Sensazioni in quarantena: l’attore Fabrizio Coniglio invita giovani ed anziani a scrivergli racconti in tempo di isolamento
Roma, 26 mar. – Artisti attivi in tempo di quarantena. La maratona di intrattenimento social di esponenti del mondo del cinema, della musica e del teatro si sta dimostrando valido strumento per far compagnia ai tanti italiani costretti a restare in casa.
Il Covid- 19 ha destato timore e scoramento, sensazioni intense e spesso contrastanti che la gente non osa e non può raccontare.
L’attore e regista Fabrizio Coniglio, dona un senso alla quarantena del decreto #iorestoacasa, predisponendosi a raccogliere tutte le testimonianze di vita vissuta in quest’arco di tempo. La sua sensibilità riesce ancora una volta a farsi strada, questa volta producendo emozioni attraverso la corrispondenza virtuale.
Il volto noto di tante fiction, film e piéce teatrali, entra in punta di piedi nell’animo degli italiani, chiedendo loro di inviargli racconti personali sul modo in cui stanno vivendo a casa l’emergenza pandemica.
L’iniziativa che non ha alcuno scopo speculativo, instaura un rapporto epistolare versione 3.0 tra l’artista e il suo pubblico.
Da autore attento, Fabrizio Coniglio, si rivolge soprattutto a giovani ed anziani, per dar loro possibilità di espressione attraverso i messaggi a lui indirizzati.
Dalla sua pagina Facebook parte l’invito a scrivergli: “Per comprendere meglio queste giornate di isolamento, mi sono fatto inviare racconti da ragazzi delle scuole medie superiori e anche da anziani, su come vivono questa anomala condizione – scrive Coniglio – Emozioni, mancanze, rabbia, noia, angoscia, dolore, leggerezza…mi piacerebbe sapere cosa state provando in questo momento. Credo che capire attraverso i racconti degli altri come si percepisca tutta questa assurdità, possa farci sentire meno soli. Vi esorto quindi a scrivermi a [email protected]. Il mio intento è quello di leggere in forma ovviamente anonima, i vostri pensieri”.
In soli due giorni Fabrizio ha ricevuto oltre 50 racconti. Alla domanda da noi postagli sulle sensazioni scaturite da questa interazione, l’attore risponde: “Ci sono adulti che mi scrivono più per stupire, con una bella scrittura o una raffinata analisi, ma in linea generale denoto che gli scritti degli adulti sono molto meno in contatto con le loro autentiche emozioni. Mi stupiscono invece i ragazzi in età scolastica. Si aprono in modo confidenziale, vero, profondo. Mi sembra quasi di sbirciare nelle case degli altri, nelle solitudini, nelle convivenze forzate. Credo che questo sia un esercizio molto liberatorio, sia per chi mi scrive, sia per chi legge. Pertanto senza alcun intento spettacolare o speculativo, leggerò alcuni di questi racconti sui social, proprio per permettere a tutti di uscire dalla medesima condizione di isolamento. E’ un fatto assolutamente nuovo per l’essere umano moderno vivere in clausura; solitamente è abituato al controllo su tutto ciò che lo circonda e credo che questi scritti possano aiutarci a comprendere l’importanza di un nuovo stato emotivo e sociale comune”.
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