22 Novembre 2024
Magazine

SOS piccioni: il contenimento della specie nelle città mediante deterrenti meccanici e mangimi antifecondativi

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La presenza dei piccioni nelle città sta crescendo e con essa anche la sporcizia e l’esasperazione dei cittadini, sottoposti a una convivenza forzata che deve necessariamente essere regolamentata dalle pubbliche amministrazioni allo scopo di gestire la presenza dei piccioni nelle zone abitate.

 

I problemi correlati alla presenza dei piccioni nelle città: l’iniziativa del comune di Macerata

I piccioni non sono volatili minacciosi per l’uomo, eppure, anche se non aggressivi, tendono ad affollare balconi, tetti e piazze, sporcando laddove si posano e veicolando malattie: il loro guano, una volta essiccato, può trasmettere più di 60 malattie se inalato da esseri umani e animali. Tra le più pericolose vi sono salmonellosi, psittacosi e toxoplasmosi. Al di là di quali malattie possono trasmettere piccioni e colombi, la presenza di questi volatili è molto difficile da arrestare nei luoghi che reputano ospitali, poiché si tratta di una specie abitudinaria che tende a fare ritorno dove ha già nidificato in precedenza. Cosa possono fare a riguardo le pubbliche amministrazioni? Mediante una delibera di Consiglio comunale del 27 aprile 2022, il Comune di Macerata sta svolgendo regolari attività di contenimento della proliferazione dei piccioni nel tessuto urbano. [Fonte: https://www.comune.macerata.it/lotta-alla-proliferazione-dei-piccioni-le-disposizioni-del-regolamento-comunale/]

Dopo aver mappato le aree con maggiore presenza di piccioni nel centro storico, i dipendenti comunali hanno iniziato la distribuzione, nelle suddette zone, di mangime antifecondativo, con lo scopo di ridurre la proliferazione di questi volatili. Il risultato? Una diminuzione di quasi il 50% della popolazione dei piccioni.

 

Mangime antifecondativo: di cosa si tratta

Si tratta di mangime anticoncezionale per piccioni, ossia un farmaco veterinario che va a inibire la fertilità delle uova di piccione. Il mangime, che deve essere somministrato ai piccioni durante la loro stagione riproduttiva, ovvero dall’inizio della primavera alla fine dell’autunno, deve essere autorizzato da un veterinario con apposita prescrizione. Si tratta di un medicinale che non va a interferire nella riproduzione di altre specie, non è nocivo per i rapaci, né per i mammiferi, uomo incluso.

 

Allontanare i piccioni: strumenti per complicare la vita ai volatili

Tra gli strumenti più efficaci per l’allontanamento dei piccioni dalle zone abitate vi sono i dissuasori meccanici: si tratta di dissuasori antipiccioni non dannosi per volatili ed esseri umani. Se posti nelle zone di maggiore affluenza di volatili quali grondaie, cornicioni, tetti e sottotetti, questi sistemi deterrenti riducono sia la presenza dei piccioni sia quella di materiale fecale sugli edifici. Nel caso delle grondaie, che spesso rappresentano una zona prediletta da questi uccelli, gli scovoli si rivelano multifunzionali, allontanando i piccioni e mantenendo le canaline di scolo dell’acqua libere da guano, sporcizia e fogliame.

Tra i comportamenti che complicano la vita a piccioni e colombi vi sono: evitare di lasciare disponibili fonti di cibo e di acqua, limitare l’accesso a edifici abbandonati, capannoni e soffitte sbarrandone gli ingressi, adottare dissuasori meccanici per limitare l’affollamento dei piccioni su edifici già colonizzati da questi volatili. É inoltre vietato dare intenzionalmente da mangiare ai piccioni, così come è vietata la somministrazione di mangime avvelenato e l’uccisione di questi animali senza alcuna necessità.

 

Uccidere i piccioni costituisce un reato penale

Il codice penale non lascia spazio a interpretazioni: l’uccisione di animali senza alcuna necessità rappresenta un reato penale con accusa di crudeltà non necessaria. Anche se invadenti e sporchi, i piccioni sono da considerarsi una specie da proteggere e non da maltrattare. A tale proposito, è interessante citare una sentenza della Corte di Cassazione, la numero 17691/2019, con cui ha dichiarato colpevoli alcuni pescatori che usavano i piccioni come esche vive per la pesca ai siluri. Nello specifico, i volatili venivano legati ancora in vita all’amo e gettati in acqua allo scopo di attirare i pesci siluro, andando incontro a una crudele fine. La Cassazione si è pronunciata in favore di questi volatili, ribadendo la responsabilità penale dei pescatori per aver sottoposto senza alcuna


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