciare con entusiasmo tre sfide: 1) selezionare nell’ambito delle scuole paritarie, 2) accettare la logica della trasparenza e della pubblicità, 3) procedere con il censimento dei docenti.
Diversamente torneremo, noi complici, alla logica dello scaricabarile: tocca al Governo, tocca al Ministero, tocca alla Chiesa. La priorità oggi non è il pezzo di pane che sfama al momento ma la scuola che emancipa. Undicimila i ragazzi fuoriusciti dal sistema scolastico pugliese in tempi di covid, 27% la percentuale di dispersione scolastica in Calabria: se a questi ragazzi non pensa lo Stato con la scuola, a pensare a loro sarà la malavita. Il tempo dei grandi discorsi è terminato. Ora è il momento di intervenire, per non sottrarre ai giovani il presente e, soprattutto, il futuro.
Il prossimo traguardo sarà la patente del politico: studiate, cari giovani, vi servirà per acquisirla e mettervi al servizio della Nazione, con competenza, coraggio e credibilità.
Se siete arrivati in fondo Vi chiedo di aiutarci a diffondere e Vi ringrazio sempre.
Andiamo avanti con coraggio suor Anna Monia Alfieri
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