Solidarietà alla giornalista e scrittrice Luciana Esposito, minacciata a morte dalla camorra di Ponticelli e infangata da accuse irresponsabili
Iod edizioni, l’editoria a sostegno della lotta alle mafie
Auspichiamo uno scatto di orgoglio dei giornalisti, affinché si riprendano lo spazio che, negli ultimi anni, è stato scippato da figure che piegano la lotta alle mafie e le notizie a scopi elettorali. Il giornalismo, per essere credibile, deve restare al servizio della verità, non del consenso.
La casa editrice Iod Edizioni esprime la propria solidarietà a Luciana Esposito, giornalista e autrice del libro Nell’inferno della camorra di Ponticelli, per le gravi minacce ricevute dalla criminalità organizzata e per l’inaccettabile attacco pubblico di chi, pur dichiarandosi esponente dell’antimafia, ha divulgato accuse infondate e pericolose contro di lei.
Luciana Esposito rappresenta un esempio straordinario di coraggio e professionalità. Da oltre dieci anni, la sua voce si leva dai quartieri più difficili della periferia napoletana per denunciare la brutalità della camorra e raccontare le storie di chi lotta, spesso in solitudine, contro un sistema di violenza e ingiustizia. Il suo impegno non è soltanto giornalistico, ma anche sociale e culturale, come dimostra il suo libro, che offre uno spaccato lucido e impietoso di quarant’anni di dominio camorristico a Ponticelli.
Nella collana Cronisti Scalzi, che Iod Edizioni ha dedicato al giovane cronista Giancarlo Siani, Luciana Esposito ha trovato una casa editrice pronta a sostenere il suo lavoro e quello di tanti cronisti di frontiera. Questa collana nasce per dare voce a chi, come Luciana, affronta la criminalità organizzata con determinazione, raccontando le storie invisibili di senzatetto, disoccupati, studenti, mamme coraggio, terremotati e migranti.
La nostra missione editoriale si ispira al modello di Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra per la sua “scrittura libera”, al suo lavoro di cronista sul campo, vicino agli ultimi e alle verità scomode.
È gravissimo che un professionista dell’antimafia abbia diffuso accuse che, nei fatti, mettono a rischio la vita di Luciana Esposito, già da tempo minacciata dai clan per le sue inchieste. Isolarla pubblicamente e insinuare legami con ambienti criminali non solo scredita la sua figura, ma la espone a ulteriori pericoli in un territorio dove la camorra non perdona. L’antimafia, per essere credibile, deve essere prima di tutto seria, responsabile e rispettosa della vita delle persone.
Luciana Esposito non è solo una giornalista; è una voce di speranza e resistenza per i cittadini di Ponticelli e per tutti coloro che vivono sotto il giogo della criminalità organizzata. La sua dedizione alla verità e alla giustizia è un esempio per tanti giovani cronisti che, da soli, affrontano i soprusi dei clan e dei poteri occulti.
Iod Edizioni rinnova il suo impegno a sostenere cronisti indipendenti e coraggiosi come Luciana Esposito, continuando a promuovere la memoria di figure come Giancarlo Siani, Paolo Borsellino, Peppino Impastato e Angelo Vassallo. Con oltre 30 titoli pubblicati in due anni, la collana Cronisti Scalzi dimostra che la scrittura può essere un’arma potente contro l’indifferenza e l’ingiustizia.
Auspichiamo uno scatto di orgoglio dei giornalisti, affinché si riprendano lo spazio che, negli ultimi anni, è stato scippato da figure che piegano la lotta alle mafie e le notizie a scopi elettorali. Il giornalismo, per essere credibile, deve restare al servizio della verità, non del consenso.
Invitiamo le Istituzioni pubbliche, l’Ordine Nazionale dei Giornalisti, i direttori e le redazioni dei quotidiani a esprimere solidarietà e vicinanza a Luciana Esposito. La lotta alle camorre è un Bene Comune che difende il presente e il futuro delle nostre comunità e dei nostri giovani.
Concludiamo questo appello con le parole del prof. Amato Lamberti, tratte da un suo articolo dal titolo “Aggressiva, martellante e coraggiosa: questa è l’informazione che fa paura alla camorra”, pubblicato sulla rivista Osservatorio sulla camorra nell’ottobre del 1985, pochi giorni dopo l’uccisione del suo giovane allievo, Giancarlo Siani, “Se la stampa avesse fatto negli ultimi dieci anni anche solo questo lavoro di informazione e documentazione, a Torre Annunziata come in altre zone della Campania la camorra non avrebbe tanto potere e tanta diffusione. Ma sono tante le cose che i giornalisti potrebbero fare.
Certo, bisogna mettersi a lavorare nell’immondizia della società. Lavoro sporco, nauseante e pericolo; ma per alcuni tornare, per altri iniziare a fare il giornalista che scava e fruga anche nell’immondizia e nei liquami di questa società è, forse, la strada migliore per recuperare, sul versante della professione, dignità, prestigio e credito e, sul versante dell’opinione pubblica e delle istituzioni, una capacità di mobilitazione non puramente verbale ma reale e concreta, capace cioè di tradursi in comportamenti e azioni.”
Scopri
Consulta la pagina facebook di Luciana Esposito https://www.facebook.com/luciana.esposito17
Scopri la collana Cronisti Scalzi: https://iodedizioni.eu/pages/cronistiscalzi
Nell’inferno della camorra di Ponticelli: https://iodedizioni.eu/products/nellinferno-della-camorra-di-ponticelli
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