Stalking, 46enne allontanato dalla ex moglie e figlio minore
Divieto di dimora e divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto antistalking.
Le indagini, avviate e concluse nel mese di luglio 2022, hanno consentito di acquisire gravi indizi in ordine alla sussistenza di una reiterata attività vessatoria posta in essere dal prevenuto nei confronti della moglie separata di quarantasei anni e del figlio di anni nove: in particolare, a seguito di un periodo conflittuale, risalente almeno all’anno 2013, subito dopo la nascita del figlio, allorquando il rapporto coniugale entrava in crisi per poi definitivamente cessare, l’uomo, a partire dall’anno 2017, poneva in essere sistematici atti di morbosa e invasiva aggressività, con costanti e ripetuti contatti telefonici a mezzo applicativo Whatsapp (videochiamate e messaggi anche vocali), nei confronti dell’ex moglie e del figlio, con una progressione sempre più crescente di violenza sino a minacciarli di morte e in modo da cagionare loro un perdurante e grave stato di ansia e di paura, ingenerando loro un fondato timore per la propria incolumità, al punto da costringerli ad alterare le proprie abitudini di vita.
È stata acquisita, altresì, messaggistica esplicita che confermava le dichiarazioni della vittima in ordine agli persecutori.
Il G.I.P. presso il Tribunale di Benevento ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari a carico dell’indagato, accogliendo la richiesta della Procura di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento con applicazione del cd. braccialetto antistalking per controllare gli spostamenti dell’uomo che dovrà mantenere la distanza di almeno 600 metri dall’ex moglie e dal figlio.
A tal fine, è stato applicato il braccialetto elettronico anche alla vittima su suo espresso consenso. Il braccialetto elettronico cd. “anti-stalking”,si sostanzia essenzialmente in un doppio dispositivo, uno dei quali deve essere tenuto anche dalla vittima, nella forma di un GPS che avviserà quest’ultima nel caso di avvicinamento dell’aggressore, contemporaneamente allertando i servizi di controllo, ai quali verranno inviati anche i dati per la geolocalizzazione di vittima ed aggressore.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.
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