15 Gennaio 2025
Territorio

Solidarietà alla giornalista e scrittrice Luciana Esposito, minacciata a morte dalla camorra di Ponticelli e infangata da accuse irresponsabili

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Iod edizioni, l’editoria a sostegno della lotta alle mafie

Auspichiamo uno scatto di orgoglio dei giornalisti, affinché si riprendano lo spazio che, negli ultimi anni, è stato scippato da figure che piegano la lotta alle mafie e le notizie a scopi elettorali. Il giornalismo, per essere credibile, deve restare al servizio della verità, non del consenso.

La casa editrice Iod Edizioni esprime la propria solidarietà a Luciana Esposito, giornalista e autrice del libro Nell’inferno della camorra di Ponticelli, per le gravi minacce ricevute dalla criminalità organizzata e per l’inaccettabile attacco pubblico di chi, pur dichiarandosi esponente dell’antimafia, ha divulgato accuse infondate e pericolose contro di lei.

Luciana Esposito rappresenta un esempio straordinario di coraggio e professionalità. Da oltre dieci anni, la sua voce si leva dai quartieri più difficili della periferia napoletana per denunciare la brutalità della camorra e raccontare le storie di chi lotta, spesso in solitudine, contro un sistema di violenza e ingiustizia. Il suo impegno non è soltanto giornalistico, ma anche sociale e culturale, come dimostra il suo libro, che offre uno spaccato lucido e impietoso di quarant’anni di dominio camorristico a Ponticelli.

Nella collana Cronisti Scalzi, che Iod Edizioni ha dedicato al giovane cronista Giancarlo Siani, Luciana Esposito ha trovato una casa editrice pronta a sostenere il suo lavoro e quello di tanti cronisti di frontiera. Questa collana nasce per dare voce a chi, come Luciana, affronta la criminalità organizzata con determinazione, raccontando le storie invisibili di senzatetto, disoccupati, studenti, mamme coraggio, terremotati e migranti.

La nostra missione editoriale si ispira al modello di Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra per la sua “scrittura libera”, al suo lavoro di cronista sul campo, vicino agli ultimi e alle verità scomode.

È gravissimo che un professionista dell’antimafia abbia diffuso accuse che, nei fatti, mettono a rischio la vita di Luciana Esposito, già da tempo minacciata dai clan per le sue inchieste. Isolarla pubblicamente e insinuare legami con ambienti criminali non solo scredita la sua figura, ma la espone a ulteriori pericoli in un territorio dove la camorra non perdona. L’antimafia, per essere credibile, deve essere prima di tutto seria, responsabile e rispettosa della vita delle persone.

Luciana Esposito non è solo una giornalista; è una voce di speranza e resistenza per i cittadini di Ponticelli e per tutti coloro che vivono sotto il giogo della criminalità organizzata. La sua dedizione alla verità e alla giustizia è un esempio per tanti giovani cronisti che, da soli, affrontano i soprusi dei clan e dei poteri occulti.

Iod Edizioni rinnova il suo impegno a sostenere cronisti indipendenti e coraggiosi come Luciana Esposito, continuando a promuovere la memoria di figure come Giancarlo Siani, Paolo Borsellino, Peppino Impastato e Angelo Vassallo. Con oltre 30 titoli pubblicati in due anni, la collana Cronisti Scalzi dimostra che la scrittura può essere un’arma potente contro l’indifferenza e l’ingiustizia.

Auspichiamo uno scatto di orgoglio dei giornalisti, affinché si riprendano lo spazio che, negli ultimi anni, è stato scippato da figure che piegano la lotta alle mafie e le notizie a scopi elettorali. Il giornalismo, per essere credibile, deve restare al servizio della verità, non del consenso.

Invitiamo le Istituzioni pubbliche, l’Ordine Nazionale dei Giornalisti, i direttori e le redazioni dei quotidiani a esprimere solidarietà e vicinanza a Luciana Esposito. La lotta alle camorre è un Bene Comune che difende il presente e il futuro delle nostre comunità e dei nostri giovani.

Concludiamo questo appello con le parole d​el prof. Amato Lamberti, tratte da un suo articolo​ dal titolo “Aggressiva, martellante e coraggiosa: questa è l’informazione che fa paura alla camorra​”, pubblicato sulla rivista Osservatorio sulla camorra nell’ottobre del 1985​, pochi giorni dopo l’uccisione del suo giovane allievo, Giancarlo Siani, Se la stampa avesse fatto negli ultimi dieci anni anche solo questo lavoro di informazione e documentazione, a Torre Annunziata come in altre zone della Campania la camorra non avrebbe tanto potere e tanta diffusione. Ma sono tante le cose che i giornalisti potrebbero fare.

Certo, bisogna mettersi a lavorare nell’immondizia della società. Lavoro sporco, nauseante e pericolo; ma per alcuni tornare, per altri iniziare a fare il giornalista che scava e f​ruga anche nell’immondizia e nei liquami di questa società è, forse, la strada migliore per recuperare, sul versante della professione, dignità, prestigio e credito e, sul versante dell’opinione pubblica e delle istituzioni, una capacità di mobilitazione non puramente verbale ma reale e concreta, capace cioè di tradursi in comportamenti e azioni.”

Scopri

Consulta la pagina facebook di Luciana Esposito https://www.facebook.com/luciana.esposito17

Scopri la collana Cronisti Scalzihttps://iodedizioni.eu/pages/cronistiscalzi

Nell’inferno della camorra di Ponticellihttps://iodedizioni.eu/products/nellinferno-della-camorra-di-ponticelli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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