Situazione economica con riferimento alle conseguenze della guerra Russia – Ucraina. Riforma fiscale. Intervista con l’on. Alberto Gusmeroli, Lega
Per la mia rubrica IL Personaggio sono lieta di ospitare l’on. Alberto Gusmeroli, Lega, vicepresidente della commissione finanze.
Il centrodestra rivendica la vittoria per aver modificato la riforma fiscale sulla rivalutazione catastale. On. Gusmeroli, ci dice il ruolo della Lega?
“Noi abbiamo criticato molti aspetti della delega fiscale tra cui:
– la riforma del catasto per il passaggio dalla rendita catastale al prezzo di mercato. Significava maggior IMU ma anche un aumento dell’ISEE. Si sarebbe tradotto in un aumento del costo dell’ asilo, dello scuolabus, della mensa anche per le famiglie meno abbienti !
– il passaggio ad un sistema fiscale duale (un’aliquota sola proporzionale oltre all’irpef progressiva) perché significa sostanzialmente aumentare le imposte sui risparmi come il 12,5% dei titoli di Stato, il 10% degli affitti convenzionati, il 21% degli affitti liberi.
– genericità della delega fiscale con evidenti rischi quando verranno emanati i decreti attuativi che invece saranno puntuali e dettagliati ma ignoti nel merito.
La Lega ha battagliato dal primo giorno in cui la delega sulla riforma fiscale non è stata votata in Consiglio dei Ministri fino alla “battaglia” in Commissione, dove stando al Governo siamo riusciti a far cambiare idea al Governo stesso.
Sul catasto la Lega ha ottenuto che qualsiasi riforma eviti di legarsi al prezzo di mercato che dappertutto, centro e/o periferie, è in linea di massima superiore alla rendita catastale, in certi casi il doppio o il triplo.
Noi siamo d’accordissimo a intervenire per migliorare la legislazione che permetta l’accatastamento degli immobili “fantasma”, quelli abusivi, oppure a creare le microzone per cui in certe aree delle città di pregio vi sia omogeneità di classamento. Siamo contrari che si usi l’alibi della ricerca dei furbi (ma la legge esiste già e basta applicarla) e per questo si tassino tutti gli italiani.
In compenso grazie alla Lega nella delega per la riforma fiscale ha trovato spazio: l’ampliamento della miniflat Tax, la graduale abolizione dell’IRAP, la rateizzazione all’anno successivo dell’acconto di novembre e la riduzione della ritenuta d’acconto del 20% , come un ulteriore abbassamento delle tasse per dipendenti pensionati e lavoratori autonomi.
Sì a rottamazione quater che non è condono. Così si è espresso all’incontro di Roma sabato.
“E’ importante non confondere la riapertura della pace fiscale con un condono. Non può essere una colpa non essere riusciti a pagare le tasse durante gli anni di pandemia, dove tanti hanno dovuto chiudere e le loro attività ne hanno sofferto. Bisogna distinguere anche in questo caso chi evade e fa il furbo che va perseguito, da chi invece dichiara le imposte ma per motivi di difficoltà, liquidità o altro non riesce a far fronte alle tasse in un periodo limitato.
Bisogna rateizzare senza sanzioni e interessi ciò che è stato dichiarato ma per pandemia e crisi non si è riusciti a pagare negli ultimi tre anni.
Noi poi puntiamo ad un sistema fiscale semplice (non quello attuale fatto di 300 pagine di istruzione per compilare la dichiarazione dei redditi) e a bassa tassazione. Questo e’ il vero sistema per far emergere il sommerso come con la miniflat tax approvata grazie alla Lega.”
Come vede la situazione economica anche con riferimento alle conseguenze della guerra in Ucraina?
“La guerra in Ucraina è un disastro umanitario ma ha aggravato una situazione di difficoltà economica che era già in atto. Abbiamo seri motivi di preoccupazione dato il livello di inflazione raggiunto ad aprile (6%) dovuto alla crescita dei prezzi dell’energia, dei carburanti e di quasi tutte le materie prime.
La guerra determinerà la possibile mancanza e quindi la crescita dei prezzi anche dei derivati del grano come il pane e la pasta. E’ dunque alto il rischio che la crisi economica pesi ancora di più sulle famiglie più povere. Se l’inflazione dura a lungo, e il rischio c’è tutto, i lavoratori dipendenti e i pensionati sono quelli che devono essere aiutati maggiormente per la perdita del potere d’acquisto. Se non interveniamo per loro sarà sempre più difficile anche solo fare la spesa e non possiamo permettercelo.
Tutti noi dobbiamo impegnarci al massimo nei diversi ruoli, perché se all’alta inflazione si associasse una bassa crescita ecco che avremmo la stagflazione, simile a quella degli anni 70 con tutte le conseguenze nefaste di allora.”
Dato lo scenario che provvedimenti mettere in atto?
“Dobbiamo essere più avanti degli eventi negativi, se tentenniamo e aspettiamo, la situazione peggiorerà invece dobbiamo fare il massimo per spingere economia e lavoro, approfittare del PNRR per mettere in atto nei tempi e modi più veloci possibili gli investimenti pubblici che significano anche lavoro per le imprese e i loro dipendenti. Usare la “leva dei Comuni” che sono quasi 8.000 e le Regioni per “mettere a terra” più investimenti possibili, migliorare la logistica di questo paese che ha ancora aree con treni a un binario e un trasporto locale da migliorare. Puntare sugli investimenti per recuperare il gap sull’energia e la dipendenza dall’estero, spingere il riciclo, l’economia circolare e la digitalizzazione di un paese che è tra i più lenti e burocratici al mondo. Bisogna spingere il mondo dell’edilizia per migliorare le città senza consumare nuovo territorio, ristrutturando ed efficientando con norme di durata almeno decennale ma con sistemi semplici e a normativa costante nel tempo. Non come il “delirio” legislativo del superbonus/bonus facciate/cessione del credito e sconto in fattura partito male, che sta andando avanti peggio a suon di modifiche legislative e speriamo che si possa almeno concludere meglio. Possiamo veramente far crescere PIL e occupazione anche puntando sulla bellezza incredibile del nostro Paese sul turismo e tutto l’indotto.
Per questo non dobbiamo rincorrere la crisi ma governarla, non ci deve spaventare il fare debito se serve a generare crescita economica, bisogna però tagliare sprechi e limitare aiuti generalizzati che spesso escludono chi ha bisogno e includono chi non ne ha. Bisogna aiutare tutte le fragilità e le situazioni di difficoltà non i furbi. E’ l’occasione di spingere quelle parti dell’Italia che hanno enormi potenzialità, ma la cui arretratezza rappresenta un peso per tutto il Paese.
L’Italia è magnifica e ha eccellenze uniche in tutti i campi tra cui le piccole medie imprese, vera ossatura della nostra economia, ma anche artigiani, commercianti e professionisti di qualità che potrebbero beneficiare da un generale miglioramento del nostro Paese e far crescere l’occupazione. Potremmo essere i primi al mondo, come già lo siamo in molti campi. Bisogna crederci. È proprio il tempo di dire Volere è potere e l’attuale situazione economica, tolte e governate le negatività, può rappresentare anche un’ enorme opportunità di crescita per dare ai nostri figli un Paese migliore!”.
Con la speranza che l’Italia sia un Paese migliore per tutti i cittadini, ringrazio l’on. Gusmeroli per la piacevole conversazione.
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