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Sì a cittadinanza per Patrick Zaki

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Mercoledì 7 luglio la Camera dei deputati ha approvato all’unanimità – con la sola astensione dei parlamentari di Fratelli d’Italia – una mozione per chiedere al governo di “avviare tempestivamente, mediante le competenti istituzioni, le necessarie verifiche” per conferire la cittadinanza italiana a Patrick George Zaki. Un documento simile era già stato approvato qualche tempo fa al Senato.

Lo studente egiziano dell’università di Bologna (dove stava frequentando il master europeo Gemma in Studi di genere e sulle donne) è stato fermato il 7 febbraio del 2020 dalla polizia all’aeroporto del Cairo, in Egitto, dove si era recato per trovare parenti e amici, ed è detenuto ininterrottamente da allora nel complesso penitenziario di Tora con l’accusa di “istigazione a manifestare, esortazione a rovesciare il regime e diffusione di false informazioni in grado di perturbare la sicurezza e la pace sociale”.

L’accusa è relativa alla pubblicazione di alcuni post apparsi su un account Facebook che i legali di Zaki sostengono non essere suo.

Nel testo approvato a Montecitorio si chiede inoltre all’esecutivo di “continuare a monitorare, con la presenza in aula della rappresentanza diplomatica italiana al Cairo, lo svolgimento delle udienze processuali a carico di Zaki e le sue condizioni di detenzione”, di “continuare a sostenere, nei rapporti bilaterali con l’Egitto e in tutti i consessi europei e internazionali, l’immediato rilascio di Patrick Zaki e di tutti i prigionieri di coscienza: difensori dei diritti umani, giornalisti, avvocati e attivisti politici finiti in carcere solo per aver esercitato in modo pacifico i loro diritti fondamentali” e di “continuare ad adottare iniziative affinché le autorità egiziane rispettino i diritti alla libertà d’espressione, di associazione e di manifestazione pacifica e spezzino il circolo dell’impunità per le gravi violazioni dei diritti umani in corso nel Paese”.


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