22 Dicembre 2024
Territorio

Stallo delle pratiche presso la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento

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L’Ordine degli architetti di terra di lavoro raccoglie le lamentele dei tecnici e chiede un deciso cambio di passo.

Cecoro: gli iscritti denunciano atteggiamenti vessatori e poco trasparenti, proponiamo da subito un iter legato a procedure sistematizzate e digitalizzate.

Vertice nel pomeriggio di ieri, presso la sede dell’Ordine Architetti PPC di Caserta, tra il Presidente Raffaele Cecoro, affiancato da alcuni rappresentanti del consiglio direttivo, e un corposo numero di iscritti, per affrontare una serie di problematiche legate alla gestione, da parte della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento, delle autorizzazioni per i lavori in aree tutelate o sottoposte a vincoli.

Una riunione richiesta dai numerosi architetti presenti per mettere in evidenza la situazione di totale stallo causata dall’inerzia dell’organo competente in materia di beni archeologici e paesaggistici.

In primis, gli architetti presenti hanno evidenziato atteggiamenti vessatori da parte dei rappresentanti della Soprintendenza ed una loro totale mancanza di rispetto sia professionale che personale nei confronti dei tecnici coinvolti in richieste di autorizzazione.

È stato rilevato da più parti anche il mancato rispetto di giuste procedure amministrative nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità e terzietà dal parte degli uffici di viale Douhet. Tale situazione, aggiunta alla forte crisi che sta vivendo il mondo delle costruzioni, ha portato ad un totale paralisi dell’edilizia nelle aree di Santa Maria C.V. e dintorni.

A seguito delle rimostranze e richieste di aiuto, il presidente dell’Ordine Cecoro ha discusso a lungo con i colleghi per mettere sul tavolo una serie di proposte costruttive da portare al soprintendente in modo da trovare una soluzione alla questione.

“L’intenzione è quella di proporre la messa in atto di un iter legato a procedure sistematizzate e digitalizzate che permetterebbero di avere tempi certi nel rilascio delle autorizzazioni con dispositivi che seguano linee comuni. Questo permetterebbe di ricucire il rapporto tra professionisti e soprintendenza che oggi sembra essere ai minimi storici”, ha dichiarato a margine dell’incontro, il presidente dell’Ordine Cecoro.


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