Si riparte da Calzona. Pareggio contro il Barca al Maradona e discorso qualificazione rimandato
di Luca Muratgia.
Gli ottavi di finale di Champions tra il Napoli e i catalani del Barcellona hanno un clamoroso prequel che vede lāennesimo ribaltone tecnico con lāesonero di Mazzarri e lāarrivo sulla panchina partenopea del tecnico della Slovacchia Calzona. Il tecnico calabrese, che tra lāaltro ben conosce lāambiente azzurro per essere stato vice prima di Sarri poi di Spalletti, ha avuto a disposizione pochissimo tempo per preparare la partita piĆ¹ importante della stagione essendo subentrato al tecnico toscano appena due giorni prima della sfida del Maradona. Il Napoli cerca dunque, ed in maniera definitiva la propria identitĆ , aspetto particolarmente delicato considerando che dallāinizio della stagione, e sono passati circa sette mesi, unāidentitĆ non ce lāha mai avta. Terzo allenatore, cambi continui di modulo e di assetto tattico nel vano e disperato tentativo di trovare un equilibrio, dopo aver commesso, per stessa ammissione del presidente, una serie continua di clamorosi errori a cominciare proprio dalla scelta degli allenatori. Prima Garcia ma soprattutto Mazzarri si sono dimostrati tecnici del tutto inadeguati per guidare una squadra a certi livelli. Soprattutto la scelta di Mazzarri si ĆØ rivelata, come del resto i fatti inesorabilmente raccontano, una decisione sciagurata perchĆ© il tecnico di San Vincenzo, reduce tra lāaltro da una serie impressionante di fallimenti e di esoneri, ha manifestato unāevidente incapacitĆ nel fronteggiare una situazione giĆ di per se delicata e proponendo unāidea di calcio assolutamente superata identificandosiĀ come un allenatore il cui percorso calcistico ĆØ giĆ compiuto eĀ anche terminato. Non ĆØ dato al momento sapere se effettivamente Calzona risulterĆ la scelta adeguata per tornare su livelli quantomeno accettabili ma una sterzata era indispensabile per tentare di salvare il salvabile, salvabile rappresentato dalla qualificazione ai quarti di Champions, obiettivo di vitale importanza per le casse del club anche in vista della qualificazione ai mondiali per club ormai prossimi. Anche perchĆ©, per quanto riguarda il campionato, a 9 punti dalla quarta in classifica (lAtalanta), il discorso sembra ormai irrimediabilmente compromesso. La partita disputata ieri di certo non puĆ² risultare attendibile , troppo poco il tempo a disposizione del neo tecnico per apportare le proprie idee ed imprimere il proprio marchio su una squadra dilaniata da una stagione imbarazzante. Seppur i catalani questāanno hanno incontrato a loro volta importanti difficoltĆ e stanno ancora subendo lo scotto del dopo Messi, fuori dai giochi per quanto riguarda il discorso scudetto in Spagna e con il tecnico Xavi che ha giĆ preannunciato il proprio addio a fine stagione, la situazione dei āblaugranaā non ĆØ minimamente paragonabile al disastro in casa azzurra. Il Barcellona ĆØ comunque terzo in classifica nella Liga Spagnola ad appena tre punti dalla seconda e per chi aveva avuto lāimpressione che il Napoli si sarebbe andato a giocare gli ottavi di Champions contro una squadretta evidentemente non ci ha avuto, e non ha, una visione chiara della realtĆ . La partita di ieri ha visto gli azzurri in notevole imbarazzo nella prima mezzāora con i catalani che sembravano dominatori assoluti del campo e con Meret impegnato a salvare il risultato in piĆ¹ di una circostanza, poi il Napoli riesce a prendere le misure, riesce a riequilibrare la partita tatticamente seppur senza mai rendersi pericoloso in zona offensiva. Nel secondo tempo ĆØ comunque da apprezzare la reazione degli uomini di Calzona: dopo la rete dello svantaggio realizzata dal sempre verde Lewandowsky, cāera il serio rischio che la partita degenerasse per una formazione giĆ gravemente convalescente ed invece Osimhen, alla sua prima apparizione dopo due mesi per gli impegni dovuti alla partecipazione alla Coppa dāAfrica, pareggia la partita lasciando ancora inalterate le speranze in chiave qualificazione che, a questo punto, sarĆ decisa nellāincontro di ritorno in terra spagnola. Nel frattempo Calzona avrĆ il tempo, non troppo per la veritĆ , di imprimere i propri principi e dare al Napoli quello che in effetti manca da inizio stagione, unāidentitĆ .
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